Alessandria, che fine ha fatto il rimpasto di giunta? Intanto Abonante e Barosini alleati sullo sciagurato progetto di Piazza Garibaldi [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Una coalizione politica (comunale, nel caso alessandrino) dovrebbe prevedere un programma condiviso, per cercare di amministrare la città nel modo migliore, a vantaggio di tutta la comunità. Ma dal mondo delle idee ai fatti concreti, la distanza ad Alessandria appare siderale. Innanzitutto non capiamo quale sia il progetto di una città ‘davvero nostra’, se non per il fatto che dobbiamo pagare servizi sempre più onerosi e scadenti, e magari metterci del nostro per cercare di tamponare il disastro. Ma il punto politico, per così dire, è che la maggioranza che sostiene (almeno numericamente) il sindaco Abonante appare divisa e litigiosa su tutto, e ha come unico collante il ‘tirare a campare’, specie dopo gli aumenti esponenziali degli emolumenti. A casa prima del tempo, con 118 mila euro di stipendio per il sindaco e 80 mila per gli assessori, non ci vuole andare nessuno, questo è intuibile. Però, se lì si deve stare per altri tre anni e fischia, sarebbe bello non fosse solo per litigare, e per tartassare i cittadini. L’ultima “beccatina” fra componenti di coalizione: “Alessandria #davverovostra: i Cinque Stelle mandano all’aria il rimpasto del Sindaco Abonante? Due mesi fa ci fu l’annuncio (fuga di notizie?) di un rimpasto di giunta, con tanto di nomi e cognomi di entranti, e di uscenti. Ma l’ipotesi di nominare come vice sindaco il presidente del consiglio comunale Barosini non è stato digerito dai 5 Stelle, e men che meno da una parte del Partito Democratico che appare sempre più contrariata dalle scelte del suo primo cittadino. Ma attenzione: un altro ‘rumor’ era quello di attribuire allo stesso Barosini (che già resse quell’assessorato nella precedente giunta di centro destra) anche la delega dei lavori pubblici, oggi in mano a Michelangelo Serra dei 5 Stelle. Capite bene che i grillini questa ipotesi la vedono come demoniaca, e infatti:
Frecciata del M5s a Barosini: approvata delibera sul decoro che l’allora assessore bocciò”. Come mi piacerebbe essere invisibile e assistere a ciò che accade durante un incontro di Giunta. Anche se in fin dei conti per capire se ci sarà un rimpasto, e di che tipo, occorre semplicemente attendere gli sviluppi di un’ipotetica alleanza tra Pd e 5 Stelle alla Regione Piemonte. Alessandria, come sempre, si accoderà.
Voto: 3

2) Eccirisiamo con il parcheggio sotterraneo di Piazza Garibaldi. Non tutti sono d’accordo, anzi le voci contrarie sembrano più forti e numerose rispetto agli entusiasti. Perché allora non facciamo un bel referendum dove saranno i cittadini a decidere il destino di una delle piazze più ampie e belle del Piemonte? Il progetto originale prevedeva un parcheggio interrato su due livelli con 539 posti auto di cui 477 ad uso pubblico e 62 box privati per la sosta dei residenti, oltre a uno spazio destinato agli esercizi commerciali (circa 2000 metri quadrati). La grande piazza invece di essere lasciata libera verrebbe sfregiata per sempre con scalinate, orpelli vari e chissà che altro. Questo progetto è stato lasciato in eredità dall’amministrazione Scagni (lo si legge nel Bilancio Sociale di Mandato 2002/2007 a pag.124) e “accarezzato” dalle Giunte a seguire compresa l’attuale, ma non siamo una città in condizione di rovinare una bella piazza. A mio avviso si tratta di un’opera che semplicemente non va realizzata, e perché l’ho già spiegato in precedenza. Riporto oggi alcune osservazioni che condivido. La prima è dell’amico Tony Frisina, che tutti conosciamo: “Sono venuto a conoscenza di questo progetto che riguarda Piazza Garibaldi, la nostra bella “Piazza Savona”. La piazza dei “baracconi” degli anni che furono, la piazza delle gare di bocce, la piazza della “Battaglia del borotalco”. Qualcuno sta mettendo in atto un progetto su cui non esprimo il mio pensiero…Spero che non sia già operativo e che, invece, si tratti “solamente” di un’idea di previsione (di pessimo gusto)…”. Procedo con Confcommercio e Confesercenti. Le associazioni del commercio dicono no alla mediocrità di un progetto che risale a moltissimi anni fa e che tutti speravamo definitivamente abbandonato, con l’ipotesi paradossale di un intero piano sotterraneo di 2.000 mq destinato ad attività commerciali, quando le molte serrande abbassate e i cartelli affittasi in superficie raccontano un’altra storia.
Da sempre non sono d’accordo anche i 5 Stelle, che fanno parte di questa maggioranza. Già un anno fa l’assessore ai Lavori Pubblici Michelangelo Serra si dichiarava scettico rispetto al possibile progetto di parcheggio sotterraneo in piazza Garibaldi, e si preoccupava per le tempistiche di realizzazione, i disagi, le problematiche di tipo archeologico e idrogeologico. A Serra rispose il compagno di coalizione Barosini, da sempre favorevole al progetto e convinto che “Alessandria ha bisogno di grandi opere come questa” . A lui rispondo che Alessandria semmai ha bisogno di un rinnovo politico, facce e nomi nuovi per intenderci, con idee al passo con i tempi. Ma Abonante e lo stesso Barosini a quanto pare tirano dritto: sul Piccolo di venerdì 9 marzo il sindaco dichiara: “Noi pronti a partire. Aspettiamo la società in Comune” e il presidente del consiglio comunale: “Andare avanti e ridurre al minimo i disagi”. Povera piazza stavolta temo sia condannata.
Voto: 2

Provincia di Alessandria, firmata la convenzione con l’Università di Genova per ospitare studenti in tirocinio formativo CorriereAl

3) Educare alle buone pratiche di Protezione civile attraverso i ragazzi con i social network: dalla Provincia di Alessandria un bando per le buone pratiche di Protezione Civile indirizzato agli studenti con i social network. Finalmente si parla di educazione di Protezione Civile in casi di emergenze su calamità, ma quali sono? Tra le più conosciute: alluvioni, frane, valanghe, eventi sismici, deficit idrici, incendi boschivi e disastri ambientali chimici e radioattivi. Nel nostro territorio provinciale non manca quasi nulla: rischio idrogeologico, franoso, chimico, radioattivo e minimamente sismico. Ho parlato di questa iniziativa con quei Comitati che per anni si sono battuti perché gli Enti comunali e provinciali si dotassero di Piani di Protezione Civile possibilmente aggiornati, oltre a mettere a punto importanti strumenti di prevenzione e di verifica dei piani di emergenza con periodiche esercitazioni. Tra le diverse risposte che ho ricevuto cito quella che più rende l’idea dell’amara consapevolezza: “Eh già… tanto non siamo preparati ad affrontare nuove alluvioni e altri rischi nel nostro territorio provinciale”. L’iniziativa è buona, poi però quando questi ragazzi si troveranno di fronte ad un’organizzazione ‘disorganizzata’ grazie alle mancate esercitazioni periodiche, nessuno saprà dove andare e cosa fare. Nell’articolo si legge: “… Istruzione, tutela dell’ambiente e protezione civile sono le tre parole chiave di questa importante iniziativa di educazione civica. Si vogliono coinvolgere gli studenti dei nostri istituti superiori. Che potranno così partecipare realizzando brevi video informativi/educativi rivolti alla popolazione. La necessità di coinvolgimento dei giovani è particolarmente strategica. In modo da affrontare con maggior coscienza e resilienza i rischi che insistono sul proprio territorio, quali diffusori delle buone pratiche”. Oltre alle buoni intenzioni ci vorrebbe anche la pratica, ma in quali Enti troviamo i Piani di Protezione Civile? Sono dotati del Piano di Protezione Civile i Comuni, le Province e le Prefetture, dovremmo sentirci sicuri, ma come mai nonostante un “marchingegno” di cui si decanta l’ efficienza ad ogni calamità o disastro ambientale piangiamo vittime? La Protezione Civile interviene sempre appena dopo. Dopo il disastro nel novembre ’94, è nata la necessità di aprire un processo di Protezione Civile più articolato di quello esistente, con Piani snelli, veloci vicini al cittadino e ai problemi del territorio. Ciò che è mancato nel ’94 è stato inserito e si tratta di formare, informare, comunicare, ed è la Protezione Civile così come la conosciamo oggi “almeno sulla carta”: un sistema coordinato di competenze in grado non soltanto di agire e reagire in caso di emergenza, ma che dovrebbe mettere in campo azioni mirate di previsione e prevenzione dei rischi. Ed ecco due parole messe poco in pratica: prevenzione dei rischi. I rischi basterebbe prevenirli a monte con manutenzioni evitando danni e vittime. Alessandria nel nuovo PAI del 2022 risulta a rischio, ma siamo nel 2024 e nessun si muove per evitare future disgrazie a cui non siamo preparati. Tanto c’è la Protezione Civile che interverrà dopo: ma prima, prima proprio non si riesce a fare nulla?
Voto: 8