Alessandria, una città sconfitta [Controvento]

di Ettore Grassano

Oggi non mi sono svegliato particolarmente ‘storto’, giuro. Anzi. Ma due notizie in rapida successione mi stimolano rapide riflessioni che galleggiano da un po’, chiacchierando con amici alessandrini.

Prima notizia: Smart City kaputt. Lo si sapeva da mesi, anzi da quando si è insediata l’amministrazione Abonante. Ma ora abbiamo l’ufficialità. Il progetto più innovativo per Alessandria (almeno per come lo si era progettato in partenza, più di tre anni fa) finisce nel magazzino delle scope. Meglio così, in fondo, che spacciare per Smart City la sostituzione di qualche decina di lampioni al led. Ma rimane il fatto che questa città è al palo, su tutti i fronti, con una situazione rifiuti che rasenta l’emergenza.
‘Nuovo’ obiettivo di chi amministra Palazzo Rosso: raccolta porta a porta in tutto il territorio comunale. Benvenuti nel 2002 insomma. Andatevi a rileggere come andò a finire, e siate certi di una sola cosa. I costi della Tari, già enormi, lieviteranno a dismisura.

Seconda notizia, da Radiogold. Questa è più comica e tragica della prima, pensateci bene. Cittadini talmente rassegnati, vinti, sconfitti che sono disposti a rattoppare le strade di tasca loro, del resto ben invogliati da recenti provvedimenti dell’amministrazione comunale sul verde pubblico. Pazienza se già in questo paese l’irpef arriva al 50%, con una corposa addizionale comunale per Alessandria, in cambio di servizi pubblici da terzo mondo. Che speriamo non si offenda, perché ormai il terzo mondo siamo noi.

Ma vogliamo aprire il capitolo sanità, a partire dai medici di famiglia? No, non vogliamo perché siamo esausti, e non ci scappa neanche più da ridere. Scuotiamo solo la testa, e cerchiamo di chiuderci nel nostro privato, mentre tutto attorno piccoli faccendieri (locali e non) cercano di banchettare sulle macerie.

Ci piacerebbe che questo degrado senza fine (ma temiamo sia solo l’inizio della fine) riguardasse solo Alessandria. Sarebbe bello pensare che è solo colpa di amministratori locali assolutamente incapaci (e lo sono, accidenti se lo sono).

Purtroppo la situazione è un po’ più complicata di così.

ps: Paradossalmente, e per irresponsabile decisione non loro ma del governo Draghi, gli amministratori comunali di Alessandria, come di tutto il resto d’Italia, vedranno a gennaio 2024 i loro compensi raddoppiati rispetto a quelli di solo tre anni fa. Chi scrive è favorevole a retribuzioni adeguate per chi occupa ruoli di responsabilità, pubblici e privati, e detesta concetti come la decrescita felice. La decrescita è sempre infelice, Alessandria ne è una delle tante dimostrazioni. Però, dato il momento storico del Paese, possiamo dire che il provvedimento del Governo Draghi si rivela un tantino intempestivo?