Ulandi: “Natal’esco è un altro tassello per il decollo del Monferrato, da qui all’infinito!”

Ulandi Manuela 1Che non si sarebbero fermati più, ‘da qui all’infinito’ lo avevano preannunciato lo scorso 23 agosto, in occasione del brindisi inaugurale di Lun’esco. E decisamente, almeno per ora, stanno mantenendo la parola. Del resto, dopo un successo importante come quello legato all’iniziativa estiva (“anche se organizzata di corsa, i risultati sono stati straordinari”), il bis era assolutamente d’obbligo: ma qui non di semplice replica si tratta, bensì di un progetto ad ampio respiro, che guarda a Natal’esco, prossimo appuntamento di sabato 13 e domenica 14 dicembre, come ad un trampolino di lancio verso il 2015, e anche oltre, all’insegna della valorizzazione del Monferrato, delle sue peculiari bellezze naturali e delle sue potenzialità economiche. Abbiamo chiesto ad Manuela Ulandi, presidente della zona di Alessandria di Confesercenti, di aiutarci a delineare un po’ meglio non tanto i contenuti del programma di Natal’esco (che pure è imponente, e condizioni climatiche permettendo consentirà davvero di ‘accendere’ le colline del Monferrato con le luci e le atmosfere incantate del Natale), ma il senso complessivo di un percorso che è appena ai suoi inizi.

 
Dottoressa Ulandi, ‘da qui all’infinito’ quindi non era solo uno slogan…Natal'esco
Era ed è un auspicio e un desiderio, ma anche il senso di un progetto nato e condiviso inizialmente da un gruppo di amici, e che si sta rapidamente diffondendo, come contagio positivo, e il coinvolgimento convinto ed entusiasta di tante piccole e medie imprese spesso a conduzione famigliare, che rappresentano la forza e il cuore del nostro Monferrato. Naturalmente in tutto ciò è stato decisivo il successo della prima iniziativa estiva, Lun’esco, che vide ad agosto una partecipazione straordinaria di pubblico, non solo locale: migliaia di persone arrivate a scoprire le bellezze ed assaporare le bontà del Monferrato: a partire dai vini e dal buon cibo, naturalmente.

E le istituzioni?
Sono importantissime anche quelle, e pur nelle difficoltà generali che conosciamo non si sono tirate indietro; questo è apprezzabile. Certamente però ancora non basta, e proprio chi lavora sul campo, ossia i titolari delle piccole e medie imprese del Monferrato chiedono massima concretezza, che ancora manca. Vanno benissimo i tanti convegni che, anche in queste settimane, vedono un succedersi di illustri analisti che disegnano scenari futuribili. Ma la segnaletica stradale, la manutenzione basilare del territorio che possa agevolare gli spostamenti, dove sono? Ecco, sarebbe bello se ognuno dicesse: “quest’anno, da agosto a dicembre, ho fatto questa cosa, o quell’altra”. Non “nei prossimi anni si potrebbe fare”. Straordinario però, questo ci tengo a dirlo, è il coinvolgimento dei sindaci dei 9 paesi coinvolti nel progetto (Camagna Monferrato, Cella Monte, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato e Vignale Monferrato): loro davvero ci stanno mettendo l’anima, e si vede che il loro territorio lo amano davvero.

 

E poi ci siete voi di Confesercenti, vero motore del progetto
(sospira e sorride, ndr) E’ una sfida da brividi, mi creda. Anche perché va portata avanti come elemento aggiuntivo rispetto a tutti gli altri fronti su cui siamo impegnati. Eppure crediamo davvero che o si fa così, ossia ci si rimbocca le maniche in prima persona senza aspettare che ci pensano altri, oppure nulla si muove. Quando poi, come in questo caso, il riscontro c’è, ed è palpabile, l’entusiasmo cresce, e moltiplica le forze e la voglia di fare.

 
InfernotDottoressa Ulandi, gli Infernot, riconosciuti pochi mesi fa dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, quanto pesano nel processo di rilancio di questa splendida porzione della nostra provincia?
Tantissimo, è evidente. Sono l’emblema dell’operosità e dell’intelligenza di chi ha sempre abitato queste colline, e sono opere straordinarie, che tutti devono poter vedere almeno una volta, per comprenderne la bellezza, ma anche la concretezza. La stessa concretezza che la gente del Monferrato ha oggi, nel proporre la qualità della propria economia legata al territorio: vini di straordinario valore (e un testimonial di livello internazionale come l’enologo e scienziato Donato Lanati, che è al nostro fianco in questo progetto), ristoranti, agriturismo e in generale un’offerta di accoglienza a 360 gradi, in un contesto naturale che ha pochi eguali nel mondo. Io credo che il futuro e il rilancio dell’economia del nostro Paese sia in buona parte legata alla nostra capacità di valorizzare ciò che abbiamo. E il Monferrato è un valore assoluto.

Tra pochi mesi parte Expo 2015. Ne abbiamo parlato tanto, ma quanto potràExpo 2015 nuova incidere davvero sull’economia di casa nostra?
Lo vedo come un utile pretesto, un’occasione per puntare ad un miglioramento delle infrastrutture con una ricaduta che vada ben al di là del 2015. Per questo come Confesercenti continuiamo a chiedere con forza, ad esempio, un potenziamento della viabilità, sia ferroviaria che stradale, con Milano. Oggi Alessandria e Casale sono davvero penalizzate dalle strategie delle Fs, ed è assurdo: perché dal punto di vista chilometrico siamo davvero periferia di Milano. Ma periferia in grado di offrire opportunità sia abitative che di qualità di vita straordinarie. Per questo i trasporti sono uno snodo essenziale, su cui ad oggi si è assurdamente disinvestito. Per quanto riguarda il turismo legato ad Expo 2015, soprattutto quello straniero, in particolare Alexala sta facendo un percorso molto serio e professionale di individuazione di target precisi, muovendosi in modo mirato e qualitativo: pur con le risorse limitate, legate al contesto che tutti conosciamo. Però lavorando bene alcuni risultati si ottengono, anche a costo zero o quasi: in questi giorni, per farle un esempio, sia la Rai che altri media nazionali si stanno interessando parecchio a Natal’esco. Ma nulla succede per caso: bisogna muoversi con determinazione e professionalità, e saper individuare gli interlocutori giusti.

Buttiamo lo sguardo al 2015: cosa avete in cantiere, per continuare a promuovere il Monferrato?
Almeno 4 appuntamenti nel corso dell’anno, come cardini di partenza: però speriamo che possano essere di più, se le aziende e i visitatori mostreranno di apprezzare il progetto, e ci aiuteranno a farlo crescere. Sicuramente la parola d’ordine è programmazione: sapere già ora cosa farai nei 12 mesi successivi, almeno. A quel punto puoi far circolare le proposte, raccogliendo adesioni e lavorando sui contenuti. Ma adesso concentriamoci sull’appuntamento alle porte. Me lo fa augurare un buon Natal’esco a tutti?

Ettore Grassano