Grigi, un dramma tutto da ridere

Grigi: dal libro Cuore alla tragedia del Poseidon CorriereAldi Jimmy Barco
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Per l’Alessandria  un inizio di campionato con buone prestazioni e cinque vittorie consecutive. Poi arriva il mese di ottobre caratterizzato da una serie di pareggi che incrinano le sicurezze fino alla sconfitta di Albinoleffe, dove i Grigi hanno sbaragliato il campo per un’ora di gioco e sono stati sconfitti da propri errori individuali, amnesie collettive per 4 a 1.

Era la settimana scorsa e così si è ufficialmente aperta la crisi con il temuto Novara alle porte.

Il resto è cronaca contemporanea: i ragazzi di Scazzola sabato sera vincono senza discussioni, non rischiano in 100 minuti di essere surclassati e per loro si prepara una settimana di lavoro, questa, tranquilla e magari proficua. Nel momento peggiore secondo voi c’è stato qualcuno fuori dalla società ma vicino alla squadra che si è dimostrato disponibile a dare una mano e mi riferisco a  certi tifosi, social e la maggioranza assoluta dei giornalisti?

No, naturalmente. Ma era logico che così fosse perché è dal luglio scorso che questi ciechi, autoreferenziali, ipocriti e presuntuosi non credevano che si potessero fare le cose per bene, e in molti speravano che finisse tutto con le dimissioni di Artico in rotta con il resto della Società, con relativo fallimento tecnico e sportivo. Così, dopo aver pestato la cacca, per una settimana, questo caravanserraglio ha potuto finalmente dire: “ma sì, la fortuna aiuta gli audaci ma a lungo andare avevamo ragione noi”.

Sapete cosa mi fa sbellicare dalle risa? Che questi ai quali mi riferisco sono gli stessi che la scorsa stagione di questi tempi erano affascinati e plagiati dalla coppia Soldati-D’Agostino, un ragazzino chiamato a interpretare un ruolo senza né arte né parte e il mister peggiore degli ultimi dieci anni dopo Stellini, esempio inarrivabile.

Questa città ama da sempre i perdenti, che (solo qui) diventano di successo. Lo dice il motto municipale, d’altra parte. Che succederà da qui in poi ovviamente non lo so. Se siamo usciti definitivamente dal tunnel o se ci entreremo ancora non lo so, ma una cosa mi conforta: che da sabato scorso abbiamo trovato in casa un giovane centrocampista in più sul quale contare, tal Castellano: tutti, me compreso, lo avevano giudicato non adatto alla categoria. E su tre mediani da schierare adesso almeno due li abbiamo. Per Gazzi e Casarini non ci spero più.