Mercogliano: “Torno a fare il cardiochirurgo a tempo pieno, e continuo a lavorare per una sanità alessandrina di eccellenza”. Intanto nel PD…

Mercogliano: “Torno a fare il chirurgo a tempo pieno, e continuo lavorare per una sanità alessandrina di vera eccellenza”. Intanto nel PD… CorriereAlInutile far finta di niente: il laconico comunicato stampa inviato ai giornali venerdì sera (anche la tempistica è interessante) ha lasciato molti più che perplessi: “Da oggi la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria ha un nuovo Direttore: Andrea Audo, 47 anni, già dirigente medico della medesima struttura, la cui nomina rappresenta un momento importante nel percorso della sanità alessandrina”. Non un cenno al fatto che, da parecchi anni, la cardiochirurgia dell’ospedale alessandrino è (ottimamente) guidata dal dottor Domenico Mercogliano (qui l’ultima intervista su CorriereAl), e che sotto la sua guida il reparto ha raggiunto risultati, certificati, di vera eccellenza.

Che è successo, dunque? E’ lo stesso Mercogliano, da noi contattato, a sdrammatizzare con un sorriso: “Semplicemente d’ora in poi avrò molto più tempo da dedicare ai pazienti, e alla sala operatoria: farò il mio mestiere di chirurgo, insomma. Il dottor Audo è cresciuto nel mio team, lavoriamo insieme da 15 anni, ed è professionista di qualità: è giovane, immagino che sia stata fatta una scelta di prospettiva”. Non la prima decisione della gestione targata Giovanna Baraldi a far Un, due, tre. Sanità, chi non scappa c’è [Centosessantacaratteri] CorriereAl 1discutere e a suscitare mugugni, ma forse una delle ultime, dal momento che l’attuale direttore generale dell’Aso è data in scadenza di mandato il prossimo maggio, e si dice che in ospedale ad Alessandria non siano pochi ad aspettare quel momento con una certa trepidazione.

Il dottor Mercogliano però sorvola, con eleganza e con un sorriso: “Con l’attuale direzione generale abbiamo in questi anni remato nella stessa direzione, quella di una crescita costante del nostro ospedale: per quanto mi riguarda, questo è l’obiettivo che continua ad interessarmi, e a cui intendo dedicare i prossimi anni della mia attività”.

Non dimentichiamo, infatti, che Domenico Mercogliano è anche figura di spicco del Partito Democratico alessandrino e piemontese, e come tale impegnato in prima fila proprio sul fronte del rinnovamento del ‘sistema sanità’: cosa pensa della recente riflessione del consigliere regionale Mimmo Ravetti (presidente della commissione sanità), e dell’ipotesi della creazione di un’unica struttura, Asl/Aso? E’ un tema che con Ravetti abbiamo spesso dibattuto, e che mi vede in sostanziale accordo: a patto naturalmente che sia questa l’occasione per un salto in avanti dal punto di vista della qualità e dell’efficienza, e che si mantenga una forte autonomia della rete ospedaliera: e parlo di rete, perché questo è il concetto fondamentale su cui costruire un modello di sanità che guardi al futuro, e che metta le esigenze del paziente al centro di tutto”.

La sanità, insieme alla gestione dei rifiuti e allo sviluppo economico del territorio, è certamente uno degli ‘asset strategici’ attorno ai quali il Partito Democratico piemontese è chiamato a fornire ai cittadini proposte concrete, in tempi brevi.

Anche perché le elezioni regionali si avvicinano (primavera 2019), e nel frattempo il centro sinistra ha subìto sconfitte pesanti in numerosi comuni, fra cui proprio Alessandria. Il sindaco Cuttica di Revigliasco è uomo di cultura e di grande correttezza”, commenta Mercogliano, “ma sta a noi del PD ora costruire un’opposizione seria e costruttiva, smettendola di rivangare il passato, e incalzando il centro destra con proposte concrete che guardino ai bisogni della comunità alessandrina”.

Pd alessandrino: mercoledì sera assemblea per parlare delle Primarie CorriereAlAlla vigilia del rinnovo dei vertici  provinciali del Partito Democratico, e dei circoli cittadini, è una sfida che ‘passerà’ necessariamente anche attraverso nomi nuovi? “Questo lo vedremo – conclude Mercogliano -, ma certamente dobbiamo tornare ad elaborare proposte programmatiche ‘forti’, che ci consentano di far comprendere agli elettori che il riformismo vince sempre sui populismi: a condizione che sia riformismo vero naturalmente, basato su proposte efficaci, e persone competenti in grado di realizzarle”.

 

E. G.