Elisabetta, Sabrina e Renzo: alessandrini qualunque, che meritano un bel 9! [Le pagelle di Gzl]

Ramella Sarradi Graziella Zaccone Languzzi

 
1) A Elisabetta Ramella e Sabrina Sarra, che hanno dato un forte segnale sulla situazione sicurezza (tradotto in insicurezza) in cui si vive nella nostra città. Una vera sberla, un brusco segnale alla politica, alle istituzioni e all’amministrazione, orbi e sordi che pare non percepiscono il continuo lamento dei cittadini per le azioni delinquenziali, i furti, il disordine che subisce Alessandria, diventata mal frequentata, un’orinatoio pubblico in ogni dove. E non si parla solo di periferie ‘calde’, si parla del centro, di una zona particolarmente importante della città perché lì è nata Alessandria. Chi sono Elisabetta e Sabrina? Sono le vincitrici del “progetto Gaia” (un bistrot bio), del bando PISU per le attività economiche del Borgo Rovereto, che hanno ottenuto un contributo di 100 mila euro (la metà dell’investimento) ma hanno rinunciato a tale contributo, e anche al loro progetto, a causa dell’insicurezza che caratterizza ormai il quartiere. Borgo Rovereto e zona Santa Maria di Castello: si è parlato di rilanciarle, di renderle vivibili e sicure, ma solo a parole e i fatti dicono ben altro. La pizzeria sulla piazza, di cui Elisabetta è titolare, nei giorni scorsi ha subito danni alle vetrine del locale da un ospite dell’Ostello che ha lanciato cubetti di porfido anche su auto parcheggiate ma non solo: coninuamente si assiste a schiamazzi e scene di violenza, individui che urinano per strada, giocano a pallone.
Dal bisettimanale locale si legge che la sindaca ha incontrato le due vincitrici e che è a conoscenza di un esposto presentato dai residenti e commercianti della zona. Sulla situazione in essere pare che intenda coinvolgere la prefettura. Alla buonora dico io: doveva accadere un’azione del genere per uscire dal torpore e ricordarsi che la sicurezza di una città e dei suoi abitanti è impegno assolutamente prioritario, essendo il sindaco in primis responsabile della sicurezza pubblica?
Voto: 9

 
2) A Renzo Mazzoni, il cittadino alessandrino segnalatore notturno di buche sulMazzoni Renzo manto delle vie cittadine, utilizzando uno spray color arancio. Altra “sberla” al Comune, alla politica amministrativa e dirigenziale. Passi pure che l’attuale sindaca tre anni fa non si è certo trovata le strade in condizioni ottimali, ma gli uffici preposti che hanno lavorato sotto diverse amministrazioni non hanno nulla da dire? Non li sto incolpando, ma il manto stradale non si deteriora in pochi mesi, inoltre quando si apre un cantiere per lavori di guasti o modifiche, il dirigente preposto alla fine dei lavori controlla (o dovrebbe farlo) se la via è stata ripristinata a regola d’arte, con materiale idoneo e non con ghiaia appena ‘pasticciata’ di catrame: altimenti alla prima pioggia tutto se ne va a ramengo…come in effetti spesso succede! Ho notato anche il metodo di rattoppo buchi: io forse saprei fare meglio. Ora il signor Mazzoni ha dato una “sberla” virtuale a chi di dovere perché è riuscito ad interessare addirittura organi di informazione nazionali. Ma anche per questo fatto Alessandria continua ad essere protagonista della saga di città fallita e da terzo mondo. Nel contempo però queste azioni hanno fornito al cittadino un servizio di attenzione per la propria incolumità: prevenire invece di curare. La caduta in una buca presente sul manto stradale, i marciapiedi o i percorsi pubblici sconnessi, quindi gli eventi che possono provocare danni agli utenti della strada, sarebbero qualificabili come “danni da insidia”. In questi casi si configura una precisa responsabilità in capo alla Pubblica Amministrazione, la quale nella qualità di proprietaria o gestore del bene demaniale è tenuta a risarcire i danni cagionati agli utenti/cittadini per eventuali danni occorsi per omessa o insufficiente manutenzione della rete stradale. Ci sarà un incontro tra sindaca e il Sig. Mazzoni, pare sia per ringraziarlo e per chiedere collaborazione. Che strana città è la nostra, all’improvviso mi fa venire il mente Ignazio Marino sindaco “strano de Roma”. Se si vuole intendere!
Voto: 9.

 

Delrio nuova3) Al Governo e al Ministro Del Rio per la finta abolizione delle Province. Nei giorni scorsi mi è stata posta questa domanda da un amico, padre di un dipendente della ex Provincia: “li licenzieranno? Che fine faranno?”. Chiaro è che non ho saputo rispondere, unica risposta che mi è uscita è stata che forse saranno spostati nei Comuni e nelle Regioni dei territori di appartenenza. Questa domanda mi ha fatto pensare che un po’ di preoccupazione c’è e a quanto pare non esistono rassicurazioni! La vicenda delle Provincie a mio pensare, è il “delirio” di tanti “deliri” di questo Governo, e di un ministro, Del Rio, che già si distinse in negativo quando era sindaco di Reggio Emilia negli anni 2006/2007 sull’argomento gestione rifiuti. Si sono persi anni nel cercare di rendere un Ente a mio parere utile (bastava amministrarlo meglio) una specie di feudo partitico con consiglieri piazzati dalla “casta” di maggioranza locale, impegnando un sindaco eletto per amministrare un Comune a gestire funzioni sovra/comunali, espropriando i cittadini della Provincia della rappresentatività elettorale, creando una situazione molto confusa e su cui non vi saranno risparmi: la macchina burocratica sarà la stessa, se non ancora più ‘pesante’. Ci vorrà tempo per capire qualcosa sul destino di questo Ente e sulla sorte dei suoi dipendenti, ma voglio riportare la parola d’ordine espressa a dicembre 2014 in occasione dell’Assemblea dei Presidenti dell’Unione delle Provincie: “fermare il legislatore impazzito prima che a fermarsi sia lo scuolabus” . Questa la dice lunga.
Voto: 3