Beghin (M5S): “Invece di affrontare le emergenze del territorio, si sprofondano risorse nel Terzo Valico e nel Ponte Meier”

Beghin TizianaPendolare da tre mesi sull’asse Alessandria-Bruxelles-Strasburgo, senza trascurare qualche trasferta romana, come in occasione del recente raduno del Movimento 5 Stelle al Circo Massimo, “dove eravamo tantissimi, e determinati: un bello ‘spaccato’ dell’Italia reale. Persone che non ci stanno a ‘bersi’ la verità dei media ormai quasi tutti allineati al ‘renzismo’, e a subire le conseguenze del malgoverno centrale e locale, come i recenti fenomeni alluvionali a Genova e nel Basso Piemonte, come se fossero solo dovuti a fenomeni naturali inevitabili”. Incontrammo la prima volta Tiziana Beghin qualche mese fa, in estate, poco dopo la sua elezione al Parlamento Europeo, mentre si apprestava a partire per Strasburgo per la prima volta, previa elezione nelle file dei 5 Stelle. Oggi, dopo 3 mesi di attività ‘sul campo’, che idea si è fatta del suo impegno parlamentare, e dell’Italia vista da lassù? Per i tedeschi e per gli altri Paesi dell’Europa del centro nord (quella che conta davvero, diciamocelo, e che sta imponendo le sue regole ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo) siamo ancora il paese ‘molto pittoresco’ di certa aneddotica comica dei decenni scorsi, o addirittura qualcosa di peggio? Oppure c’è del vero nella retorica mediatica che vuole il nuovo premier Renzi (attuale presidente del semestre europeo, peraltro) molto apprezzato e credibile, alfiere di una ‘nuova Italia’ capace di sedersi al tavolo con i Paesi più autorevoli dell’Unione, e di farsi rispettare, nonostante le difficoltà legate alla crisi mondiale, e anche ad alcune specificità di casa nostra?

Onorevole Beghin (anche se voi 5 Stelle preferite il termine portavoce, loSchultz sappiamo), com’è l’Italia vista da Bruxelles, e da Strasburgo?
(sorride, ndr) Bella domanda: dipende da chi la osserva, probabilmente. Certamente al Parlamento Europeo si respira un’aria ‘tedesca’, nel senso che sono loro a farla da padroni, non solo per la presidenza di Martin Schulz, ma perché sono in mano ai tedeschi anche alcune tra le più importanti commissioni di controllo. E i tedeschi, inutile negarlo, ci guardano con scetticismo, un po’ dall’alto al basso, come un popolo poco affidabile. Nei nostri confronti poi, come Movimento 5 Stelle, c’è stata in avvio di legislatura un atteggiamento decisamente ‘prevenuto’: e del resto non è che godessimo di buona stampa, come noto. Mi pare che, dopo tre mesi di lavoro, le cose siano decisamente cambiate. I colleghi non solo tedeschi, ma europei in generale, si stanno rendendo conto che non siamo propriamente degli sprovveduti, e che ci impegniamo con determinazione assoluta.

Forse siete politicamente un po’ ingenui?
Se per politica si intende, come in Italia spesso succede, l’arte dell’intrallazzo, e di dichiarare una cosa mentre se ne pensa e se ne fa un’altra, lo siamo certamente. In compenso però studiamo, ci documentiamo, andiamo a fondo in tutte le questioni. E con noi chi cerca di fare lo ‘scoop’ sull’assenteismo, o sulla scarsa conoscenza delle lingue, casca decisamente male: tutto il gruppo dei 17 parlamentari, e dei vari assistenti, è sempre presente alle sedute, e tutti parliamo correttamente le principali lingue europee. Insomma, stiamo dimostrando di avere le carte in regola….

Renzi nuova 2E Renzi? Anche il nostro premier sembra aver portato in Europa una nuova immagine dell’Italia, più giovane ed efficiente, approfittando anche del semestre europeo a guida italiana, attualmente in corso….
Ah sì? Guardi, quello è un ruolo puramente simbolico, lo sanno tutti, roba di facciata. E francamente, dopo l’iniziale discorso di insediamento, noi abbiamo visto solo un po’ di canotte, foulard e penne. Ah no: veramente c’è anche il torneo di calcio, attualmente in corso, che coinvolge deputati, assistenti e funzionari italiani: con tanto di squadre chiamate Iuve, Roma, Milan ecc…..giudichi un po’ lei: il livello di incisività è questo.

Intanto i francesi puntano i piedi, e sforeranno i parametri imposti dall’Ue: e noi?
Noi dobbiamo imporci e fare altrettanto, noi del Movimento 5 Stelle lo diciamo dall’inizio. Senza maggior flessibilità il nostro Paese non ce la può fare. Veramente anche Renzi quando parla con i media sembra d’accordo: peccato però che poi nei fatti lui e il suo partito si adeguino, pur con qualche distinguo poco rilevante, alle decisioni della Commissione. Ci vorrebbe decisamente un altro passo, un’altra autorevolezza….

Intanto però, onorevole Beghin, a casa nostra il Pd di Renzi annuncia riforme a tutto spiano, e sembra viaggiare con il vento in poppa. Voi 5 Stelle, invece, sui media ci finite quasi sempre per essere criticati…
Lo sappiamo bene: è inevitabile, quando hai contro gran parte dei media nazionali. Mi pare che, per fortuna, sul locale vada un po’ meglio, e ci siamo più correttezza: probabilmente dipende anche dal fatto che si sviluppa, con i media ma soprattutto con le persone, un meccanismo conoscitivo e di confronto più diretto, per cui è più difficile dare una rappresentazione della realtà completamente alterata, come succede con Grillo….che, ripetiamolo ancora una volta, è certamente una figura essenziale per il Movimento, ma non esaurisce il Movimento stesso, che è fenomeno collettivo e partecipativo, dal basso.

Parliamo di questioni concrete allora. I disastri del maltempo in Liguria e nelAlluvione Bormida Alessandria basso Piemonte, per cominciare. Lei e l’assessore regionale Paolo Mighetti avete puntato il dito contro la mala politica, indicando anche una strada da percorrere immediatamente, sul fronte dei finanziamenti straordinari….
Certo: l’alluvione di Genova è stata in realtà assai più grave di quella del 2011, sul fronte dei danni: anche se per fortuna, essendosi verificata in orari diversi, ha causato meno vittime. Ma là, come nel basso Piemonte, cosa emerge? Che la mala politica ha sprecato risorse, negli ultimi vent’anni almeno, anziché utilizzarle per provvedere ad una adeguata manutenzione del territorio. Sono patetici quando si trincerano dietro motivazioni tecniche, adducendo regole burocratiche, o ricorsi pendenti in tribunale, per giustificare l’incapacità di gestire la cosa pubblica, a tutti i livelli.

No Tav magliettaMa oggi, concretamente, cosa si può fare?
Intanto non lasciamoci scappare i possibili finanziamenti europei su questo fronte: che possono coprire solo 1/30 dei danni totali accertati, ma è sempre qualcosa. Ci sono però tempi stretti per la presentazione delle opportune richieste, che devono arrivare da fonte ministeriale, non possiamo farlo noi: da parte nostra ci impegniamo a dare il pieno sostegno da questo punto di vista. Purché, come è successo altre volte, non si perda anche questo treno. Ma, più in generale, nella situazione in cui ci troviamo non resta che fare come il padre di una famiglia piena di debiti: ossia procedere con massima oculatezza, decidendo di spendere le poche e scarse risorse per qualcosa di davvero utile. Ma vi pare possibile che, con un territorio a pezzi, strade completamente da rifare, rischi frane in collina, si pensi di dirottare miliardi di euro su grandi opere di assoluta e conclamata inutilità come la Tav, o il Terzo Valico? Tutti gli italiani sanno che si tratta di un grande business per i pochi soliti noti, realizzato sulle spalle di tutti i contribuenti italiani. Ma siamo ancora in tempo a fermarci. Ma lo vuole un altro esempio di spreco, tutto alessandrino?

Prego…
Il tanto sbandierato ponte Meier, o come lo chiameranno, che dovrebbe vedere la luce inPonte Meier 4 primavera. Ma davvero una città in dissesto, con tutte le tasse e le tariffe per servizi al massimo e una crisi totale per i lavoratori aveva bisogno di un’opera simile per rilanciarsi? A noi pare proprio di no…

Però l’impressione è che, forse un po’ sotto choc per la campagna mediatica anti Grillo montata dai media nazionali, anche a livello locale vi siate parecchio ‘defilati’: subito dopo le elezioni politiche di inizio 2013 era tutto un fiorire di serate e dibattiti a 5 Stelle, alcuni dei quali davvero molto partecipati. Ma oggi?
Non ci siamo per nulla defilati, e continuiamo ovunque sul territorio la nostra opera di studio e analisi dei problemi, proponendo soluzioni. Siamo entrati in diversi consigli comunali, e nel 2015 ci saranno diverse elezioni locali, tra cui quelle del comune di Valenza, al cui meet up io sono in realtà iscritta. E lì ci saremo, e daremo battaglia. Così come ci siamo in tutti gli altri comuni capozona in cui siamo entrati in consiglio, e ad Alessandria, dove i nostri tre consiglieri stanno facendo un lavoro importantissimo e ‘pesante’, in una situazione complessiva sicuramente delicatissima. Sicuramente torneremo anche presto, dopo la pausa di qualche mese, anche a promuovere iniziative e serate di confronto ‘sul campo’, con i cittadini: chi dice che siamo un movimento solo in rete davvero non ci conosce.

Terme Acqui nuovaQualche settimana fa il presidente della Regione Piemonte Chiamparino partì all’attacco di Terme di Acqui e di Expo Piemonte a Valenza, lasciando profilare una prospettiva di privatizzazione per entrambi. Anche se ora sembra già aver fatto una mezza marcia indietro. Lei che ne pensa?
Non io, ma il Movimento 5 Stelle di cui sono portavoce, è assolutamente contrario a dissipare patrimoni pubblici, per quanto reduci da decenni di pessima gestione partitica. Penso in particolare alle Terme di Acqui, che sono davvero un valore straordinario per tutto il territorio, eppure languono, dopo diverse pessime gestioni. Noi diciamo no alla privatizzazione, ma sì ad un cambio assoluto di metodo, e ad un deciso passo indietro della politica.

In Europa, invece, i 5 Stelle sono impegnati in una battaglia (non in esclusiva inTTIP no verità: qui da noi anche la lista Tsipras se ne sta occupando da tempo) poco visibile, ma secondo voi decisiva, sul fronte del TTIP: acronimo apparentemente oscuro, che sta per Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. Di cosa si tratta?
Viene presentato dai suoi sostenitori come un accordo commerciale globale di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione Europea, che potrebbe diventare pienamente operativo, dopo diversi passaggi intermedi, tra un paio d’anni. Si mette l’accento con enfasi su (del tutto ipotetici, peraltro) 150 mila nuovi posti di lavoro a livello continentale che sarebbe in grado di generare, ma non si dicono cose essenziali, ossia che se il Trattato passasse nella sua forma ‘massimalista’ e integrale significherebbe il dominio incontrastato delle grandi multinazionali, con rischi enormi sul fronte dell’alimentazione e della salute, così come dei diritti dei lavoratori. E’ un tema su cui sensibilizzare davvero tutti, al di là delle opinioni partitiche: e se crede sarò lieta, tra qualche tempo, di dedicarci una riflessione ad hoc.

Intanto la piccola Emma, 22 mesi, stabilisce che l’intervista è durata anche troppo: e reclama giustamente l’attenzione della mamma, per un ultimo giro di ‘coccole’ mattutine prima dell’asilo. E della partenza della ‘portavoce’ Tiziana Beghin per la sua settimana mensile di lavoro a Strasburgo (le altre la vedono impegnata all’euro Parlamento di Bruxelles).

Ettore Grassano