Rifondazione Comunista: “Noi al fianco dei lavoratori pubblici e privati”

Federazione della SinistraRifondazione Comunista di Alessandria in queste settimane sposterà gli incontri tra iscritti presso il presidio di lotta dei lavoratori delle Aziende Pubbliche senza assolutamente dimenticare che ogni lavoratore licenziato di questa città che sia esso del settore privato o pubblico non può e non deve essere dimenticato.
Cercheremo in questi giorni di condividere paure, riflessioni, progetti e iniziative cercando di portare il nostro piccolo contributo e auspicando di coinvolgere altre realtà associative e singoli cittadini o altri lavoratori in lotta.

Noi non dimentichiamo che gli “accampati” sono famiglie, quelle famiglie il cui neoliberismo, anche quello in salsa mandrogna è avversario. Questa città è fatta anche da tante persone perbene siano essi imprenditori, commercianti o professionisti a cui la politica cittadina e quella Europea vuole fare pagare la crisi. Anche loro dovrebbero partecipare a questa lotta.
“Non c’è alternativa” è lo slogan della nuova Amministrazione Comunale che stravolge un modello che ha permesso per molti anni ad una città economicamente ferma al prima dopoguerra di stare in piedi nonostante le difficoltà. Questa Amministrazione non si sa se consapevolmente o meno, sta utilizzando l’inevitabile, per affermare un nuovo modello di governo locale assolutamente antidemocratico e distruttivo della coesione sociale. Esso nega il ruolo del sindacato e della politica stessa che invece trovano giustificazione di fondo della propria esistenza nella possibilità di alternativa di una comunità e di una società.

Istanze non collettive controllano le decisioni senza alcuna consultazione democratica (i piani industriali delle Aziende? le comunicazioni al ministero? il PISU?). I partiti che non sono più di massa e in particolare questo centro sinistra, la cui parola sinistra è oramai solo uno specchietto per le allodole, rispondono sostanzialmente agli interessi di piccoli gruppi in conflitto spesso tra loro essenza alcuna radice sociale. Questa situazione è paradigmatica di una drammatica trasformazione del capitale: il neoliberismo della finanzializzazione non solo ha prodotto la delegittimazione della politica ma l’espulsione del lavoro contestandolo culturalmente e spoliticizzando i lavoratori. Bisognerebbe aprire tante tende e ricominciare a discutere e a fare politica non delegando!

Gli interventi dell’Assessore Ferraris, del tutto contigui a certi documenti confindustriali riferiti all’incentivazione delle vocazioni imprenditoriali dei giovani, sono molto discutibili in generale e tanto più in un momento come questo dove la domanda aggregata è bassa, i mercati bloccati e il credito inaccessibile spesso anche dalla media impresa. La mortalità imprenditoriale è altissima. La concorrenza di tante micro imprese in questo contesto aumenterebbe senza produrre particolare qualità tenendo conto anche dei dati della scolarizzazione della nostra città.

Queste microimprese a cui Ferraris sembra ispirarsi dovrebbero essere comunque finanziate in maniera diretta o indiretta dall’Ente locale o dallo Stato. Così come l’idea di creare nuove cooperative sociali in settori che non possono stare in piedi senza la mano pubblica perché si tratta di servizi educativi o culturali.
Forse Ferraris auspica ad una deregolazione del lavoro e dei diritti dei lavoratori mascherata dallo slogan “liberiamo risorse”. Una trasformazione totale dei servizi pubblici locali e del privato sociale. Noi crediamo che la nostra comunità così come la conosciamo non accetterà di buon grado questo modello e riteniamo che anche la cooperazione sociale di Alessandria, che già ha subito molto da questa crisi, dovrebbe con coraggio far sentire la sua voce in tal senso e ricordare che anche la cooperazione ha i suoi costi di gestione, contratti nazionali da rispettare e una dignità che non dovrebbe essere svenduta.

Vogliamo ricordare all’Amministrazione Comunale e alla città che la gran parte dei lavoratori in lotta sono donne, sono mamme, sono giovani donne a cui l’amministrazione sta offrendo di tornare al focolare domestico e alla precarietà, alla solitudine e all’indigenza.

Segreteria circolo Rifondazione Comunista “O.Romero” AlessandriaFederazione della Sinistra