10 a Felice Borgoglio: ma è sicuro di certi compagni di strada? Finalmente concretezza per Rio Lovassina e Casalbagliano [Le pagelle di Gzl]

Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) All’On. Felice Borgoglio un bel 10 perchè è un politico a tutto tondo, con una mentalità aperta utile per costruire una città più vivibile, più sostenibile, più smart, più innovativa. Così dovrebbe essere il politico volto al bene pubblico, non come chi con i suoi no a prescindere, solo per contrapposizione politica, rischia di spingere Alessandria nel baratro, all’insegna di “muoia Sansone con tutti i filistei”. Parto da qui: “Elezioni Alessandria, Abonante contro il progetto Smart City: Se amministreremo noi, non andrà avanti”.
Il candidato del centrosinistra si è scagliato più volte contro le decisioni del Gruppo Amag, sia sulla Smart City sia sulla vendita di Alegas, ormai passata per l’80% a Iren (e meno male: vi immaginate, con questi ‘chiari di luna’, che fine faranno le realtà medio piccole del settore, vero?). Cosa è la Smart City: ci stiamo sempre di più inglesizzando, smart city in italiano significa “città intelligente”, è una nuova idea di realtà urbana che gestisce le risorse utilizzando l’intelligenza artificiale (macchine che dialogano con altre macchine, sempre governate dall’uomo), con l’obiettivo di rendere la città stessa economicamente sostenibile ed autosufficiente dal punto di vista energetico, e di migliorare la qualità di vita dei suoi cittadini. I fattori presi in considerazione sono, per citarne alcuni, dalla solidità economica alla gestione di energia, spazi verdi, acqua, aria e rifiuti. Dalla trasformazione digitale alla mobilità sostenibile, oltre che istruzione, turismo, cultura, partecipazione e inclusione sociale. Mentre il candidato sindaco del centro sinistra ha già detto no alla Smart City, c’è ad Alessandria anche una sinistra (erede della tradizione socialista e, più recentemente, del Quarto Polo) che mostra di credere nell’innovazione e nel futuro. A questo progetto l’On. Felice Borgoglio, promotore della lista “Alessandria civica” non solo crede, ma anche tentò di presentarlo alla città parecchi anni indietro: probabilmente i tempi non erano maturi. Ora ne coglie il valore, anche se presentato dal centro destra, e mostra così di essere un politico vero, che guarda al bene comune e non agli interessi di bottega. Leggete qui: “Il candidato sindaco del centro sinistra dice no alla Smart City, Alessandria Civica invece ne dibatte lunedì sera alla Famigliare”. La mia domanda è: se vincesse le elezioni il centrosinistra, è chiaro che cercherà di rimettere indietro gli orologi di parecchi anni, e di archiviare (ammesso che sia possibile: spesso esistono anche vincoli contrattuali, per fortuna) gran parte dei progetti della giunta Cuttica, per partito preso. A quel punto Alessandria Civica che farà? Se accetterà la linea del centro sinistra, magari con un passo indietro personale dello stesso Borgoglio, “tutto andrà ben madama la marchesa”. Altrimenti scatteranno epurazione ed emarginazioni. Forse sarebbe corretto prima di definire la coalizione trattare i punti che non concordano. La prossima Amministrazione comunale avrà come compito quello di costruire giorno dopo giorno una nuova Alessandria, liberandone le energie e le capacità. Alessandria deve diventare la città delle opportunità e dell’ efficienza, una città che utilizza le nuove tecnologie per rendere la fruizione dei propri servizi diffusa e immediata. E’ finito il tempo della stantia vecchia politica dei no e del “tanto per campare”, e dell’assistenzialismo a pioggia.  Domanda a Felice Borgoglio: “Onorevole, non è che si sta mettendo dalla parte sbagliata, quella dei no a prescindere e della decrescita infelice?”.
Voto: 10

 

2) Nei giorni scorsi notizie importanti dal Comune di Alessandria. La prima: Rio Lovassina, finanziati interventi per 16 milioni e 500 mila euro: consegnato il primo lotto dei lavori. Il sindaco Cuttica: “Dalle parole ai fatti”Questa volta si fa sul serio. Ricordo che avevo chiesto all’Ufficio Regionale OOPP sede alessandrina chi fosse il responsabile di tale corso d’acqua minore, non ebbi una risposta. Pensai fosse il Comune di Alessandria, ma a seguire venni a sapere che il Rio Lovassina non è di competenza comunale ma regionale, giacchè è un corso d’acqua che nasce e si sviluppa fuori dai confini del Comune di Alessandria e relativi sobborghi. La Regione non se ne è mai interessata, e i vari sindaci Scagni, Fabbio, Rossa forse ci hanno provato ma non più di tanto. Fino ad arrivare a questa amministrazione, che senza guardare a chi toccava o meno si è data da fare: e i risultati finalmente oggi ci sono. Altro risultato che attendeva risposte: “Casalbagliano, investimento da 300 mila euro per ridurre il rischio idrogeologico”. Le prime notizie rispetto a danni a abitazioni e beni, a disagi sanitari e a stress continuo provocato da subire la fogna in casa, le appresi dagli organi di informazione nel 2015 durante l’amministrazione Rossa, ma i residenti denunciavano alle varie redazioni che erano ormai dieci anni che ad ogni maltempo la fogna esondava sulle strade, e peggio ancora entrava nelle case creando un problema igienico sanitario. Oggi ci sono progetti e fondi anche per Casalbagliano. Eppure c’è chi (in campagna elettorale lo possiamo capire, ovviamente) cerca di insinuare che questa amministrazione ha fatto poco e niente. Ma non è così: nonostante enormi problemi strutturali e finanziari, e pur dovendo fare i conti con il covid, la giunta Cuttica, con importanti sinergie a Roma, ha saputo lavorare tanto e bene, e senza mai lamentarsi o andare a strillare di fronte a telecamere nazionali, come tristemente il centro sinistra alessandrino fece negli anni precedenti, nuocendo gravemente all’immagine della nostra città.
Voto: 10

 

3) Un volantino trovato per caso, che segnala un incontro svoltosi, immagino, venerdì 11 marzo alla Casa di Quartiere in via Verona 116 sul tema: “Sicurezza Idraulica e Dissesto Idrogeologico nel Comune di Alessandria”. Sottotitolo: “Come garantire la sicurezza idraulica e la corretta gestione dell’ecosistema fluviale”. A parlane l’Ing. Claudio Lombardi (ex assessore Ambiente giunta Rossa) e Dario Zocco (ex Direttore Parco Po piemontese). La serata veniva presentata da un simbolo rotondo fondo verde scritta in rosso con l’immagine di un pugno alzato e la scritta: “Progresso Ecologismo Socialismo”. Ho incaricato un amico esperto in argomento di andare ad ascoltare e riferire. Mi sono stati riportati i dati tecnici presentati dall’Ing. Lombardi: numeri conosciuti, e sono consapevole che la città necessita di ottenere un maggior impegno per la sua sicurezza idrogeologica. Ciò che è accaduto nel 2016 ha fatto suonare un campanello di allarme, Regione e AIPO dovrebbero valutare in tempi non biblici cosa manca ancora per una percentuale in più di sicurezza. Il mio dubbio su quell’incontro riguarda il NO, all’ubicazione del nuovo ospedale in area aeroporto Bovone, soluzione non gradita a PD e 5 Stelle. Questa pagella ha però uno scopo: il disalveo dei corsi di acqua. Durante il dibattito, dal pubblico si son levate diverse richieste di pulizia dei fiumi almeno nel tratto cittadino, ma al primo cenno dell’argomento “pulire i fiumi” l’altro relatore Dario Zocco (ex Direttore del Parco del Po piemontese) ha esordito richiamando all’uso corretto delle parole: “I fiumi sono da lasciare stare, non sono sporchi. Il loro complesso sistema si salvaguarda solo se l’uomo gira al largo….”. A questo punto è corretto fare un approfondimento, e cito un manualetto di 90 pagine pubblicato e venduto all’epoca proprio dal Parco del Po, frutto del lavoro di diverse Associazioni Ambientaliste: “I fiumi italiani e le calamità artificiali” libro scritto nel 1988 a disposizione nel Parco, poi posto in vendita dallo stesso Parco dal 31 luglio 2002 sul sito internet http://www.parcopopiemontese.it/emporio-dettaglio.php?id=7326 Volendo si trova pure su Amazon. Non ho lo spazio per riportare punto per punto, quindi ne cito due. Alla voce Escavazioni sta scritto: “Le escavazioni di ghiaia e sabbia possono avvenire: nell’alveo dei fiumi, lungo le loro sponde, nei terreni golenali, in terreni al di fuori degli argini e anche molto lontani dai fiumi” . Alla voce Progettare e controllare in modo radicalmente diverso da come fatto finora le escavazioni per regimazioni idrauliche sta scritto: “Con le escavazioni negli alvei e nelle aree golenali si possono ottenere discreti effetti di regimazione idraulica dei fiumi, al fine di evitare l’istaurarsi di situazioni di pericolo per le popolazioni. Si può infatti esercitare un certo controllo sugli alvei (altimetrie e divagazioni) e sulle correnti (velocità, portate, livelli e direzioni. In alcuni casi può essere utile anche il solo spostamento di materiali negli (o presso gli) alvei” . Il contenuto di questo manualetto è stato presentato dal C.AL.CA., Comitato alluvionati del Casalese, in un Convegno/dibattito pubblico del 28 giugno 2006, a Casale Monferrato svolto nel salone Parrocchiale del quartiere Oltreponte, presenti Autorità politiche, istituzionali, amministrative, clericali e Prefetto, Regione Piemonte, Politecnico di Torino DITIC, AIPO, ADBPO, Provincia, Comune, Protezione Civile di Casale Monferrato, Parco del Po, Sindaci del comprensorio casalese, Associazione Alpini Casale Monferrato e organi di informazione nel trattare il tema “ Sicurezza idrogeologica: quali progetti e manutenzione per il territorio casalese”. I fiumi non si toccano, ma in quel manuale si dice il contrario.
Voto: 3