Respinti i ricorsi al TAR riguardanti l’autorizzazione a produzione ed utilizzo di cC6O4 e ADV

Apprendiamo dal comunicato SYENSQO, ex Solvay, che il TAR ha respinto non solo il ricorso proposto da Legambiente contro l’autorizzazione alla produzione ed utilizzo di cC6O4 e ADV, ma che ha respinto anche “le posizioni più estreme” … e francamente ci chiediamo quali siano per SYENSQO le posizioni estreme respinte. Dal significato attribuito oggi ad “estremo”, molto potremmo capire riguardo a come evolveranno i rapporti di questa “nuova” azienda con la cittadinanza, le associazioni e gli Enti del territorio.

Per venire ai fatti: la sentenza ha dichiarato inammissibile il primo ricorso Solvay, ha dichiarato in parte improcedibile e in parte ha respinto nel merito il secondo ricorso Solvay contro Comune e Provincia, unitamente ai motivi aggiunti ed all’intervento ad adiuvandum di Federchimica (che questo fosse solo un ricorso “proposto cautelativamente” è un’altra posizione singolare espressa da SYENSQO nel proprio comunicato). Infine, il TAR ha respinto il nostro ricorso, che per precisione era l’ultimo presentato in ordine di tempo ed era stato presentato in parte, pure, per controbilanciare l’offensiva Solvay al provvedimento autorizzativo emanato della Provincia. Le spese sono state compensate tra le parti.

Quindi si potrebbe dire che non ha vinto e non ha perso nessuno. Il TAR ha avvalorato l’autorizzazione concessa dalla Provincia e dal Comune, così come è stata fatta, ed è proprio in base ai vincoli di quell’autorizzazione se oggi il reattore E è cautelativamente (e qui l’avverbio ci sta) fermo dopo l’incidente dell’11/13 aprile.

Restano valide le 31 prescrizioni imposte con l’autorizzazione, prescrizioni che noi continuiamo a ritenere insufficienti, e restano soprattutto valide le 4 prescrizioni che Solvay (oggi SYENSQO) avrebbe desiderato annullare.

Sicuramente non possiamo essere soddisfatti, ci siamo spesi per aumentare le precauzioni per la produzione ed utilizzo di sostanze a brevetto Solvay che oggi sono cercate e di conseguenza trovate dalla Regione Piemonte nel sangue dei cittadini di Spinetta: le prime indiscrezioni stampa dicono che una persona su tre ha valori di PFAS oltre la soglia di attenzione fissata dagli esperti.

Possiamo solo augurarci che Provincia e Comune, dopo l’ottimo lavoro di difesa al TAR delle prescrizioni del provvedimento autorizzativo, accolgano i rilievi da noi espressi nel rinnovo dell’AIA complessiva, sì perché anche il sottolineare quanto (ovviamente) l’AIA di SYENSQO sia oggi legittima ci lascia un po’ perplessi, visto che l’AIA complessiva è scaduta dal 2021 e da allora è in fase di rinnovo.

Legambiente Ovadese