Alessandria, anziani al freddo e cittadini in coda per la Tari. E non abbassiamo la guardia sul Deposito Nazionale scorie radioattive! [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) “Una storia alessandrina: due ottantenni rimasti al freddo in un alloggio del Comune si devono pagare la sostituzione della caldaia”. Una brutta storia a discapito di una coppia di anziani. Per l’attuale amministrazione del comune di Alessandria i soldi ci sono solo per chi pare a lei, e parto da qui: l’ex mensa Guala è l’edificio che l’appmministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Abonante ha concesso gratuitamente quale nuova sede al collettivo transfemminista Non una di meno. Il Comune, cioè noi contribuenti, ha pagato i costi per i vari adeguamenti e per una centrale termica, in modo che le signore avessero calore e acqua calda. Ecco la Determinazione Dirigenziale. Settore Opere Pubbliche e Infrastrutture – n.Generale 1945, del 16/10/2023 di cui l’Oggetto: “Messa in servizio centrale termica, terza responsabilità, fornitura e posa boiler acqua sanitaria presso i locali di via San Giovanni Bosco” (l’ex mensa Guala). Per fare questa operazione è stata accertata la disponibilità delle risorse nell’ambito del Bilancio 2023 (quindi soldi ce ne sono) per il quale è stata incaricata la società Alessandria Project Value s.r.l. (Zola Predosa /Bo) gia detentrice della manutenzione di gran parte degli impianti del patrimonio comunale, incaricata di effettuare gli interventi occorrenti e la stessa si è resa disponibile ad intervenire nel più breve tempo possibile ad un costo totale di € 6.550,33 ( € 5.369,12 + iva € 1.181,21), prot. 83639 del 25/09/2023 . La firma è del dirigente responsabile Opere Pubbliche e Infrastrutture A.M.Zappa e del Responsabile del Servizio Finanziario A.P. Zaccone. Quindi nell’autunno 2023, il sindaco Abonante &C hanno autorizzato una spesa di 6.550,33 euro per una nuova caldaia per dare conforto alle signore, e non hanno trovato i fondi per sostituire una caldaia di due anziani inquilini del Comune dal costo di 2.196 euro lasciandoli al freddo e senza acqua calda, e facendoli girare come trottole tra un ufficio e l’altro per mesi infarcendoli di burocrazia. A farla breve (consiglio di leggere per intero il link a inizio pagella che li riguarda), un geometra ha dichiarato che il Comune non ha soldi e quindi la caldaia non può essere sostituita. Dalla primavera 2023 arriviamo a novembre, mesi di solleciti ma dall’Ufficio Tecnico del Comune nessuna risposta, i due anziani provvedono con sacrifici a sostituire la caldaia che sarebbe toccata al Comune, proprietario dell’alloggio, e si rivolgono alla Globoconsumatori di Alessandria per ottenere il rimborso. Con una email di fine anno, il 29.12.2023, il Comune ‘rimbalza’ la richiesta all’ATC con questa motivazione: “lo scrivente ufficio Opere Pubbliche municipale non può disporre in tal senso in quanto il rimborso si configura come un contributo e pertanto non evadibile, e credo che l’unica soluzione possa essere quella di un rimborso effettuato attraverso ATC, ci faremo parte diligente per addivenire in tempi rapidi alla soluzione anzidetta”. Ad oggi nessuno ha fatto nulla se non “menare per il naso” due ultraottantenni che hanno sempre pagato regolarmente l’affitto dal 1994. Il locatore (Comune) in funzione degli articoli preposti sanciti dal Codice Civile è ampiamente inadempiente e si legge qui. A ottobre 2023 il sindaco Abonante&Co hanno pagato una centrale termica da 6.550, 33 alle amiche del Collettivo e non hanno trovato 2.196 euro per i due inquilini. Il rispetto e la sensibilità per due anziani l’è morto? Vergogna!
Voto: zero!

2) Del Deposito Nazionale Scorie Radioattive si parla ormai ogni giorno, sappiamo cos’è, cosa comporta e che la maggioranza politica e dei cittadini non lo vuole a casa propria. Sul territorio provinciale alessandrino la parola è no, nel territorio vercellese la parola è “ni” nel dubbio “amletico”: sarà o non sarà dannoso? In aggiunta il sindaco di Trino, la sua giunta e anche di una parte dei trinesi sembrano sedotti dalle compensazioni. Il sindaco Daniele Pane di Trino è l’unico sindaco in Italia che si è autocandidato per ospitare il Deposito e un titolo ha “catturato” la mia attenzione: “Ferrari (Morano) sul Deposito Nucleare: Affidarsi alla scienza”. Sottotitolo: “Non penso che il sindaco Pane e la sua maggioranza siano degli stolti!” Luca Ferrari è il sindaco di Morano sul Po che con il suo Consiglio comunale si è astenuto dal manifestarsi contrario o favorevole. Ho letto le motivazioni del sindaco Ferrari e rispetto il suo pensiero in appoggio alla decisione di Pane di chiedere di ospitare il Deposito. A mio avviso però si tratta di una struttura che non si concilia con le caratteristiche ambientali e lo sviluppo del nostro territorio, e determinerebbe la fine dell’economia agricola e turistica oggi unica vera fonte di ricchezza per il Piemonte. Inoltre parliamo di due province, Vercelli e Alessandria, che hanno già dato in merito al nucleare. Ferrari sostiene che la salute e la sicurezza dei cittadini non ha prezzo, ma il punto è sempre quello: il polo scientifico che si insedierebbe porterebbe un ‘riflesso’ occupazionale di circa 1.300 figure di diversi livelli, oltre a benefici economici ai cittadini e compensazioni ai Comuni per migliorare la vita nel territorio. Infatti Morano è uno di quei Comuni che riceve le compensazioni, la cifra si legge qui. Il sindaco Ferrari dichiara che dobbiamo affidarci alla scienza, la domanda che gli pongo è: “è sicuro che la scienza abbia risposte su tutto?” Per il sindaco Ferrari sì, per me no, la scienza è un’attività in continua evoluzione, ha ancora molta strada da fare e qualche dubbio si insinua sempre. Nel titolo si legge che il sindaco Ferrari non pensa che Daniele Pane e la sua maggioranza siano degli stolti, che sappia io nessuno lo pensa, ma a questo punto non vorrei che il sindaco Ferrari pensi che gli “stolti” o colpiti da irrazionalità e pregiudizi antiscientifici sul settore nucleare siano gli altri, tutti quelli che non lo vogliono (compresa me). Piuttosto il sindaco Pane e la sua maggioranza avrebbero dovuto prestare attenzione alle istanze della popolazione e dei Comuni circostanti, sia vercellesi che alessandrini.
Nonostante Trino sia stato escluso per ben due volte dall’idoneità ad ospitare il Deposito, ora si legge che lo proporrebbero in caso di positiva rivalutazione del territorio: è una presa in giro? “Trino: potrebbe esserci un referendum sul deposito nucleare”. Scommetto che a Roma questa autocandidatura sarà tenuta in caldo fin oltre le elezioni di giugno: il sindaco di Trino è di Fratelli di Italia, il ministro all’Ambiente Pichetto Fratin è piemontese e di Forza Italia e non sarebbe una buona propaganda per i due partiti. Ne riparleranno a giochi fatti, tra fine agosto e inizio settembre.
Voto: 2

3) Nel mese di dicembre ad Alessandria sono state inviate 22 mila notifiche Tari (su una popolazione di circa 93 mila, minori compresi!), e a metà gennaio c’erano code di cittadini in fila davanti alla sede del Consorzio di Bacino Alessandrino in via Plana per riuscire a parlare con un operatore. Con scarsa fortuna pare, così come risultava impossibile mettersi in contatto telefonico, mentre era chiuso anche l’ufficio Tributi comunali in piazza Giovanni XXIII. Qui alcune testimonianze: “Dopo l’accertamento il “silenzio” degli uffici Tari. Barrera: A dicembre 22 mila notifiche. Le richieste sono molte ma tutti verranno ricontattati”. Mi sono chiesta perché inviare accertamenti a partire dal 2018 a dicembre 2023, con un trasloco dell’ufficio Tributi in corso, il Consorzio di Bacino poco operativo e telefoni silenziosi. Forse per evitare in molti casi la prescrizione TARI? Cosa dice la Legge? “La tassa sullo smaltimento dei rifiuti è riconducibile all’ambito normativo dell’art. 2948 nr. 4 c.c. e, come tale, risulta soggetta al termine di prescrizione quinquennale, che inizia a decorrere dall’anno successivo a quello del dovuto pagamento”. Si legge qui. Il Comune cerca di tamponare il problema causato dalla troppa fretta nel stare dentro certi termini: “TARI Alessandria: di male in peggio, il Comune ammette i disguidi, non gli errori e non chiede scusa agli utenti”. Conclusione: bisognava correre per incassare ma “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. I cittadini di Alessandria sono sempre più infuriati, e con ragione: per l’entità dei tributi sembriamo Montecarlo, per la qualità dei servizi che vada bene Reggio Calabria.
Voto: 2