No Smart City, sì accoglienza senza controllo: ecco l’Alessandria davvero vostra! Una buona notizia dall’Asl [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Della Smart City ottimamente impostata non dal centro destra, attenzione, ma dal management Amag del triennio 2019-2022, e poi gettata alle ortiche, con tronfia supponenza, dall’attuale sindaco di Alessandria, tramite le figure poste alla guida della multiutility dall’autunno del 2022, abbiamo già scritto molte volte. Pensate che poche settimane fa i compagni a Firenze hanno presentato un progetto di smart city alla super avanguardia europea, che è paro paro come quello che si sarebbe potuto realizzare qui da noi. Ma il centro sinistra e i grillini alessandrini neanche sanno apprezzare i regali, e sarebbe appunto opportuno non fargliene altri. Torno però sul tema smart city, mio malgrado, perchè stimolata da uno ‘sciocchezziario’ ideologico di una figura d’antan come il molto onorevole Renzo Penna, che è tornato da un po’ di tempo a dire la sua. Soprattutto su temi che non conosce, ma tanto oggi vale tutto. Qui il suo intervento. “Renzo Penna (Città Futura): Smart City, cosa non ha funzionato”. In sintesi: per il molto onorevole Penna (che peraltro fa un po’ di confusione: l’amministratore delegato che se la diede a gambe levate dopo pochi mesi ‘per ragioni personali’ era ad Alessandria in quota centro sinistra, così come fu il centro sinistra a nominare ad Amag Reti Idriche il tortonese Ronchetti, allontanato anche qui prematuramente, vicenda peraltro ancora tutt’altro che chiusa a quanto si dice) è tra i pochi alessandrini che plaudono alla scelta rottamatoria del sindaco Abonante, e peraltro ci sembra ingiusto che ancora non abbia ricevuto dall’attuale amministrazione un incarico all’altezza della sua fama, e dei suoi meriti.
Il molto onorevole Penna nella sua analisi dice molte cose, io però tratterò l’argomento gestione rifiuti urbani. Durante l’amministrazione Scagni (PD), che produsse il progetto “porta a porta spinto” in tutta la città (oggi è rimasto al Cristo e in centro), con una gestione difficile e costosa, il molto onorevole Penna era assessore provinciale all’Ambiente. In quel tempo, come componente di un Coordinamento provinciale contro il “porta a porta spinto”, ebbi l’occasione di incontrarlo insieme ai presidenti dei tre Consorzi di Bacino e tecnici provinciali, e di quelle vicende conservo un archivio di carte e protocolli.
Non è che il molto onorevole Penna sta pensando oggi all’internalizzazione dei cassonetti dei rifiuti nelle proprietà private? Cito la frase: “Sulle modalità di raccolta dei rifiuti urbani il centrodestra alessandrino ha nell’occasione, confermato una preconcetta preclusione nei confronti di quella domiciliare. Atteggiamento difficilmente comprensibile se si prende atto che le amministrazioni di centrodestra del Piemonte, da Novara a Vercelli e da Asti a Biella, sono state e sono, con ottimi risultati, convinte sostenitrici del ‘porta a porta’. Ad Alessandria, invece, per l’intera durata della precedente amministrazione nulla di concreto è stato fatto e la città risulta essere, per quantità di rifiuti prodotti e percentuale di differenziata selezionata, il peggiore capoluogo della regione” . Onorevole, Alessandria grazie all’amministrazione Rossa (PD) è l’unica città del Piemonte dichiarata fallita, il che mi pare assai più disonorevole di una percentuale di raccolta differenziata, pur pessima. Inoltre, sul ‘porta a porta’ assistiamo alla marcia indietro di grandi città come Roma, Bologna e Bari. Dal Nord al Sud Italia, da Pinerolo a Marsala, la raccolta differenziata “porta a porta” comincia a sollevare più di un ripensamento da parte di Comuni e cittadini, che devono fare i conti con la mancata puntualità dei ritiri e la difficoltà di conservare per giorni i rifiuti in attesa del passaggio dei furgoncini della raccolta: “Rifiuti, il porta a porta non ci salverà. Ora i Comuni tornano ai cassonetti”. E se vuole dare un’occhiata ai costi del ‘porta a porta’, vada a chiedere conti e lumi a chi gestì la raccolta rifiuti durante all’amministrazione Scagni.
Voto: 2

Il Servizio Sanitario Nazionale è ancora sostenibile, e come? Il sistema salute al centro di un dibattito alessandrino CorriereAl 1

2) Una buona notizia: “Asl AL: prestazioni di radiologia anche di sera e di sabato e domenica per abbattere le liste di attesa”. I reparti di Radiologia dell’ASL AL di Casale Monferrato, Acqui Terme, Novi, Tortona, Ovada e distretto Patria di Alessandria stanno proseguendo nell’attuazione del progetto di recupero delle liste d’attesa grazie all’impegno del personale medico, tecnico ed infermieristico che sta dando disponibilità ad effettuare turnazioni aggiuntive, anche in orari particolari, al fine di venire incontro alle differenti esigenze dell’utenza. Le prenotazioni, che continuano ad essere gestite da CUP regionale, vengono infatti proposte anche in orari pomeridiani fino alle 20, al mattino dalle 7 alle 8, il sabato e la domenica fino alle 20 e in giornate selezionate, fino alle 23. Tali sessioni di lavoro sono rivolte prevalentemente a prestazioni di ecografia e TC, radiologia tradizionale, mammografia e risonanza magnetica. Tutto bene, è un modo per accorciare le liste di attesa ed evitare di rivolgersi al privato o di finire addirittura fuori Regione. Ma c’è un ma: sarebbe corretto che chi vive nel casalese trovasse posto nel suo territorio, e la stessa cosa per i residenti dei distretti di appartenenza, e non credo sia così difficile da attuare. Si spera che l’assessorato regionale alla sanità imponga al personale del CUP regionale di tenere in considerazione tale possibilità.
Voto: 8

3) Accogliamo, accogliamo! E’ da un po’ che taccio sull’accoglienza e mi limito a leggere tutte le problematiche che creano moltissimi sbarcati sulle coste italiane, poi smistati nostre città. Alessandria non è certo un’isola felice, anche se chi di dovere cerca di minimizzare e vi sono organi di informazione che di fronte ad un fatto grave provocato da questi individui in alta percentuale clandestini cercano di nasconderne l’etnia. Ma quando sento parlare genericamente di risorse fatico ad accettarlo. Tutti conosciamo anche migranti perbene e che lavorano sodo, e nessuno credo abbia intenzione di discriminarli. Il problema sono tutti gli altri, ossia i clandestini che arrivano via nave, terra o in chissà quali altri modi, e che diventano il potente business per furboni che con l’accoglienza hanno rimpinzato i loro conti bancari, lasciandoli poi al proprio destino. E i responsabili istituzionali preposti all’accoglienza che fanno? Niente! Troppo spesso queste persone vengono assegnate a realtà che dovrebbero occuparsene ma non lo fanno adeguatamente, per cui alla fine noi cittadini ci troviamo circondati, nelle nostre città e nei nostri paesi, da figure un po’ allo sbando: immagini come quella che pubblichiamo sono purtroppo ormai ordinaria amministrazione ad Alessandria, e francamente non è accettabile.
Questa è la notizia che mi porta a parlarne: “Quando la buona accoglienza diventa risorsa: il 13 dicembre incontro ad Alessandria”. Si legge che sarà un appuntamento aperto a tutti per discutere delle nuove priorità nell’ambito dell’accoglienza delle persone straniere e per arricchire il confronto e la comunicazione con la cittadinanza per una buona accoglienza che diventa risorsa e insieme gestirli verso un modello alessandrino. Ecco, adesso avremo pure un “modello alessandrino”. Speriamo molto diverso dall’oggi, ovviamente. Ecco un campionario, certamente lacunoso ma significativo:

“Quartiere Orti: tentata violenza sessuale, un arresto”, “Espulso dall’Italia il responsabile del danneggiamento di tre crocifissi ad Alessandria”, e ancora il 22 novembre 2023: “Alessandria #davverovostra: nei pressi dell’Ospedale Civile i parcheggiatori abusivi operano indisturbati”. Domanda: questi parcheggiatori tutti di colore, chi sono, dove vivono, a chi sono stati dati in carico, sono regolari? Un “modello alessandrino” è vedere individui lasciati a se stessi che defecano e urinano in pubblico anche in pieno giorno perché non hanno dimora, fantasmi che girano in città sconosciuti alla Prefettura e alle forze dell’ordine? “Alessandria #davverovostra: libertà di minzione davanti al Comune”. Proseguiamo: “Alessandria #davverovostra: un fine settimana bestiale”. Quando la buona accoglienza diventa risorsa, ma risorsa di che? Il modello di accoglienza alessandrino del 2023 è questo, purtroppo. E temo che non bastino incontri pubblici e slogan a migliorare la situazione.
Voto: 2