Priano (FdI): “Abonante non ha un progetto di città: rinunciare al nuovo ospedale per ‘ripicche’ sarebbe follia”. Poi ci sono Ztl, Amag, Pai…..e all’orizzonte le elezioni regionali

di Ettore Grassano

 
“Il nuovo ospedale di Alessandria si deve fare, punto: con le risorse già stanziate, e il riconoscimento Irccs in dirittura di arrivo, rinunciarci per diatribe politiche sarebbe davvero autolesionismo puro”. E sulla chiusura del centro di Alessandria alle auto: “Ma si rendono conto il sindaco e la maggioranza, di come è strutturata la città in cui viviamo? Tutti i servizi sono in centro, e tu lo chiudi alle auto? Senza contare i residenti: non tutti hanno il garage, anzi una minoranza. Se togli ulteriori spazi dove lasceranno l’auto: sugli spalti?”.  E’ un Fabrizio Priano scoppiettante quello che raccontiamo in questa intervista: non solo ospedale e ztl, ma anche futuro del Gruppo Amag e Pai (il discusso Piano di assetto idrogeologico) nel mirino del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che trova davvero poco di buono nel primo anno di mandato del sindaco e della sua giunta ‘campo largo’: “Non sono mai stato un distruttore, non mi piace criticare a prescindere: ma trovo inaccettabile che di certe questioni, basilari per il futuro di una città di quasi centomila abitanti, si discuta sui social, o attraverso esternazioni alla stampa: esiste un consiglio comunale, e ci sono specifiche commissioni: discutiamone lì, partendo dai dati dei tecnici e non da slogan che lasciano il tempo che trovano”.


 

Consigliere Priano, partiamo da una valutazione complessiva del quasi primo anno di mandato di sindaco e giunta…
Purtroppo molto negativa. Non perché, essendo all’opposizione, mi senta in obbligo di criticare: faccio politica da più di trent’anni, e ho sempre cercato di essere costruttivo. Ma qui davvero mi pare che la proposta politica per Alessandria, da parte della maggioranza, sia inesistente. Scelte ideologiche, e nient’altro. Sui conti e sulle spese dell’ente stiamo svolgendo un attento monitoraggio, ma al momento è anche tutto il resto che manca. Senza contare il tono di certe dichiarazioni un po’ estemporanee. Penso all’invito del sindaco agli alessandrini ad indossare i guanti e impugnare la zappetta per estirpare le erbacce: tanti cittadini lo fanno da sempre, in silenzio. Ma dal primo cittadino mi aspetto un tono un po’ diverso, e il tentativo di migliorare la situazione: non uscite un po’ stizzite su facebook.

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Ztl in centro: commercianti e residenti sembrano gradire ben poco l’ipotesi di chiusura alle auto di alcune vie  e piazze: lei in un’interpellanza li sostiene, e dice ‘pensiamo a far rispettare le regole esistenti”.
Io in centro ad Alessandria ci vivo, e mi sposto spesso a piedi. So bene quanto sia complicato, per chi usa l’auto, ogni volta rientrare e cercare parcheggio. Se ancora chiudiamo alle auto altri spazi, come piazza Vittorio Veneto, o comunque obblighiamo tutti, residenti e non, a giri tortuosi per spostarsi e per rientrare, mi sa che non facciamo il bene di nessuno. Non dei commercianti, che rischiano di chiudere le loro attività, e neanche di chi in centro ci vive, o ci deve venire per lavoro, o per utilizzare servizi pubblici. In centro ci sono municipio, Provincia e Prefettura, le Poste e molto altro: come si fa a non tenerne conto? Mi auguro che, anche su questo tema, sindaco e maggioranza vengano a confrontarsi in consiglio comunale, e nelle commissioni. E che intanto si comincino a far rispettare le regole esistenti. Ad esempio vedo sfrecciare per le vie del centro ragazzini in monopattino elettrico, con serio rischio della loro incolumità, e di quella di tanti pedoni, soprattutto anziani. Siamo certi che vada bene così?

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Sul nuovo Ospedale sembra di essere tornati al 2008-2009: ognuno dice la sua, e gli alessandrini temono che anche stavolta si arrivi al nulla di fatto..
Sarebbe gravissimo, non possiamo assolutamente permetterlo. L’Azienda Ospedaliera si sta trasformando in Ospedaliero-Universitaria, e il cammino verso il riconoscimento ufficiale, da parte del Ministero, del primo Irccs pubblico del Piemonte, centrato sulla ricerca e cura delle patologie ambientali, procede spedito. Per questo, in parallelo, è giusto dotarci anche di una nuova strutttura ospedaliera, moderna ed efficiente, al passo con i tempi: le risorse ci sono, e i tecnici di Regione Piemonte e Provincia di Alessandria hanno dato anche parete favorevole sull’area individuata, in zona Galimberti. Ora, se ci sono controindicazioni tecniche occorre formularle nelle sedi opportune, non sui giornali. Se invece si tirano fuori proposte di sedi alternative, che poi sono le stesse di 15 anni fa, ossia Europista e Cristo, tanto per buttare la palla in tribuna, allora bisogna che i cittadini di Alessandria sappiano che c’è chi il nuovo ospedale non vuole proprio farlo. Inspiegabilmente, mi sento di aggiungere.

Lei ha anche chiesto che si discuta al più presto del nuovo PAI, il piano di assetto idrogeologico presentato dall’Autorità di Bacino: in base al quale, in sostanza, gran parte di Alessandria sarebbe a rischio alluvione, con costi enormi per metterla in sicurezza…..
E’ un tema molto tecnico, e delicato. Non avendo le specifiche competenze, ho provato ad interpellare diversi esperti, e quel che mi sento di dire, francamente, è che serve quanto meno un supplemento di confronto, e di verifica. Troppi dati non tornano. Se dovessimo attenerci agli attuali dati, non solo opere come ospedale e nuovo ponte Bormida andrebbero ripensate completamente (con aumento esponenziale) dei costi, ma occorrerebbe addirittura prepararsi allo sgombero di interi quartieri, in caso di alluvione. Mi pare un’ipotesi eccessivamente allarmistica, anche se occorre certamente investire di più, questo è indubbio, sulla manutenzione degli alvei dei nostri fiumi. Se si verificherà che non ci sono possibilità di modifica, allora bisognerà dare la priorità alla messa in sicurezza della città e alle nuove opere di arginatura e naturalmente alle casse di laminazione adeguate alle portate massime previste.

Gruppo Amag: ad inizio anno una serie di sospette dimissioni ‘a catena’, poi la nomina di un amministratore delegato ‘pescato’ all’interno, e avanti tutta: ma verso dove? C’è chi comincia a temere venti di cessione degli asset, anche guardando a quanto succede in Egea…
Su Amag ho tante domande: saranno completate le caselle mancanti del management, a partire da Reti Idriche fino poi a organismi di controllo come i revisori? La smart city si farà, e in che tempi? La raccolta rifiuti e l’illuminazione pubblica saranno migliorate? Come saranno utilizzate le ingenti risorse che il precedente management ha fatto trovare ‘nel cassetto, a partire dall’idrico? E le comunità energetiche, che fine anno fatto? L’impressione è che la multiutility sia ferma da un anno, accartocciata su se stessa e vittima della mancanza di un progetto di città da parte del sindaco Abonante e della sua giunta. Senza dimenticare che Amag ha anche tanti altri comuni come soci di minoranza, a partire da Acqui Terme, che tanto contenti dell’attuale situazione non credo lo siano.

Consigliere Priano, tra un anno ci saranno le elezioni regionali, e il suo nome circola con insistenza…..
Lasciamolo pure circolare, per i nomi  è ancora presto. Per il metodo però no, e quel che appare chiaro è che, nelle liste di Fratelli d’Italia, il nostro capoluogo dovrà avere una rappresentanza adeguata. Locci e il sottoscritto sono, credo, i nomi più rappresentativi, e tra noi esiste la massima armonia: entrambi mettiamo gli interessi del territorio al primo posto, e sappiamo bene che all’orizzonte ci sono diverse sfide importanti: dalle prossime regionali alle elezioni comunali del capoluogo. Data l’inconsistenza del ‘campo largo’ Pd 5Stelle in questo primo anno di amministrazione, occorre ragionare per tempo ad un progetto alternativo, che consenta al centro destra di tornare prima possibile alla guida di Palazzo Rosso, e certamente Fratelli d’Italia si candida autorevolmente a guidare la coalizione.