Tombini e sanità ‘fanno acqua’ da tutte le parti. Ma ora arriva il bonus lotteria per i pagamenti elettronici! [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Piove poche ore, e subito iniziano i guai. questo è il titolo di un articolo de Il Piccolo a firma Monica Gasparini: si riferisce a martedì 15, quando a causa del maltempo un tratto di strada provinciale che da Spinetta porta a Novi Ligure è stato chiuso causa allagamenti provocati dal Rio Lovassina. In effetti è bastata una giornata di pioggia più o meno intensa a determinare non solo la solita ‘uscita’ del rio tra i più inquinati d’ Italia, ma ‘a macchia di leopardo’ danni in tutta la provincia. Ad Alessandria ad esempio ci hanno pensato tombini e caditoie a fare abbondantemente la loro parte. Un video del 15 ottobre di “Svegliati Alessandria” a firma Luigi Manzini: “Alessandria-Piazza della Libertà sotto la pioggia”. Ho cominciato questa rubrica settimanale l’ottobre 2014, nel mio primo tris di pagelle trattai la mancata pulizia periodica (da molti anni) di tombini e caditoie. Il voto 3 era diretto all’ Assessorato e al settore dirigenziale ai Lavori Pubblici del Comune di Alessandria del tempo: in due anni di mandato non avevano ancora provveduto ad ordinare la pulizia di caditoie e tombini utili al drenaggio urbano e ad intercettare le acque meteoriche che, oltre a provocare disagio in caso di pioggia, avrebbero potuto produrre danni privati e pubblici. Dal 2014 ad oggi sono trascorsi cinque anni, altra amministrazione, ma la situazione sempre la stessa. Da allora ad oggi dichiarazioni e interviste su giornali, radio e TV locali di chi aveva la responsabilità di intervenire sono rimasti solo proclami, fino all’ottobre 2018 quando finalmente qualcosa si mosse, un appalto per la totale pulizia e manutenzione per arrivare al 12 luglio 2019 e venire a conoscenza di questa notizia pubblicata su Il Piccolo a firma Marcello Feola: “Inadempienze e criminalità. Pulizia tombini: è bufera. Amag Reti Idriche ha rotto il contratto con l’impresa incaricata”.A questo punto si può dire che siamo proprio sfortunati?
Voto: 2

 

2) Sanità, settore fondamentale nella vita di noi tutti, e l’articolo su Il Piccolo a firma Massimo Brusasco porta a fare alcune riflessioni: “Cure in Lombardia e la nostra Asl è in crisi”.
.Venerdì 11 ottobre si leggeva che l’Asl di Alessandria era ancora senza Direttore, per almeno un paio di ragioni: la nostra ASL non è appetibile, e le sue acclarate criticità inducono la Regione a scegliere un manager esperto, al momento introvabile. Il neo Assessore regionale Luigi Icardi in merito alla situazione denunciava nell’articolo: “Dal Piemonte, specie nelle aree di confine, ci si va a curare in Lombardia. Una migrazione che, nel 2018, ci è costata 211 milioni”. Tutto vero, non solo in Lombardia e non solo chi vive nelle zone limitrofe ad altre Regioni. Il motivo? Abbiamo buoni medici ma le lunghe liste di attesa ci portano laddove invece di sette mesi per una visita fisiatrica la risolvi in quattro giorni, e a fare un altro esempio il settore oculistica porta a migrare: aspettate più di due anni per una cataratta è davvero un po’ troppo. Lunghe liste di attesa che costringono a migrare, o ad andare a pagamento da uno stesso specialista che magari opera all’interno dell’ASL. Sulla sanità regionale c’è da chiedersi quale pesante eredità ci è stata lasciata da chi ha preceduto questa nuova amministrazione insediata a giugno 2019, perché da quanto si legge in una intervista dell’Assessore Icardi la situazione è preoccupante: “Il Piemonte rischia un nuovo Piano di rientro”. Intervista all’assessore alla Salute Luigi Icardi”.Utile la lettura completa, un sunto: “I bilanci di previsione 2019, prevedono ben 454 milioni di euro di perdita. Se fosse confermato, il Piemonte si avvierebbe inesorabilmente ad un nuovo Piano di rientro e dovremmo prendere atto della sostanziale incapacità dei Dg di amministrare le Asl”. A rivelare tale situazione è il neo assessore alla Salute della Regione Piemonte, che in questa intervista parla di carenza degli organici, cronicità, liste d’attesa ed edilizia sanitaria. Mercoledì 16 ottobre la buona novella: “Asl Alessandria, via libera a Valter Galante”. Quindi “fumata bianca”: da venerdì 18 abbiamo finalmente un Direttore pare di “peso” scelto per traghettare per almeno un anno e forse più l’Asl mandrogna verso il rinnovo complessivo dei direttori generali e risolvere non pochi problemi, incominciando dalla carenza di medici per passare alla situazione finanziaria. Vedremo.
Voto: 4

 

3) Lotta agli evasori, pagamento obbligatorio con bancomat e carte di credito. La parola “obbligatorio” di Stato mi fa venire l’orticaria, soprattutto in casi come questo: gran bel favore alle banche e tanti complimenti a chi legifera e ci racconta che “stanno lavorando per noi e per il nostro bene” . I grandi evasori gli esponenti del governo giallo/rosso dovrebbero cercarli laddove loro sanno, ma qui non basta una pagella. Io non ho nulla contro il comodo pagamento con Bancomat o carta di credito, ma mi piace pagare un giornale, un caffè, un biglietto di bus con il contante. Ora la novità del governo giallo/rosso: “Manovra: multe per chi non accetta pagamenti con carte. Il tetto al contante torna a mille euro”.
Mille euro? A quanto pare non siamo neanche più padroni di utilizzare denaro nostro, si va verso una forma di dittatura, ma torno sull’obbligo di pagamento con il POS: in sostanza sta scritto che nel decreto fiscale arrivano le multe per commercianti e professionisti che non accettano carte e bancomat. Le sanzioni affiancano l’obbligo, già in vigore, di accettare pagamenti con la moneta elettronica anche su soglie minime. La multa sarà di 30 euro, a cui aggiungere il 4% del valore della transazione per cui non è stato accettato il pagamento con le carte. A controllare le violazioni saranno ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, e ci sarà anche l’arresto per gli evasori. Voglio vedere che accadrà. L’obbligo del Pos ad oggi è rimasto finora su carta ma senza sanzioni, quindi molti non l’hanno ancora attivato, altri sì, ma non accettano pagamenti con carte sotto i 50 euro, a me è successo su cifre da 20 e 38 euro, per non pagare le commissioni bancarie. Oggi ogni pagamento con carta o bancomat ha un costo che non conviene all’esercente. E il correntista? Vi immaginate un cittadino pagare uno o più caffè in un giorno oppure acquistare un quotidiano, o un pacchetto di gomma da masticare, pagare una fotocopia con il bancomat? Quanto costa al correntista bancario o postale il quadruplicarsi di operazioni contabili sul conto corrente di queste minime spese? Questo non ci viene detto. Ma sentite questa che si legge nell’articolo de Il Sole 24 Ore: i “cervelloni” del governo hanno pensato ad una lotteria per pagamenti digitali, nel Decreto troverà posto un premio speciale per incentivare i pagamenti con carta di credito e bancomat, con tanto di estrazioni riservate tanto ai consumatori quanto ai negozianti. Per i premi della nuova lotteria lo stanziamento previsto è di 70 milioni di euro. Prendo atto che ogni governo nell’espletamento delle sue funzioni ha un fondo di follia, e noi siamo solo capaci di subire e accettare tutto?
Voto: 3