di Pier L. Cavalchini
I Grigi, come la Penelope dell’Odissea, distruggono in fretta quanto di buono avevano costruito – con fatica – nelle settimane precedenti e mostrano limiti nella mentalità oltre che nell’organizzazione tecnica e di gioco.
Nichetti, Ciancio, Sepe, Ercolani, Siafa, Mastalli provano a tenere in piedi la baracca ma non vanno oltre sterili rilanci “alla viva il parroco” senza incidere in modo serio nella difesa avversaria.
Una regressione grave che necessiterebbe l’immediato ritorno di mister Banchini, sia come punto di riferimento tecnico sia come supporto psicologico. Quel che manca a questa squadra è la convinzione, la voglia di impegnarsi, di vincere sul serio. O, meglio, l’impegno c’è ma viene sprecato in sgroppate inutili e in giocate assolutamente controproducenti. Ci si sfiata, si corre a vuoto, si prendono botte, e si rimane con un pugno di mosche. Situazione davvero preoccupante.
Ecco come è andata la partita.
Si inizia in perfetto orario in un pomeriggio freddo ma terso. I Grigi si presentano con Sepe, Ercolani e capitan Ciancio da subito. In avanti Siafa e Anatriello a svariare per cercare varchi (non facili) nella munita difesa emiliana. Il Fiorenzuola è in campo con Ceravolo e Alberti in avanti, gioca sulla velocità cercando di sorprendere l’Alessandria soprattutto al centro. Sussi e l’ex Di Quinzio si muovono bene a centrocampo e creano più di un problema.
Sostanzialmente le due squadre si bloccano reciprocamente con buone proposte che si arenano al limite dell’area avversaria, il tutto con un ritmo sostenuto che, per tutto il primo tempo, ha visto molto coinvolte entrambe le squadre. Nei primi minuti alcuni calci d’angolo per i Grigi, danno l’impressione di una partita abbordabile e, così, gli uomini di mister Pirozzi, cercano lo spazio giusto, con Rossi e Ercolani sulle ali, Anatriello al centro e Mastalli di rinforzo.
La pressione “grigia”, peraltro sterile, espone però l’Alessandria a contropiedi veloci e ben orchestrati dai centrali in maglia rossa. Così prima Alberti al minuto 15 e poi Ceravolo al ventottesimo si mangiano letteralmente il vantaggio a tu per tu con Liverani. A queste verticali improvvise quanto impreviste risponde Anatriello che, di testa, fa la barba al palo (al minuto 35).
Ma il gol è nell’aria e a realizzarlo è il Fiorenzuola con Alberti che, in piena area, gira con maestria un cross perfetto da destra. Uno a zero. Siamo a cinque minuti dal riposo e ci si aspetta una reazione veemente dei Grigi: che, però, non arriva.
Così a fine primo tempo gli emiliani si ritrovano in vantaggio, con pieno merito. Si fa sentire la Gradinata Nord del Moccagatta con quanto fiato ha in corpo, alternando gli incitamenti di rito a considerazioni poco edificanti rivolte alla dirigenza in preda alla sindrome di Penelope, ma si spera ancora.
Al settimo minuto del secondo tempo un tiro telefonato di Rossi non impensierisce il portiere piacentino, così come non si preoccupa più di tanto di una serie di mischie furibonde che, a intermittenza, si scatenano nella sua area. La selva di gambe in maglia rossa riesce sempre a rimpallare tutti i tentativi dell’Alessandria.
Nel frattempo mister Pirozzi fa entrare Foresta e Gazoul, con un certo giovamento nella circolazione del pallone e nelle idee di gioco, con qualche speranza in più, di nuovo. Ma non avverrà nulla di particolare e l’innesto di Vaughn e Volpe non cambia le cose. Anzi, si determina un forte sbilanciamento in avanti dell’insieme della squadra tanto da rischiare il raddoppio ad opera di Omuregbe, nuovo entrato nelle file rossonere. Solo un miracoloso Liverani tiene in piedi i Grigi.
Si va avanti a oltranza ancora per sette minuti dopo il tempo regolamentare ma non succede nulla.
Il Fiorenzuola fa il suo gioco, nasconde il pallone, ingigantisce falli veniali, si rotola per terra per un nonnulla, ma porta a casa il risultato. E, lo ripetiamo, in modo assolutamente meritato. In certi momenti i fraseggi di Ceravolo, Di Quinzio, Sussi e compagnia trovavano praterie a disposizione e ogni azione poteva essere un pericolo per la retroguardia grigia, quanto mai precaria.
Che fare? La squadra è stata di fatto smantellata nella sua parte più intima, quella della coscienza dei propri mezzi, con l’aggiunta di confusione di ruoli e schemi che, evidentemente, vanno a cozzare con quanto impostato in precedenza. Risultato: una squadra fragile, pasticciona, prevedibile e poco incisiva. Un disastro.
Tornerà Banchini? Lo speriamo tutti. Mister Pirozzi ci mette l’anima, probabilmente, ma più di tanto non può fare. Ed alcuni cori a lui dedicati dalla Nord sono più che eloquenti.
Alessandria di fatto in caduta libera nell’ultimo mese, passata dal livello di galleggiamento giù giù fino al fondo sabbioso in vista dei fondali melmosi della serie D. Quando arriverà Ulisse? Ce lo chiediamo tutti e, soprattutto, quali novità ci riserverà una nuova settimana in balia dei flutti?
Alessandria 0 – Fiorenzuola 1
Marcatori: 38′ Alberti (F)