Casalbagliano ultimo atto: “Siamo stanchi di farci prendere in giro: il comune aspetta che ci scappi il morto?”. Castello ‘in pezzi’, mobilitato anche Vittorio Sgarbi

Casalbagliano ultimo atto: “Siamo stanchi di farci prendere in giro: il comune aspetta che ci scappi il morto?”. Castello ‘in pezzi’, mobilitato anche Vittorio Sgarbi CorriereAl“La nostra pazienza è davvero finita: quando (e prima o poi purtroppo succederà) a Casalbagliano ai mille disagi che subiamo quotidianamente da anni si aggiungerà qualche fatto tragico sul fronte sicurezza, gli amministratori di Palazzo Rosso non ci vengano a parlare di tragica fatalità: si tratta invece di responsabilità precise, di fronte alle quali si continua a giocare a ‘rimpiattino’ sui media”. Marco Piacenza è casalbaglianese doc, e tra i promotori del Comitato spontaneo di cittadini (“assolutamente apartitico: anche in questa campagna elettorale in cui tutti ovviamente ci cercano”) che da due anni a questa parte denuncia, in maniera organizzata e sistematica, la condizione di trascuratezza e abbandono in cui giace il sobborgo all’estrema periferia del comune di Alessandria.

Fogne che, ad ogni pioggia intensa, riversano nelle strade e in molte abitazioni i loro Casalbagliano ultimo atto: “Siamo stanchi di farci prendere in giro: il comune aspetta che ci scappi il morto?”. Castello ‘in pezzi’, mobilitato anche Vittorio Sgarbi CorriereAl 1scarichi, un castello ridotto a rudere pericolante su cui nessuno sa come intervenire, viabilità a rischio con auto che ‘sfrecciano’ per il paese a velocità folle, mancanza di luoghi di incontro e socializzazione, connessioni Internet che viaggiano ancora con modem analogici a 640 kb: quelli, per chi si ricorda, che ogni volta si connettevano (e connettono ancora, a Casalbagliano) emettendo una serie di segnali sonori, e con cui se va bene invi e scarichi la posta elettronica, quando la stessa non prevede immagini ‘pesanti’.

Poco prima di Natale il comitato di Casalbagliano organizzò una serata/incontro pubblico, a cui parteciparono rappresentanti di tutti gli schieramenti politici, tra cui anche figure oggi candidate al ruolo di sindaco, come Emanuele Locci e Gianni casalbagliano-dicembre-3Ivaldi. Solo poche sere dopo (le coincidenze..) il sindaco Rossa organizzò a sua volta un incontro pubblico in paese, promettendo una serie di migliorie importanti, a partire da investimenti cospicui (circa 400 mila euro) per il ripristino di un servizio fognario ‘all’onor del mondo’.

Ma oggi a che punto siamo? “Siamo alle chiacchiere a vuoto, come sempre – ci aggiorna Marco Piacenza -: dicono che le risorse ‘sono state messe a bilancio’. Il che in sostanza significa nulla: non si sa se i lavori saranno fatti, e quando. A bilancio, figuriamoci: la giunta precedente, quella guidata dal sindaco Fabbio, dieci anni aveva già anche stanziato le risorse per dare a Casalbagliano una piazza: ma chi l’ha mai vista?”. Una comunità di 1.300 abitanti insomma, e di elettori, che si sentono non solo abbandonati, ma presi in giro: “In queste settimane abbiamo incontrato la candidata sindaco Oria Trifoglio, accompagnata dal consigliere Annaratone, a cui certamente riconosciamo un impegno personale in questi ultimi anni. Incontri costanti ci sono anche con gli altri schieramenti, a partire dai 5 Stelle: ma il nostro è un comitato assolutamente a-politico, e a-partitico: siamo pronti a parlare con tutti insomma. Il problema è che finora si è davvero soltanto parlato. Ora basta!”.

Anche perché a Casalbagliano non si tratta soltanto più di vivere in un territorio marginale ed emarginato (“che è già gravissimo: le tasse le paghiamo esattamente come gli abitanti del centro di Alessandria”), ma anche di vedere a serio rischio la Casalbagliano ultimo atto: “Siamo stanchi di farci prendere in giro: il comune aspetta che ci scappi il morto?”. Castello ‘in pezzi’, mobilitato anche Vittorio Sgarbi CorriereAl 2sicurezza delle persone, a partire da bambini e anziani. “Le auto, spiega Marco Piacenza, continuano a ‘sfrecciare’ per il paese a velocità ben superiore ai 50 chilometri orari, senza che nessuno intervenga. E poi c’è la questione Castello: da sempre tutti sono stati concordi nel ritenerlo una risorsa, ma di fatto lo hanno lasciato crollare pezzo per pezzo, riducendolo ad un rudere pericolante, e pericoloso. Lì vicino ci passiamo, ci parcheggiamo l’auto: cosa aspettano a intervenire? Come si fa a sentirsi ripetere per l’essesima volta che non si può far nulla, che hanno le mani legate. Ma scherziamo? Ci siamo rivolti anche al Fai, e aspettiamo una risposta da Vittorio Sgarbi, che già tanti anni fa si occupò della questione. Le proviamo tutte insomma”.

Di fronte ad amministratori locali un po’ distratti su vicende di sostanza, ma invece assai sensibili alle ‘sirene mediatiche’ nazionali, chissà che in effetti un’uscita ‘pirotecnica’ del famoso critico d’arte (e uomo di spettacolo) non possa risultare di stimolo per passare dagli slogan di maniera ai fatti.

E. G.