Verso Palazzo Rosso s’avanza uno strano soldato: prove di quarto polo?

Quarto StatoE se, zitto zitto, stesse nascendo ad Alessandria il quarto polo? Che in campo al momento, guardano alle elezioni amministrative di primavera, ci siano di fatto, più che tre forze, altrettante debolezze lo dicono i fatti.

Maglia nera pluriennale per la sindaca Rossa (che pure sostiene che porta bene, contenta lei), centro destra che, nonostante i costanti sforzi e incontri, ancora non è riuscito a fare sintesi sul nome di un candidato unitario (anche ieri sera riunione interlocutoria fra i segretari dei diversi partiti), M5S che viaggia sull’onda nazionale positiva, ma da mesi rimanda la presentazione ufficiale del candidato che pure pare esserci, ossia l’architetto e attivista Michelangelo Serra.

Uno scenario che, ad oggi, appare complessivamente tutt’altro che esaltante, e che potrebbe essere, se non sconvolto, quantomeno arricchito da un nuovo soggetto politico. O comunque da un cartello elettorale, “in cui le diverse identità vengano tutte pienamente rispettate, e anzi rappresentino un valore: purchè si concordi su un comune progetto di città, e di ritorno alla politica vera, partecipata, che ad Alessandria manca da troppo tempo”. Parole di Felice Borgoglio, che di questo Borgoglio Balduzziipotetico quarto polo (ancora tutto da battezzare: non è detto, ma non è neppure escluso, che possa chiamarsi Partecipazione Democratica, sigla già ‘messa in campo’ negli ultimi proprio dall’ex sindaco socialista di Alessandria) è certamente il tessitore e il deus ex machina.

Più che il marchio, però, contano i contenuti, e anche naturalmente le persone. Lunedì sera, alla Casa di Quartiere di via Verona, si è tenuto un incontro tanto informale quanto ‘di sostanza’, che ha visto sedersi (sulle sedie disposte ‘a cerchio’ nel salone, come attorno ad un immaginario tavolo) una trentina di figure non proprio sconosciute della politica cittadina.

Una prima analisi della situazione alessandrina è arrivata, oltre che da Felice Borgoglio, anche da una serie di ‘osservatori partecipanti’ estremamente eterogenei per percorso ed esperienze: in ordine sparso, c’erano il ‘padrone di casa’ Fabio Scaltritti, praticamente tutto il gruppo dirigente della sinistra alessandrina (Prc, Pci/Pdci, Sel/Sinistra italiana le sigle principali), tra cui il politologo Giorgio Barberis, Dario Gemma, Gianni Cirri, Filippo Boatti, Elisa Veronese, Stefano Barbieri. Poi naturalmente il segretario provinciale del Psi Gianluca Bruno e diversi altri membri del direttivo, e non pochi ex amministratori del comune di Alessandria: dall’ex sindaco Mara Scagni agli attuali esponenti della Fondazione CrAl Fabrizio Priano e Antonio Maconi Ivaldi Gianni(particolarmente lucida e determinata la sua analisi), all’ex capogruppo del Pd e assessore Gianni Ivaldi. E poi Manuela Ulandi per Confesercenti (anche in rappresentante dell’influenzato presidente provinciale Sergio Guglielmero: e anche lei già assessore), imprenditori del commercio alessandrino come Romano Anfossi e Simone Lumina, esponenti ambientalisti come Pier Luigi Cavalchini, un manager già ai vertici della sanità alessandrina (Mario Pasino), e persino un consigliere comunale del Pd e altre figure certo non lontane, almeno professionalmente, dall’attuale maggioranza comunale. Senza contare gli assenti ‘giustificati’: in primis l’ex ministro Renato Balduzzi, il primario Giuseppe Spinoglio, il segretario provinciale della Uil Aldo Gregori. Si parla anche, sempre in area sindacale, di uno sguardo attento da parte dell’ex ‘combattiva’ segretaria della Cgil Silvana Tiberti, mentre un discorso a parte merita Cesare Miraglia. L’ex leader dei moderati con Felice Borgoglio è in rapporti cordiali e costanti, ma pare davvero intenzionato a fare da solo, e sul serio. Sembra stia preparando addirittura tre liste, piene zeppe di giovani, “e comunque di persone completamente nuove alla politica, ma ricche di passione e di voglia di tornare ad incidere, e a decidere”. Anche qui, non resta che attendere.

Ma questo quarto polo laico si metterà davvero in cammino, e per arrivare dove? Non rischia di essere un caravanserraglio votato all’amacord? Per nulla, secondo molti dei presenti, a cui pare interessare l’Alessandria del 2020, non certo quella dei decenni passati. Però da qui ad arrivare ad una proposta politica il passo è ancora lungo (e il tempo, per contro, scarso).
 
Felice Borgoglio, da politico ‘scafato’ non si fa certamente scoraggiare: Copia di Nuove (Ri)Generazioni Urbane: il Comune di Alessandria pubblica il bando CorriereAl 4“intanto è stata una serata bella, di confronto serio, come ad Alessandria non credo se ne organizzino tante: torneremo a confrontarci, e vedremo se ci saranno le condizioni per un percorso comune, anche in chiave elettorale. Nel caso, comunque, sarà per puntare dritti al ballottaggio, e non soltanto per partecipare, e men che meno per fare da ‘stampella’ a qualcuno. Se invece le condizioni non ci saranno, avremo almeno provato a ricreare le condizioni per una politica ‘dal basso’, l’unica che può restituire una speranza al nostro paese, e alla nostra città”.

S’avanza dunque uno strano soldato verso Palazzo Rosso, capace di creare qualche grattacapo ai tre poli già comunque in campo? Tanti generali sapranno radunare truppe sufficienti a giocare davvero un ruolo propositivo, da qui alla fatidica data delle urne?

Ettore Grassano