Perché abolire le Olimpiadi

Olimpiadidi Elvio Bombonato
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– Gli scandali, ormai ventennali sulla compravendita dei voti per scegliere la nazione. Il CIO ha diritto alla percentuale sugli incassi (calcolati come?)

– Il doping dilagante: non solo Cina, Russia,Germania Orientale: quante medaglie andrebbero ancora annullate?

– Limite di 18 anni per partecipare. Ispezioni internazionali per chiudere i collegi ove bambini piccolissimi, sottratti alle famiglie e alla loro infanzia, vivono in regime carcerario (in Cina, dicono i giornali, si usano punizioni corporali e interventi medici raccapriccianti).

– I condizionamenti della politica: le stragi di Messico ’68 e Monaco ’72. I boicottaggi: Melbourne ’56 per i fatti di Ungheria e la crisi di Suez; Montreal ’76 contro il Sudafrica; Mosca’80 gli USA per l’invasione russa dell’Afghanistan; Los Angeles’84 ritorsione dell’URSS; Seul ’88 Corea del Nord, Cuba, Nicaragua ecc. Il rito del viaggio della torcia fu inventato da Hitler per Berlino ’36, e tuttora praticato.

– In molti sport il mezzo sofisticato influisce sul rendimento dell’atleta (racchette, sci, biciclette, barche a vela, costumi, pattini, scarpette, bob, slittini, curling , cavallo ecc.).

– Il peso delle giurie o degli arbitri, che non si possono abolire, in molti sport: pallanuoto, tuffi, calcio, ginnastica, ritmica e artistica, pugilato, lotta ecc., è sempre opinabile e determinante. Basti vedere i punteggi che i giudici assegnano agli atleti della propria nazione.

– La distinzione dilettanti-professionisti, aggirata ovunque con atleti appartenenti alle forze armate (Tomba finanziere!). Abolita solo nel ’90.

– Il dilatarsi degli sport, che avviene sia all’interno di sport riconosciuti, sia con l’aggiunta o revoca di sport nuovi.
Per i primi, il nuoto (50 m. stile libero; perchè non i 226, i 37?; 50 m. dorso, farfalla, rana?), i tuffi (trampolini, vogliamo anche quelli da 4, 6, 8 metri); le gare in coppia o più, sincronizzate; le staffette; ciclismo su pista (omnium: 6 prove diverse); atletica (vedi nuoto). Il bob, il canottaggio, con, senza, misto: quanto lunga sarebbe una barca con 42 vogatori.

L’aggiunta, e revoca, di sport è ridicola. Il curling (carino da vedere, ma che sport è? Allora anche le bocce, il biliardo). Il ping-pong: perché no al calcio balilla, rubabandiera, moscacieca. Il volano dell'”Amica di Nonna Speranza” (Gozzano): si chiama badminton. Lo snowboard, lo slittino (la slitta in realtà non c’entra nulla). La gare che assommano più sport: biathlon, pentathlon, combinata nordica, decathlon, moltiplicabili all’infinito: basta togliere una gara o aggiungerne un’altra. Il beach volley femminile lo lascerei, quei costumini bagnati e sporchi di sabbia attizzano. Golf, Karate, rugby a 7, squash, tiro alla fune (c’era agli inizi, come il tiro al piccione), pugilato femminile: non bastano i maschi a rompersi la faccia e a rovinarsi il fegato: quanto dura la vita media di un ex pugile? Canoa slalom, mountain bike per il levigarsi del soprassella, taekwondo, wrestling, surf, trampolino elastico (come alle giostre). Aggiungerei il ballo liscio e anche lo scopone scientifico. Per finirla di essere eurocentrici, nella scherma potremmo introdurre la scimitarra, la katana, il machete.

I COSTI

Tutte le città del mondo che hanno ospitato i giochi olimpici sia estivi, sia invernali, hanno sopportato un’ enorme differenza tra le spese effettuate e il budget iniziale, a causa soprattutto dei costi supplementari (le infrastrutture e non solo). Unica con il bilancio in pari fu l’Olimpiade di ATLANTA 1996, in quanto le spese furono sostenute dalla Coca Cola, al risparmio: molte tribune vennero costruite coi tubi, come quelle dello stadio di Castellazzo Bormida. La crisi economica della Grecia iniziò proprio con i bilanci falsi per coprire il deficit delle Olimpiadi.

Esiste un eccellente dossier curato dai radicali (Roma, 25/1/16), dotato di grafici e tabelle: “Abbiamo davvero bisogno delle Olimpiadi. Una scommessa molto rischiosa”, che analizza i costi dal 1960 al 2012: esaminate 16 Olimpiadi su 27, quelle di cui si dispone di dati.
Da leggere assolutamente per chi sia interessato: è un dossier scientifico chiarissimo.

Ricordo solo alcune spese delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 (2mila Olimpiadi Torinomiliardi di euro per le opere e 1.500 per l’organizzazione) Villaggio Olimpico : 4 palazzine al Lingotto, per soggiorni brevi, 140 milioni (adesso, degradato, è occupato da extracomunitari): la pista bob di Cesana, 145 milioni di euro, quando a pochi km in Francia a La Plagne ne esisteva una; il CONI si impuntò e volle la pista in Italia. Mai più usata, chiusa nel 2010 per gli spropositati costi di manutenzione.

Per costruire il trampolino, anziché usare una struttura smontabile, fu disboscata mezza montagna e spesi 37,3 milioni di cemento: a tutt’oggi inutilizzato e a pezzi. Mega albergo di 120 posti letto chiuso definitivamente. L’anello per lo sci di fondo è costato 20 milioni, ed ora è declassato per insufficiente manutenzione; l’ illuminazione della pista Agnelli al Sestriere, costata 7 milioni, oggi spenta (Corriere della sera 21/12/14; Repubblica 5/1/2010).

Furono giudicati i giochi invernali più riusciti della storia, che diedero lustro a Torino e alle sue montagne. Sarà. La ricaduta sicuramente accertata è quella sulle tasse pagate dai contribuenti.