Barisione (Pd): “Sbagliato eliminare le Province: ma in questi anni debole il contributo di Palazzo Ghilini”

Barisione 3“Eliminare le Province come organo di governo politico del territorio, trasformandole in ente di secondo grado, potrebbe rivelarsi un grave errore. Peraltro, secondo la Corte dei Conti, neanche efficace sul piano del risparmio, se questo era ed è l’obiettivo. Con tutto ciò, in estrema onestà, credo di poter anche dire, da sindaco di piccolo comune,  che la Provincia di Alessandria in questi ultimi anni, sul fronte del coordinamento e della vicinanza alle piccole amministrazioni municipali, avrebbe potuto e dovuto fare di più, e meglio”. Fabio Barisione, sindaco di quella piccola ‘bomboniera’ della collina ovadese che è il comune di Roccagrimalda, è anche responsabile provinciale degli enti locali del Partito Democratico. E, nella doppia veste, non si esime dall’esprimere giudizi anche severi, anche se sempre con tono pacato, e supportati da articolate argomentazioni. Nel suo mirino finiscono nel corso della nostra chiacchierata, e per motivi diversi, due figure che, in questa fase del dibattito politico, sono apparse spesso in contrapposizione, come il ministro (del Pd) Del Rio e il presidente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi (ex Pd, e forse prossimo al rientro nei ranghi del partito, dopo l’esplicito e battagliero appoggio a Civati nella campagna delle primarie per l’elezione del segretario nazionale). Con Barisione la conversazione verte essenzialmente sul precario stato di salute degli enti locali, e sulle possibili conseguenze ‘applicative’ della legge Del Rio, in via di approvazione in Senato,  e di prossima esecutività. Con un occhio di particolare riguardo, naturalmente, al nostro frammentato territorio, e ai suoi 190 comuni (di cui 148 di prossima scadenza elettorale, a maggio).

Dottor Barisione, da sindaco e da responsabile degli enti locali del Pd,Del Rio Graziano come giudica la legge Del Rio sul riordino degli enti locali?
Per un attimo mi calo anche nei miei panni di architetto, e le dico: sarebbe come voler sistemare una casa partendo dalla rimozione di una sòletta: magari non succederà nulla, o magari invece franerà tutto. E non è il massimo procedere così: mi sembra una scorciatoia, diciamocela tutta. Si è individuato un capro espiatorio dell’inefficienza e dei costi della pubblica amministrazione nelle Province, e si è deciso di abbatterle. E poco importa se fior di studi accademici, ma anche di recente la Corte dei Conti, hanno sottolineato che, anche sul piano del risparmio, stiamo parlando di briciole, o forse addirittura di una riorganizzazione che porterà ad un aggravio dei costi. Oramai la macchina della propaganda anti Province era partita, e il governo Monti, il più centralista che si ricordi da molti anni, ha dato il contributo decisivo.

Palazzo Ghilini 2D’accordo Barisione, ma Del Rio è un autorevole esponente del Pd, così come il premier Letta. Non è che il Partito Democratico rischia la schizofrenia, nel desiderio di essere al tempo stesso di lotta, e di governo?
Ripeto: personalmente avrei preferito un altro approccio, ossia sarei partito da riforme istituzionali più ampie, per poi arrivare naturalmente anche a Province e piccoli comuni. Per le Province, sarei stato favorevole ad un loro accorpamento: che nel nostro caso specifico poteva significare puntare sul comprensorio Alessandria-Asti. Allora sì che, ragionando in parallelo anche sull’accorpamento di altri enti e istituzioni, si sarebbero potuti avere risparmi significativi. E, soprattutto, non si sarebbero abbandonati i comuni al loro destino: perché ipotizzare che certe funzioni possano essere esercitate a distanza, dalla Regione Piemonte, su un terreno vasto e dispersivo come il nostro mi pare illusorio. Per fortuna, però, non tutto è perduto.

In che senso?
Nel senso che è tutto da capire ora cosa ne sarà delle Province. Ossia: diventerano ente di secondo grado (e quindi presidente e consiglieri, credo 12, saranno individuati tra i sindaci del territorio, e dai sindaci stessi), ma continueranno a svolgere un ruolo essenziale di ‘raccordo’ sul territorio, soprattutto in un territorio frammentato come il nostro? Competenze quali viabilità, edilizia scolastica, trasporti e ambiente continueranno a rimanere in carico alle Province, anche nella loro nuova veste? Da sindaco di un piccolo comune, non posso che augurarmelo: non vedo proprio come possa essere possibile, per tante piccole e piccolissime municipalità, rapportarsi direttamente alla Regione. Torino è davvero lontana da Rocca Grimalda, in tutti i sensi. Anche se….

Anche se?
Non nascondiamocelo: negli ultimi anni la Provincia di Alessandria avrebbe potutoFilippi Paolo nuova e dovuto fare di più, nei confronti dei comuni, soprattutto piccoli. Spesso il ruolo di coordinamento è davvero venuto meno. Anche se le giustificazioni certo non mancano, a partire dal taglio progressivo di risorse, fino all’incertezza che regna ormai da tempo.

Lei, sindaco Barisione, fra qualche mese terminerà il suo secondo mandato come primo cittadino di Rocca Grimalda: il bilancio complessivo, a livello personale, è positivo?
Enormemente positivo: è un’esperienza che consiglio davvero a tutti coloro che hanno passione per la loro comunità, e vogliono avvicinarsi all’impegno politico in maniera concreta. Anche se in 10 anni il ruolo dell’amministratore pubblico si è assai complicato, è diventato pieno di rischi e di incertezza. Si pensi solo all’ultimo anno, e al ‘tira e molla’ sul fronte tasse sulla casa, determinato dalle scelte governative. Ma la soddisfazione di intervenire direttamente nella gestione del proprio paese, e di provare a migliorare la vita della collettività, è davvero unica.

Rocca 1Come si vive a Rocca Grimalda, a livello di servizi pubblici, e comunali nello specifico?
Non sta a me promuovermi, ma considerato che comunque non sono ricandidabile posso sbilanciami. Credo che in questo decennio, nonostante le restrizioni normative sempre più forti per gli enti locali (il patto di stabilità è un cappio assurdo, va assolutamente ridiscusso, soprattutto per comuni piccoli e con bilanci in ordine!), a Rocca la qualità dei servizi ai cittadini, a partire dai bambini dai 3 agli 11 anni (il nostro plesso scolastico ne ospita circa 65-70), fino agli indigenti e agli anziani, sia notevolmente migliorata. E un altro indice di vivibilità è l’attrazione abitativa, e turistica: oggi a Rocca ci sono circa 1.550 abitanti, e 10 anni fa erano 1.400. Mentre il flusso turistico annuale è passato dalle 450 unità del 2006 alle circa 2.100 unità del 2012.

Ma la legge Del Rio cosa prevede? I comuni sotto i 5 mila abitantiRocca 2 spariranno, con le Unioni?
No, non spariranno. L’identità dei singoli comuni, anche piccoli, sarà preservata: e ognuno continuerà ad avere il proprio sindaco. Solo si faranno, appunto, Unioni di tipo gestionale, con la necessaria gradualità, e indicativamente con l’obiettivo di costituire municipalità amministrative da almeno 5 mila abitanti. Ma, anche qui, con alcune eccezioni, da analizzare con attenzione.

Renzi lavoro 2Parliamo del Pd, sindaco Barisione. Ora tutti vi dichiarate filo Renzi, ma sappiamo bene che la popolarità del sindaco di Firenze, all’interno dell’apparato, non è così forte. E alle porte ci sono le elezioni europee, tante consultazioni comunali, e un punto interrogativo sulle regionali piemontesi: che succederà?
Sono due piani diversi: Renzi ha vinto, è il nostro segretario, dobbiamo supportarlo lealmente. E lo dice uno che ha votato Cuperlo, che è entrato nel Pds dopo la svolta della Bolognina di Occhetto, a poco più di vent’anni, e che non rinnega la propria storia: il Pd arriva da lì. Ma oggi è l’epoca delle riforme, indispensabili a questo Paese: e guai se non fossimo unito, o peggio se prendessimo scorciatoie elettorali. Intendo a livello politico nazionale, chiaramente. Le elezioni amministrative, invece, a maggio ci saranno eccome: in provincia di Alessandria si voterà in 148 comuni, ossia la gran parte: compresi quattro centri zona come Novi, Ovada, Casale e Tortona. Dobbiamo correre per vincere ovunque; e soprattutto il Pd deve riuscire, zona per zona, ad essere davvero sul territorio, con capacità di ascolto, e di proposta. E’ lì che si dimostra davvero se il partito c’è, e ha il polso del Paese. Io credo che sia così, e che abbiamo oggi, di fronte alla crisi terribile che stiamo vivendo, grandi responsabilità a cui far fronte. Per quanto riguarda il Piemonte: Cota ha fallito politicamente, e noi come Pd ne chiediamo le dimissioni da tempo. Detto ciò, è chiaro che quando si arriva a dichiarare nullo un turno elettorale quasi quattro anni dopo, nel meccanismo c’è qualcosa che non funziona, e che va rivisto.

Ettore Grassano

Le foto di Rocca Grimalda sono di MTpromo, di Andrea Caielli