Priano (FdI): “Giunta Abonante: poche idee e molto confuse. Ma senza un progetto Alessandria rischia di schiantarsi”

di Ettore Grassano
 
“Se dovessi sintetizzare con uno slogan quasi due anni di amministrazione Abonante direi ‘poche idee, ma davvero confuse’. Mi spiace, non sono solito usare questi toni: ma quando anche le persone che non conosci ti fermano per strada per lamentarsi, e per segnalare lo sfacelo della città, non si può fare finta di nulla”. Fabrizio Priano, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, fa politica ad Alessandria da trent’anni, e sa bene che il mugugno fa parte del gioco, così come le critiche all’amministrazione quando si è all’opposizione. “Ma oggi la situazione è davvero drammatica: esempi ve ne faccio quanti volete, e dicono tutti la stessa cosa. Ossia mancanza totale di un progetto per la nostra città, e un senso di assoluto abbandono”.
 
Piste ciclabili, ztl, parcheggi, porta a porta ‘spinto’, piano di assetto idrogeologico, logistica, cimiteri, rimpasto, bilanci comunali, Amag, toponomastica.  Ecco un piccolo ‘compendio degli orrori’ sullo stato di salute di Alessandria, primavera 2024.

Consigliere Priano, che ad Alessandria tiri una brutta aria lo capiamo tutti: basta ascoltare i discorsi delle persone in piazzetta, nei negozi o nei bar. Ma è davvero tutta colpa del sindaco Abonante?
Certamente no, i problemi arrivano da lontano,  e in parte si riscontrano certamente anche altrove. Ma oggi la nostra città vive una primavera di assoluta rassegnazione, oltre che di degrado. E qui si che la responsabilità non solo del sindaco, ma di tutta la sua amministrazione è grande. Vuole che le faccia esempi concreti, tra le segnalazioni che ricevo quotidianamente?


Prego, da dove cominciamo?
Le piste ciclabili: è vero che ad Alessandria ne abbiamo bisogno, ma è altrettanto vero che quanto è stato fatto sinora è semplicemente osceno. E non basta dire: c’erano i soldi dei bandi europei e regionali, andavano spesi. Certo che i soldi vanno spesi, ma non sprecati per realizzare piste ciclabili spesso pericolose, se non ridicole. Avete presente quella di via Maggioli? Me l’hanno segnalata e non ci credevo: all’uscita del cavalcavia verso il Cristo fa addirittura tutto un giro assurdo attorno ai cassonetti. Capito? Piuttosto che trovare una nuova collocazione ai cassonetti, han fatto tutto uno slalom della pista ciclabile: qui siamo alla genialità assoluta! Per non dire delle nuove piste ciclabili sui viali: non segnalate, pericolose perchè a ridosso delle auto in parcheggio, destinate a cancellarsi in pochi mesi. Alessandria ha controviali bellissmi: è lì che devono circolare le bici, potenziamo quelli….

Magari sono piste ciclabili sperimentali, come la Ztl in centro…..
Ma si può continuare a sperimentare così, senza criteri, sulla pelle dei cittadini residenti, e dei commercianti? Tutte iniziative estemporanee, senza capo ne coda, che non vengono calate all’interno di un progetto complessivo di città, perchè quel progetto non esiste. Siamo al ridicolo, tra cambi di sensi di marcia senza razionalità, e l’utilizzo di barriere mobili che quasi mai poi funzionano, mentre in tutte le città moderne il controllo si effettua tramite telecamere. Per non dire del disagio dei residenti del centro, che raccolgo quotidianamente, vivendo anch’io in zona: sono stati drasticamente ridotti i parcheggi, e chi non ha la fortuna di avere un posto auto di proprietà si ritrova a girare in tondo per mezz’ora, neanche fossimo a Milano. E attenzione, questi amministratori sono quelli che ogni quarto d’ora parlano di difesa contro l’inquinamento e lotta allo smog.

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Parliamo di raccolta differenziata ‘porta a porta’, consigliere Priano: davvero è in arrivo la rivoluzione?
Piano, prima devono dirci dove pensano di trovare le risorse per sostituire tutto il parco mezzi, e considerato lo stato di salute del Gruppo Amag non sarei così certo. Ma per fortuna, mi viene da dire: il ‘porta a porta’ spinto sarebbe scelta costossisima, e a quanto mi risulta pensata anche questa mettendo le mani in tasca agli alessandrini. Già oggi paghiamo una Tari tra le più alte d’Italia, e certamente aumenterebbe. Non solo: sarebbe a carico dei condomini anche la gestione dei cassonetti, che andrebbero messi in strada e poi ritirati sera per sera, in base al calendario. Chi paga il servizio, e chi lo effettua? A quanto pare sarebbero tutte rogne ‘scaricate’ sui cittadini. No guardi, la strada per una corretta gestione della raccolta e dello smaltimento deve essere assolutamente un’altra…..

Quale?
Molto meglio, per tante ragioni, la raccolta stradale differenziata e puntuale, con cassonetti ‘a tessera’ e tariffa a consumo: che poi era una parte del progetto smart city che questa amministrazione ha deliberatamente mandato ‘in cavalleria’. E poi c’è la questione, tutt’altro che secondaria, dello smaltimento dei rifiuti. E’ da settembre 2022 che segnalo, inascoltato, l’imminente esaurimento della discarica di Quargnento. Non mi risulta che nulla ad oggi sia stato fatto: quindi ad un certo punto Alessandria deciderà di affidare lo smaltimento dei propri rifiuti a qualche soggetto esterno, strapagando il servizio. Non so se sia quello il disegno voluto fin dall’inizio, o se ci arriveremo in emergenza e per mancanza di programmazione. Ma poco cambia: saranno sempre i cittadini a pagare di tasca loro.

Si discute da anni di un secondo termovalorizzatore, oltre a quello di Torino gestito da Iren, da realizzare nell’alessandrino. Ma ad oggi tutto pare essersi fermato, dopo il no delle forze di centro sinistra nel novese….
Sarebbe la soluzione di gran lunga più civile, conveniente dal punto di vista economico, e con impatto ambientale minimo. Se tutte le città del nord Europa vanno in quella direzione, chiediamoci come mai. Certo, se come amministrazione non provi neppure a candidarti ad ospitare una simile infrastruttura, la Regione neanche ci pensa di venire ad imporla a casa tua. La faranno altrove, e noi continueremo a strapagare lo smaltimento rifiuti.

Un tema su cui lei insiste da tempo è il Pai, piano di assetto idrogeologico….
Questione serissima, che questa amministrazione sta affrontando con enorme dilettantismo. Nell’autunno 2022 sono stati resi noti i risultati del documento regionale, che impongono ad Alessandria una serie di scelte, e di adeguamenti su base triennale. Siamo a metà del percorso, e nulla, dico nulla, è stato fatto se non revocare permessi pregressi di insediamenti: esponendosi, almeno potenzialmente, ad una serie di cause con i privati. Vorrei sapere, in caso di condanne all’ente, chi pagherà: ma temo gli alessandrini, come al solito. Se poi decidiamo che si tratta di un rischio da emergenza, allora perchè non far trasferire altrove anche aziende e privato già insediati nelle aree fluviali a rischio? Lo dico come paradosso, è chiaro: per far capire come ci si stia muovendo, anche in questo ambito, senza una logica apparente. E credo che alla scadenza del triennio previsto dal nuovo Pai per il nuovo Piano Regolatore e gli adeguamenti del territorio ad Alessandria saremo assolutamente allo stesso punto di oggi.

La logistica sta facendo passi da gigante in gran parte della provincia: Alessandria è rimasta un po’ indietro?
Basta fare un raffonto con Tortona per capirlo. E ricordarsi di vicende come Pam, che nelle loro possibili conseguenze per le casse del nostro comune non sono ancora concluse. In ogni caso, a parte realtà come Amazon, progetto partito con il centro destra, mi pare che anche su questo fronte si pecchi di immobilismo: è chiaro che per la nuova logistica servono spazi molto più ampi, e che sarebbe necessario un progetto di sviluppo che non c’è: in particolare, aree come la D5 a Spinetta devono potersi estendere molto di più, e questo vale anche per le altre zone industriali se ci sono aree libere intorno. Se servono varianti al piano regolatore facciamole: l’obiettivo di attrarre nuove aziende deve essere prioritario, se vogliamo che Alessandria possa guardare al futuro con speranza.

Consigliere Priano, lei spesso torna su un tema apparentemente marginale: la toponomastica, e la scarsa capacità di Alessandria di valorizzare la propria storia, e gli alessandrini illustri che l’hanno scritta….
E’ assolutamente così. Molte vie e piazze cittadine sono dedicate a figure che nulla hanno a che fare con la città, mentre spesso gli alessandrini neanche conoscono il nome di figure illustri legate alla nostra città. Le cito Giuseppe Pero, che ha passato vita di lavoro dedicata alla Olivetti, di cui diventa presidente raccogliendo la difficile eredità di Adriano Olivetti di cui a lungo fu braccio destro, o Egidio Ardito, pugliese d’origine, ma Alessandrino di adozione: amava così tanto la nostra città che,malgrado abbia svolto la sua carriera in gran parte tra Milano e Roma, mantenne sempre la residenza in Alessandria.
Dagli anni cinquanta per più di trent’anni la sua carriera nel Ministero delle Finanze lo portò ad essere a capo di tutti gli uffici finanziari della Lombardia, oltre che per un certo periodo direttore generale del Ministero delle Finanze,consulente dei ministri Visentini, Reviglio, Pandolfi e Formica, in un’epoca in cui i dirigenti dello Stato costituivano l’ossatura della pubblica Amministrazione. Ma sono solo due nomi tra i tanti, , ne posso citare altri, a partire dai sindaci Abbiati, Magrassi, Barrera e Mirabelli. Ma anche Anna Tripodi, mancata pochi anni fa, e che tanto fece per la cultura e il teatro in città. Mi sembrerebbe giusto che Alessandria valorizzasse di più tante figure del suo passato, anche intitolando vie, piazze, edifici pubblici, per tramandare la propria storia. Abbiamo anche un Cimitero Monumentale citato nelle pubblicazioni nazionali, e a parte il meritorio sforzo di Italia Nostra tendiamo ad ignorarlo. Quando invece sarebbe il caso di promuoverlo, e allestire al suo interno un Famedio degno di questo nome, in grado di ospitare le figure che hanno dato lustro alla città.

A proposito di cimiteri: la qualità della manutenzione, negli ultimi due anni, non pare particolarmente migliorata, e si moltiplicano gli atti di vandalismo. Cosa si può fare?
Certamente da parte del comune va verificata in maniera costante la qualità dei servizi offerti dal consorzio di imprese che sta gestendo il servizio. E credo che l’aspetto sicurezza vada tenuto in forte evidenza: sappiamo bene che una vigilanza costante in presenza in tutti i 14 cimiteri comunali è impossibile. Ma qui si torna al tema della vigilanza a distanza: un adeguato sistema di telecamere, nel caso dei cimiteri come per la ztl, rappresenta oggi la soluzione più vantaggiosa ed efficace. Sicuramente anche i cimiteri e la sicurezza in generale, sono tra gli argomenti più citati da chi mi interpella per lamentarsi di come funzionano le cose.

Consigliere Priano, a che punto è la telenovela del rimpasto: ci sarà mai?
Più che una telenovela, ormai è un ‘tormentone’ dai risvolti tragicomici. Annunciato a Natale, continua a tenere banco nei bar come nei corridoi di palazzo, ma non sappiamo molto altro. Se non che fino ad ora ha creato forti malumori nelle file della maggioranza, e sconcerto negli alessandrini. Pensate solo agli assessori che aspettano di essere “defenestrati”, o “depotenziati” e quelli che aspettano di essere nominati, con quale spirito continuano a fare il loro lavoro. Ma noi stiamo ai fatti: se ci sarà, commenteremo. Tanto peggio di così…..

Chiudiamo con un flash su Libera Mente, la sua associazione che, da ormai 11 anni, è protagonista della vita culturale non più solo cittadina, grazie alla costante organizzazione di eventi, presentazioni di libri, mostre d’arte…..
Libera Mente è davvero motivo di grande orgoglio, non mio personale ma del bellissimo gruppo che abbiamo creato, e che lavora incessantemente, e in maniera assolutamente volontaria. Abbiamo organizzato mostre e presentazioni importanti anche in diversi altri centri della provincia, da Acqui a Valenza a Casale, con sconfinamenti nel resto del Piemonte ed oltre. Ad Alessandria rimane il rammarico della mancanza di uno spazio adeguato per le mostre in centro città: speriamo che, una volta completati i lavori nel complesso monumentale di San Francesco, quello possa diventare il vero polo culturale cittadino, e magari anche provinciale. Mi piacerebbe portare ad Alessandria almeno una mostra l’anno di grande richiamo e risonanza nazionale, di quelle che ti fanno entrare nel circuito dell’arte di serie A, con benefiche ricadute attrattive per tutto il territorio: ci lavoreremo.