di Graziella Zaccone Languzzi
1) Un bel 10 alla Michelin, multinazionale dei pneumatici che ha annunciato ufficialmente l’introduzione di una nuova misura che varrà come una “base di protezione sociale universale” per i suoi 132mila dipendenti nel territorio francese e in giro per il mondo, quindi anche per i dipendenti italiani dello stabilimento alessandrino. In Italia, nel settore della gomma e della plastica, il salario minimo è di circa 1.530 euro, quindi ci si aspetta che il salario decente per i dipendenti Michelin si collochi tra i 2.300 e i 4.500 euro. Michelin annuncia che i dipendenti dedicano il loro tempo a sviluppare l’azienda, e in cambio desidera ‘fornire i mezzi’ come minimo per una famiglia di quattro persone (due genitori e due figli) in modo che un solo stipendio consenta di procurarsi un alloggio, cibo, ma anche svago e un po’ di risparmi. La notizia mi è stata inviata con preghiera di divulgazione ed è stata pubblicata da Il Sole 24 Ore. Mi pareva impossibile ciò che stavo leggendo, quindi iniziai una ricerca per avere più fonti a sostegno. In effetti l’ho trovata pubblicata su altri quotidiani, e sul magazine Forbes Italia che annuncia: “Michelin introduce il “salario dignitoso” per tutti i suoi dipendenti”. Michelin ha deciso un approccio di cultura aziendale per valorizzare e ridefinire il benessere dei suoi dipendenti con stipendi dignitosi per tutti. Michelin non solo vuole soddisfare i requisiti legali minimi, ma cerca di stabilire un nuovo standard nelle pratiche di lavoro etiche e sostenibili, considerandolo un investimento nel capitale umano e nella società in generale. L’introduzione a livello mondiale di ‘un salario dignitoso’ per tutti i suoi dipendenti è un concetto che era stato definito nel Global Compact delle Nazioni Unite, di cui Michelin è firmatario dal 2010. Di sicuro, anche i lavoratori italiani del gruppo potranno beneficiare, oltre che di uno stipendio dignitoso, della protezione sociale universale con un programma che prevede l’istituzione di un congedo di maternità/adozione di almeno 14 settimane e di paternità/adozione di almeno 4 settimane, retribuiti al 100%. Inoltre è previsto in caso di morte di un dipendente il pagamento alla famiglia di un’indennità “pari ad almeno un anno di stipendio reale, e di una pensione scolastica per i figli fino al termine degli studi superiori, qualunque sia l’anzianità del dipendente”. Infine, sarà garantita “una copertura sanitaria che copra non solo il ricovero o le emergenze ma anche l’assistenza alla maternità, le visite e le cure ambulatoriali”. In Italia la batosta del Covid ha impoverito molti lavoratori, poi la guerra in Ucraina dal 2022 ha dato il colpo di grazia con alti costi dell’energia, caro prezzi e inflazione ‘alle stelle’. Ben vengano dunque iniziative come quelle di Michelin. L’auspicio è che anche in Italia, e ad Alessandria, i sindacati reagiscano positivamente (come hanno già fatto in Francia) accogliendo tale opportunità che non mette certamente in ombra le contrattazioni sindacali. Anche perchè nel bostro paese siamo messi così: “L’Italia tra i peggiori Paesi UE per l’equilibrio vita-lavoro”.
Voto: 10
2) “Stracasale 2024: l’appuntamento è per il 24 maggio”. In questa quarantaduesima gara non competitiva di beneficenza organizzata da Personal Gym SSD con la collaborazione della Città di Casale Monferrato, il ricavato andrà a sostegno di Anffas e della Fondazione piemontese per la ricerca sul Cancro (Candiolo). Lo scopo nobile di questo evento agonistico amatoriale con il gusto della solidarietà: la città di Casale Monferrato nelle sue edizioni ha sempre devoluto il ricavato a realtà territoriali dell’assistenza e del volontariato. Altri preferiscono puntare sull’Africa, o altri territori lontani, e talora scarsamente verificabili. Quindi massimo voto alla “StraCasale” per la scelta di devolvere i fondi ricavati dalla gara all’Anffas (Ass. Naz. Famiglie di Disabili intellettivi e relazionali) e alla Fondazione piemontese per la ricerca sul Cancro (Candiolo).
Voto: 10
3) Il Gruppo Amag in occasione di un convegno svolto a Palatium Vetus ha annunciato che entro la fine di quest’anno partiranno i lavori per le prime due comunità energetiche ad Alessandria, con l’obiettivo primario di riportare Amag al centro della comunità, facendo diventare la holding un punto di riferimento per la città e i cittadini. Ottima cosa, con un ritardo di soli due anni, dato che le comunità energetiche (con tanto di protocollo di intesa con la Provincia di Alessandria, per l’implementazione negli edifici scolastici del territorio) sono frutto di un progetto del precedente management, fino ad ora ‘congelato’ dagli amministratori nominati dal sindaco Abonante: a proposito, quante voci si rincorrono su imminenti nuove uscite: che c’è di vero? Intanto però il Gruppo ‘naviga a vista’, a quanto si apprende dalle cronache dei media locali. A completare il quadro generale anche la Lega, che fa il suo mestiere di corretta opposizione: “Lega all’attacco: “Il Gruppo Amag ‘naviga a vista’, in 18 mesi cancellati i progetti più innovativi e moltiplicate le consulenze”. Insomma dove sta la verità? Il Gruppo Amag è sano o barcolla? Davvero uno dei top manager (guai a chi sta sorridendo, eh..) è già pronto a fare la valigia, dopo due anni in cui si è campato con il pregresso ‘tesoretto’, e si sono stati fatti naufragare (per volontà o incompetenza fa poca differenza) progetti innovativi come la smart city?
Voto: 2