Venneri merita un 10…con lode! Ma c’è anche il Teatro Marenco di Novi, e la storia infinita di E&T [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Ad Alessandria chi non conosce Stefano Venneri? Per quei pochissimi, traccio un promemoria e una parte dei record: 46 anni, pubblicista dal 1998, storico dj di Radio B.B.S.I. Alessandria e attuale speaker del Torino F.C. allo Stadio Olimpico, conduttore della trasmissione sportiva “Orgoglio Granata”. Detentore di 3 Guinness World Record: 183 ore di diretta alla radio – 865 abbracci in 21 minuti – dj a testa in giù per 18 minuti a 28 metri d’altezza. Dal 4 al 12 ottobre 2016, Stefano Venneri ha realizzato la più lunga maratona radiofonica di un deejay, con 205 ore, 2 minuti e 54 secondi a Radio Bbsi; così sta scritto sul sito ufficiale del Guinness World Records. In quell’occasione Venneri (che è lo speaker del Torino) ricevette la visita in studio e il sostegno del patron del Toro, Urbano Cairo (promemoria del grande record): “La Maratona radiofonica di 205 ore di Stefano Venneri entra ufficialmente nel Guinness World of Record ”.


Nel dicembre 2018 sul sito di Toro News, si leggeva: “Stefano Venneri, uomo dei record: è lui il “miglior speaker d’Italia”. Per Stefano Venneri fu una importante gratificazione, perché arrivava dal presidente Cairo in persona, che durante un collegamento telefonico lo ha definito “Il miglior speaker d’Italia, un uomo che tanti ci invidiano”. A Venneri si devono molte manifestazioni vincenti al Cristo, che è da sempre casa sua: quartiere vivace, cresciuto negli anni in positivo, con un buon equilibrio tra commercio tradizionale e supermercati. Corso Acqui alla Ribalta, una settimana fa, è stata l’ultima, riuscita ‘invenzione’ di Stefano Venneri, ovviamente in team con l’associazione di commercianti del quartiere. In corso Acqui non si trova un solo negozio “spento” e la scelta delle merceologie è diversificata, quindi un territorio autosufficiente in questo tipo di servizi. Commercianti, associazioni di volontariato, parrocchie e cittadini condividono da tempo idee, progetti per dare ulteriore slancio al quartiere, e “con la “scintilla” di Stefano Venneri è stata creata un’energia positiva e costruttiva che riscalda e illumina tutto il Cristo”. Qui una dichiarazione del Presidente Associazione “Attività & Commercio di corso Acqui”, Dott. Roberto Mutti. Stefano Venneri è un eccellente “prodotto” di casa nostra, conosciuto ben oltre i confini alessandrini. Ce ne vorrebbe uno per ogni quartiere e sobborgo, ma forse pretendo troppo. Voto: 10 e lode

2) “Novi, nuova vita per il gioiello liberty: il Marenco riapre i battenti”. Una notizia che porta speranza anche al Teatro Comunale di Alessandria: basta avere la pazienza di attendere, speriamo non un tempo infinito. A Novi Ligure dopo quasi settant’anni di chiusura si sono riaperte le porte del teatro “Romualdo Marenco”. Settanta anni non sono pochi, meglio tardi che mai, ma come è stato possibile? Intanto vi è stata ad un certo punto, la volontà di metterci le mani prima che il teatro andasse perduto, iniziare un progetto, condividerlo e portarlo a termine: roba rara. Ma si sa che oltre alla volontà ci vuole ben altro, cinque milioni circa che è il costo dell’intervento, finanziato con fondi della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, a cui si sono aggiunti gli aiuti dell’agenzia del Ministero dei Beni Culturali e dal Comune di Novi. Il completamento degli arredi sono stati frutto di una campagna, “Adotta il Marenco”, lanciata dall’amministrazione comunale che ha dato frutti insperati. Circa 500 posti, tra platea e palchi, “adottati” da molti novesi che, a breve, saranno montati per l’inaugurazione nel prossimo autunno. Qui la storia del Marenco: “Dall’Ottocento agli Anni Quaranta, storie di drammi, operette e problemi finanziari. Teatro Marenco: gli inizi”. E noi alessandrini? Niente timore, come anticipato basta attendere, ecchessonomai cinquanta anni di meditazione sul da farsi, nell’attesa che qualcuno ci dia i soldini per rimetterlo in funzione. Se ce l’hanno fatta a Novi Ligure, noi che siamo città capoluogo di provincia potremmo metterci anche meno tempo, basta la volontà di impegnarsi. Intanto un minimo di storia: il nostro Teatro Comunale (così si chiama) è stato costruito tra il 1969 e il 1978 (sotto i sindaci Magrassi – Borgoglio), inaugurato il 25/09/1978, chiuso in via precauzionale il 2 ottobre 2010 a causa dell’inquinamento da polvere d’amianto. I lavori di bonifica iniziati, vennero sospesi dopo pochi mesi e ripresero solo nel 2013 grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Nel frattempo ho trovato l’elenco dei teatri che Alessandria ha avuto nel corso della sua storia: “I teatri di Alessandria”. Buona lettura e incrociamo le dita.
Voto: 8

 

3) Energia & Territorio torna sotto i riflettori: giudiziari stavolta, non solo mediatici. E’ una vicenda vecchia, che negli anni è spuntata a tratti e poi ripiombata nel dimenticatoio, ma nei giorni scorsi ha fatto più rumore del solito perchè si è mossa la Guardia di Finanza. La notizia è stata pubblicata ripetutamente con aggiornamenti dai media locali e mi chiedo: sarà la svolta finale, si arriverà a mettere con trasparenza la parola fine su una società ormai fallita da anni? Gli indagati al momento sono tredici, e molti nomi sono conosciuti. Non sono però interessata a ciò che è già stato pubblicato e raccontato da altri. Desidero invece affrontare l’argomento Cina, che è un aspetto tenuto sotto tono oggi in questa dispendiosa ed improduttiva vicenda. Segnalo un articolo del 2015: “La Partecipata “rossa” finisce in Procura – Epilogo scontato per la E&T, Energia e Territorio di Alessandria, misterioso carrozzone pubblico controllato dalla politica locale. Dopo operazioni discutibili, azzardi e un finanziamento ottenuto da Monte Paschi è affogata nei debiti. La denuncia del M5s”. Questo articolo inizia così: “Nel delirio di grandezza erano andati addirittura in Cina ad aprire una società satellite”. Già, la Cina ha sempre attratto i nostri amministratori, quindi consiglio caldamente la lettura per intero di quest’altro articolo: “Inchiesta partecipate – La pista cinese? Ecco come sono andate le cose”.
Concludo: su Il Piccolo di venerdì 5 aprile, a firma Monica Gasparini si legge: “Avrebbe dovuto occuparsi dello sviluppo del nostro territorio. Oggi, invece, la storia amministrativa di Energia & Territorio, così come quella della sua controllata, Et Serco srl, sono finite sul tavolo del procuratore aggiunto del Tribunale di Alessandria, Tiziano Masini. Nei guai, complessivamente, tredici persone. Nei giorni scorsi la Procura di Alessandria ha disposto l’acquisizione di altri documenti in Provincia eseguita dalla Guardia di Finanza”. E&T (controllata al 97% dalla Provincia di Alessandria) avrebbe dovuto occuparsi dello sviluppo del nostro territorio: oltre alla banda larga, a quante strade e scuole avrebbe potuto fare manutenzione? Magari pure un ponte nuovo sulla Bormida. Perché tanta leggerezza gestionale, e controlli così blandi? Non sarebbe stato meglio controllare comportamenti, spese, risultati, arrivando a comprendere che qualcosa non andava, e metterdo freni e paletti all’enorme spreco? Tanta “goga mi goga” di pochi, danni per molti. Tutto resterà impunito?
Voto: 2