Giovedì alla Biblioteca Civica Calvo presentazione del libro “ISIDE: la Dea e il suo culto nel Piemonte Romano”

Copia di  Palazzo Rosso: il consigliere Penna (Sel) destina i compensi 2013 alla biblioteca comunale CorriereAlGiovedì 20 settembre 2018 alle ore 17.30 è in programma la presentazione del volume “Come ISIDE: la Dea e il suo culto nel Piemonte Romano” di Ilaria Montiglio (edizioni Sottosopra, luglio 2018).

L’incontro — che si svolgerà nella Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Alessandria (piazza Vittorio Veneto) alla presenza dell’autrice — è organizzato dalla Biblioteca Civica e, inserendosi nella rassegna
“I giovedì del libro nella Biblioteca Francesca Calvo”, intende proporre alla cittadinanza storie e presentazioni di particolare suggestione.

Per l’incontro del 20 settembre, l’attenzione è rivolta a un interessante libro dell’egittologa Ilaria Montiglio che sviluppa un’ampia discussione su un aspetto, forse a molti poco noto, inerente le attestazioni del culto della dea Iside sul territorio piemontese all’indomani della conquista dell’Egitto da parte di Roma.

Iside, famosa divinità egiziana, è riuscita a giungere e a stabilizzarsi in epoca romana in una terra totalmente diversa rispetto alla sua originaria Valle del Nilo. L’ingresso del culto isiaco in Italia, avvenuto soprattutto grazie agli scambi commerciali, ha consentito di comprendere nuovi aspetti religiosi inizialmente sconosciuti. I Romani, infatti, apprezzarono molto l’immagine di Iside sia come madre sia come colei che avrebbe potuto concedere speranza ed eternità a tutti gli uomini dopo la morte.
Pertanto anche in Piemonte, nonostante sia un territorio assai periferico, Iside fu accolta con grande rispetto e devozione.
L’esistenza ad Industria (l’odierna Monteu da Po, a pochi chilometri da Torino) di un grande santuario consacrato alle divinità egizie Iside e Serapide ha reso possibile una diffusione regionale assai preponderante di tali culti. Quindi, anche le altre attestazioni piemontesi, purtroppo scarse, riferibili al culto isiaco hanno consentito di proporre la possibile presenza di aree sacre oltre che a Torino, anche nelle zone limitrofe.