Una vendemmia anticipata, e di grande qualità. Queste almeno le attese della vigilia in provincia di Alessandria, “sempre incrociando le dita, perchè il mestiere del viticoltore, e dell’agricoltore in generale, è così: sempre soggetto ai capricci della natura”. Ad analizzare la situazione del comparto enologico di casa nostra è Giampaolo Coscia, presidente della Camera di Commercio, che inquadra la situazione delle vigne, ma anche del mercato.
“La vendemmia un tempo era ad ottobre, ormai si comincia a metà agosto, per cambiamenti climatici evidenti. La situazione metereologica di quest’anno dovrebbe portate a rese inferiori di uva sul piano qualitativo, ma anche consentire la produzione di vini di assoluto livello”.
In questi giorni, in diverse aree della provincia, si sta partendo con la raccolta del moscato, del brachetto, del pinot nero. A breve si attende anche la partenza 
della vendemmia di quel piccolo ‘gioiello’ di crescente forza e visibilità che è il timorasso (con circa 25 produttori fra tortonese e Val Borbera), e poi del cortese.
“A settembre toccherà poi al barbera – precisa Coscia -, da sempre uva amaturazione tardiva, e oggi più che mai emblema del nostro territorio, pur con tutte le specificità di ogni zona”.
Poichè anche quest’anno, attraverso il Premio Marengo Doc, la Camera di Commercio è più che mai impegnata sul fronte della promozione delle eccellenze vitivinicole alessandrine, è doveroso, con il presidente Coscia, gettare anche uno sguardo ai mercati: “il vino alessandrino ha di anno in anno una qualità crescente, e un posizionamento interessante non solo sul mercato nazionale, ma in diversi paesi stranieri, a partire da Svizzera, Germania, Nord Europa e Gran Bretagna”. E il Premio Marengo ‘serve’ anche a questo: “in ottobre rinnoveremo 
l’incontro diretto fra qualificati ‘compratori’ stranieri, e i produttori dei vini selezionati dal Marengo, così come cerchiamo di sostenere la partecipazione a fiere e eventi internazionali”.
Ma la leva principale della crescita, il presidente Coscia ci tiene a precisarlo, sono proprio loro, i produttori: “sempre più professionali, e sempre più capaci di investire in tecnologia e in competenze, consapevoli che la sfida dei mercati si vince con la qualità: l’alessandrino ha una grande tradizione sul fronte del vino, ma sta dimostrando anche di saper cambiare, e di saper raccogliere nuove sfide”.
E. G.
