Diminuiscono le imprese artigiane alessandrine. Coscia: “Colpa della globalizzazione e della digitalizzazione”

Diminuiscono le imprese artigiane alessandrine. Coscia: "Colpa della globalizzazione e della digitalizzazione" CorriereAlIn provincia di Alessandria più di 1 impresa su 4 è artigiana: queste costituiscono infatti il 26,2% del totale delle imprese provinciali.

Le imprese artigiane, nel solco del basso sviluppo numerico delle imprese totali (-0,77% come tasso di crescita rispetto al primo trimestre 2016), registrano un tasso di crescita negativo: -0,91%, sostanzialmente in linea con il dato regionale (-0,83%) e nazionale (-0,82%), in un panorama piemontese senza segni positivi (il dato migliore si registra ad Asti con -0,27%, quello peggiore a Biella, -1,29%).

Nel primo trimestre del 2017, in provincia di Alessandria, sono nate 241 nuove imprese artigiane e ne sono cessate 346. Il saldo fra iscrizioni e cessazioni è pertanto negativo: -105 imprese artigiane, dato che porta a 11.366 lo stock di imprese artigiane registrate a fine marzo 2017.

“Una negatività diffusa a livello nazionale, regionale e provinciale”, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente
della Camera di Commercio di Alessandria, “probabilmente da ricondurre alla profonda trasformazione della natura stessa delle imprese a fronte della globalizzazione e della digitalizzazione. Da parte nostra, con la riforma in atto del sistema camerale, ci poniamo a fianco di tutte le imprese per accompagnarle nei processi di evoluzione imprenditoriale che muovono, ripeto, dalla digitalizzazione e dalla formazione della consapevolezza di agire in un mercato senza confini”.

Analisi per classe di natura giuridica
Dall’analisi per classe di natura giuridica emerge come il 77% delle imprese artigiane sia impresa individuale;
il 18% è società di persone, il 5% società di capitale. La distribuzione percentuale illustrata rispecchia in sostanza
quella regionale.
Il tasso di crescita delle diverse tipologie d’impresa è complessivamente negativo (-0,91%). All’interno del dato
complessivo emergono diffusi segnali al ribasso (società di persone -0,85%, imprese individuali -1,06%) e
una discreta positività: le società di capitali segnano un tasso di crescita rispetto al primo trimestre 2016 pari a
+1,18%.

Analisi per settore
Dall’analisi dei dati emerge il settore costruzioni quale prima appartenenza delle imprese artigiane (41%); seguono
industria (25%), altri servizi (24%), commercio (6%) e turismo (3%). Il dato sull’agricoltura registra 67
imprese nel settore (riportata sul primo grafico qui sotto l’incidenza sul totale è pari a 1%). La distribuzione
percentuale illustrata rispecchia in sostanza quella regionale.
Circa le variazioni percentuali di stock per settore, i dati sono diffusamente negativi, con un solo segnale lievemente
positivo: +0,34% del turismo. La forte negatività registrata sull’agricoltura (-4,48%) è dovuta a 1 nuova
impresa iscritte nel primo trimestre 2017 a fronte di 4 cessazioni; va pertanto tenuto in considerazione il
basso peso percentuale delle imprese artigiane agricole e l’esiguità dei numeri in gioco.
Costruzioni e industria, settori invece di peso per l’artigianato, segnano rispettivamente -1,29% e -0,87%.