Molinari su sanità e trasporti a Casale: “Il PD da tre anni controlla tutta la filiera del comando: i responsabili sono sempre gli altri?”

Molinari 03Riccardo Molinari, Segretario Nazionale Lega Nord Piemont, interviene sulla questione sanità e trasporti, recentemente sollevata dal primo cittadino di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, in risposta alle dichiarazioni dei consiglieri comunali Giorgio Demezzi, Emanuele Capra e Federico Riboldi.

“Le affermazioni del sindaco Palazzetti lasciano sgomenti – dichiara Molinari – soprattuto dal momento che negli ultimi tre anni tutta la filiera del comando dell’Amministrazione Pubblica (Comune, Provincia, Regione e Stato) è in mano al Partito Democratico, di cui la Palazzetti fa parte”.

Molinari coglie l’occasione per chiarire ulteriormente la questione sanità, spiegando Ospedale Santo Spirito Casalecome nel 2010, la neo insediata Giunta Cota sia stata immediatamente sottoposta al piano di rientro sanitario, “per cercare di coprire i debiti – dichiara – che evidentemente aveva fatto chi ha amministrato la Regione negli anni precedenti: a dirlo è la Corte dei Conti del Piemonte, che ha dimostrato come dal 2006 al 2010, negli anni dell’amministrazione Bresso, il debito della Regione sia aumentato del 64% , a un ritmo di 500 milioni di euro all’anno”.

Inevitabili e difficili le conseguenze che la Giunta Cota ha dovuto affrontare. “La riforma della sanità e la riorganizzazione di alcune strutture ospedaliere in Piemonte – prosegue Molinari – è stata resa necessaria in virtù di un piano di rientro imposto da Roma. Nonostante le premesse, è stato possibile salvare molto in quegli anni di amministrazione, nonostante le grandi difficoltà e limitazioni imposte dal Ministero come il blocco del turn-over e l’impossibilità di nuove assunzioni. La giunta Chiamparino oggi, non ha questi limiti, anche grazie al nostro lavoro, e può permettersi nuove assunzioni e conseguenti integrazioni del personale ove necessario in campo sanitario. Inoltre, se il PD vuole, cambi la legge Balduzzi che ha sostenuto e fatto approvare, che ancor più di prima vincola il sistema sanitario ad una logica ragionieristica e numerica più che alla reale possibilità di adattarsi ai fabbisogni e alle esigenze dei territori, in totale spregio dei principi di autonomia regionale e federalismo”.

“Ecco – conclude Molinari – dal momento che il Partito Democratico ha tutta la filiera del comando in mano, invece di gettare accuse su chi è riuscito, in una situazione di difficoltà estrema, a salvare i presidi ospedalieri ed i servizi, sarebbe meglio si impegnasse a risolvere il problema, forte delle libertà che noi, all’epoca, non avevamo”.