Milioni di euro di multe, piste ciclabili interrotte, cimiteri in abbandono: Alessandria è ai confini della realtà! [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Se ho capito bene Alessandria nel 2023 ha incassato 3,7 milioni di euro di multe e sanzioni in violazione del Codice della strada, ed è risultata la seconda città in Regione dopo Torino. Prendiamo per buona la classifica, ovviamente: ipotizzando che quelli del 2023 non siano soltanto incassi previsti (per fare tornare i conti del bilancio: spesso succede), ma euri entrati davvero in cassa.
A questo punto mi son chiesta: “Come vengono utilizzati i soldi delle multe da un Comune?” Il web mi ha fornito risposta: i proventi delle contravvenzioni vengono destinati alla manutenzione delle strade, alla loro messa in sicurezza, all’illuminazione pubblica e all’attuazione del Piano Nazionale della sicurezza stradale. Come risultato: buona manutenzione strade e illuminazione aiutano ad avere meno incidenti. Pare però che nel 2022 le multe stradali abbiano portato nelle casse delle amministrazioni nazionali oltre 2 miliardi e 700 mila euro, somme che in molti casi si sono perse nei bilanci, facendo sparire le loro tracce. Si legge qui. Tornando a casa nostra: come sono stati utilizzati i 3,7 milioni di euro del 2023? Dalla maggioranza non lo sapremo mai, ma la minoranza del Comune potrebbe fare un controllo e comunicarcelo tramite i media.
Voto: 2

2) Da un po’ le notizie ‘bizzarre’ ad Alessandria abbondano, ma questa è proprio divertente: “A Spinetta la pista ciclabile finisce tra le piante ma l’assessore Serra chiarisce: “Sarà collegata alla strada”. Ma lo scopo del progetto piste ciclabili (penso anche a quelle cittadine, non solo a questa che immagino finanziata da Amazon) è la pubblica utilità, o far ridere la gente? Perché finora il secondo obiettivo la giunta Abonante lo ha raggiunto benissimo eh….il primo un po’ meno. Siamo la città dove le strade e marciapiedi sono colabrodo, ma unica priorità pare siano i tracciati ciclabili: cercate almeno di realizzarle in maniera decente!
Voto: 2

3) Torniamo ai cimiteri alessandrini, e alla loro pessima gestione, con scarsa o nessuna attività di controllo da parte di chi paga il servizio, ossia Palazzo Rosso. Andiamo per ordine: la decisione di procedere con l’esternalizzare la gestione dei cimiteri alessandrini fu fortemente caldeggiata dall’allora assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini. Con Determina dirigenziale dell’arch. Pierfranco Robotti n. 935 del 26/05/2021 fu aggiudicata una concessione ventennale, relativa ala riqualificazione dei cimiteri alessandrini, comprensiva degli interventi di ristrutturazione, con ampliamenti/nuove realizzazioni. Si trattava di un raggruppamento temporaneo di imprese, unico partecipante come promotore con la delibera G.C. n. 148 del 16/07/2020, costituito da: Consorzio Stabile denominato “Consorzio Opere di Misericordia” con sede legale in Firenze; GEA Società Cooperativa Sociale con sede legale in Cuneo e la società “Gruppo La Rocca srl” con sede legale a Novi Ligure (AL). Si leggeva nella Gazzetta Ufficiale un punto che parlava di possibilità di subappalti, con questa frase: “Informazioni sul valore dell’appalto: è possibile che l’appalto venga subappaltato: Si.” (GU 5a Serie Speciale – Contratti Pubblici n.67 del 14-6-2021) – Esito di gara – CIG 8534290EE3 CUP I31E20000340007) . A distanza di quattro anni tra appalto e subappalto, oggi chi si sta occupando della gestione cimiteri? Pare anche che nel frattempo ci siano state defezioni e modifiche nell’assetto del raggruppamento di soggetti gestori, ma questi sono aspetti tecnici assolutamente irrilevanti per noi cittadini. Quel che conta sono le continue lamentele e segnalazioni sul degrado dei cimiteri dei sobborghi, a colpi di foto o filmati consegnati agli organi di informazione. Perché la giunta Abonante e la maggioranza tacciono?
Solo a maggio: “Alessandria, ancora segnalazioni di degrado nei cimiteri. Ci scrivono due lettori: problemi a Spinetta e a San Giuliano Vecchio”. “Cimitero di Valmadonna invaso dalle erbacce, una cittadina: “Molte tombe non si vedono più”. “Frammenti di ossa sparse per il cimitero di San Michele: “Nessun rispetto per i morti”. La società responsabile il 17 maggio ha replicato che lo sfalcio è stato rallentato dal maltempo. Egregi signori, troppo facile dare la colpa al maltempo, faccio notare che anche con le piogge di primavera il mondo non si ferma e cammina. Non solo sfalcio e decoro: i cittadini lamentano calcinacci da un casellario del cimitero di Spinetta Marengo, tombe a terra e lapidi sprofondate e a Valmadonna molte tombe non si vedono più, addirittura frammenti di ossa di morti esumati lasciati per terra sia a San Michele che a Spinetta Marengo. Alessandria ai confini della realtà, zona franca dove nessuno controlla, e tutto è lasciato al caso. Nella minoranza c’è qualcuno che ci sa dire pubblicamente cosa rimane di questo Consorzio dalle sue origini e da chi è composto il Consiglio di amministrazione?
Voto: 2