Le gomme poco gonfie dei bus alessandrini [Centosessantacaratteri]

Sozzetti Enricodi Enrico Sozzetti
https://160caratteri.wordpress.com

 
Tutti insieme appassionatamente. I 213 dipendenti della liquidata Atm entrano in Amag Mobilità. La holding alessandrina presieduta da Stefano De Capitani e con Mauro Bressan come amministratore delegato è diventato l’asso pigliatutto per l’amministrazione comunale guidata da Rita Rossa.

Un gruppo industriale che vuole essere protagonista sul mercato come player di riferimento. Acqua, gas, rifiuti, trasporto. Alessandria vuole cambiare volto, “senza lasciare indietro nessuno” come ama ripetere (insieme al “risanamento dei conti”) il primo cittadino. Gli ultimi atti amministrativi vanno in questa direzione, come le ultime determine dirigenziali di Palazzo Rosso che hanno autorizzato l’impegno di spesa per 3.155.816 euro, somma complessiva per il periodo giugno – dicembre per trasporto pubblico, alunni e disabili. Somma che verrà erogata al gestore dei servizi. Che prima era Atm e che adesso è Amag Mobilità.

Tutto a posto? Forse no. La definizione dei contratti di servizio, la Atmriorganizzazione aziendale, la gestione della nuova anagrafica dei dipendenti, la definizione di tutti gli impegni di spesa, i rapporti con la Regione Piemonte sono fra i molti punti che sta affrontando il poliedrico Bressan, costretto a tenere aperti molti fronti d’azione. Non mancano i consulenti ad aiutarlo soprattutto in questa delicata operazione del trasporto pubblico. “Il consulente mi ha detto…”, “il consulente mi assicura…”. Bressan risponde così alle domande sulle effettive ricadute della riduzione di orario, uno dei perni dell’accordo che ha portato alla nascita della nuova società. Scontato che ridurre l’orario significa risparmiare, resta un po’ avvolta dal mistero la domanda successiva: quali possono essere le ricadute sul servizio? Mentre si sono sempre dichiarati “soddisfatti” i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti per i termini dell’intesa, non è chiarissima la conseguenza della riduzione dell’orario del 15 per cento per gli autisti, il 20 per cento per gli operai dell’officina, del deposito e di movimento, del 25 per cento per gli impiegati, gli accompagnatori e gli addetti ai parcheggi. Servizi regolari in ogni caso? Oppure alcuni non si faranno più e altri si faranno ma male? “Il consulente dice che saranno garantiti” assicura Bressan. Peccato che tra i dipendenti il clima che si respira sia un altro. C’è chi parla di “difficoltà” ad arrivare alla fine dell’anno e di “totale incertezza per la gestione economica nel 2017”, anche se Mauro Bressan assicura che con il piano industriale in corso di definizione tutto verrà chiarito.

Intanto pare che al momento non sia possibile l’accesso al fondo di solidarietà che dovrebbe restituirebbe l’ottanta per cento della retribuzione colpita dalla riduzione dell’orario. Quindi, taglio delle retribuzioni e basta. Inoltre, fra consulenti, gestioni non organiche, spese complessivamente uguali a quelle dell’ultima Atm gestita da Giancarlo Quagliotti, il complesso dei costi non è stato ancora “disboscato” come invece auspicato dal proprietario, il Comune di Alessandria. Senza parlare delle ipotesi, concrete, per affrontare l’altro nodo irrisolto: il rinnovo del parco mezzi e l’abbandono definitivo di quelli attuali che in larga misura sono un debito per la manutenzione, inquinanti e scarsamente affidabili.

Amag gruppoIl confronto tra il liquidatore di Atm, Matteo Panelli, e il gruppo Amag continua, mentre lo stesso Panelli dovrà procedere con il ‘fallimento in proprio’ dell’azienda di trasporto pubblico che porta con sé il peso dei debiti pari a circa nove milioni, di cui oltre quattro con Amag. E senza dimenticare le altre partite scottanti: la sede Atm e il parcheggio multipiano di via Parma, una delle tante storie alessandrine.

Intanto all’inizio della prossima settimana è previsto, salvo sorprese, un incontro a Torino tra Amag, Comune, sindacati e Regione Piemonte. Poi si vedrà. Perché sono molti i timori che l’operazione Atm-Amag Mobilità punti, con queste caratteristiche industriali, a traguardare la fine del 2016. Dopo inizia l’anno elettorale e tutte le grane passeranno all’amministrazione che verrà.