Presentato il progetto CCM Mesotelioma alla Conferenza Stato-Regioni

Asl ricetta medica

Il Progetto CCM “Presa in carico globale del paziente affetto da mesotelioma” dell’Asl Al è stato presentato al Ministero della Salute davanti ai referenti della Conferenza Stato-Regioni, che hanno manifestato grande interesse, tanto da proporlo come accordo Stato-Regioni per il prossimo anno.

In collegamento dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, moderati dal dottor Mariano Alessi (responsabile nazionale dei progetti CCM), il dottor Massimo D’Angelo (responsabile del Centro Sanitario Amianto della Regione Piemonte e coordinatore del progetto), la dottoressa Federica Grosso (responsabile Unità funzionale Interaziendale mesotelioma, Oncologia, Azienda Ospedaliera Alessandria), il professor Corrado Magnani (Direttore Epidemiologia dei tumori Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara) e il dottor Paolo Pedrazzoli (Direttore Oncologia Policlinico San Matteo di Pavia) hanno presentato i risultati al termine dei due anni di lavoro.

L’obiettivo è stato pienamente raggiunto: il modello prevede la presa in carico del paziente attraverso  l’integrazione tra ospedale – territorio con conseguente garanzia della continuità assistenziale e consente la gestione di tutti gli aspetti legati alla diagnosi, cura e assistenza, compreso il supporto psicologico, anche della famiglia, e l’accesso precoce alle cure palliative e di supporto per il controllo tempestivo dei sintomi.

Le Unità di progetto dell’ASL AL e dell’Azienda Ospedaliera, oltre al Centro Sanitario Amianto che ha coordinato le attività, sono state la struttura di Cure Palliative coordinata dalla dottoressa Daniela Degiovanni, e il Gruppo Interdisciplinare Cure (GIC) interaziendale mesotelioma, il cui referente per il progetto è stata la dottoressa Federica Grosso.

Il modello clinico assistenziale si basa sull’integrazione di tre elementi fondanti: il team multidisciplinare dedicato, il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) e una infrastruttura informativa composta da un database per la registrazione dei casi, strumenti di aggiornamento e comunicazione interni al team e di un sito web dedicato ai pazienti e ai famigliari (www.meso.ospedale.al.it). Un ulteriore elemento peculiare del modello è l’integrazione tra “sistema salute” e “sistema comunità”, concretizzatisi attraverso la promozione di allenza e collaborazione con le associazioni no-profit, nello specifico VITAS onlus.

Il GIC effettua valutazione multidisciplinare di tutti i casi garantendo la definizione del miglior iter terapeutico integrato per ciascun paziente. Il PDTA, costantemente aggiornato, definisce per ogni tappa dell’iter del paziente le modalità e le tempistiche in cui deve essere svolta basandosi sulle evidenze disponibili in letteratura. Il data base web sviluppato dall’ASO di Alessandria in collaborazione con il professor Magnani consente la raccolta completa dei dati relativi alla malattia, alle procedure diagnostiche e terapeutiche, ai trattamenti effettuati e agli esiti degli stessi costituendo un valido strumento di studio e anche di valutazione delle performance del sistema. All’inserimento di un nuovo caso il database informa direttamente il registro mesotelioma garantendo una raccolta tempestiva ed esaustiva dei dati di esposizione. Il sito web (nato nell’ambito del progetto MAIDASOLI inizialmente supportato da Fondazione Buzzi e implementato nel corso del progetto) contiene informazioni sulla malattia, sulle terapie disponibili, sugli aspetti previdenziali, sulla normativa in tema di amianto e una sezione dedicata alla divulgazione dei nuovi articoli scientifici.

Questo modello, consolidato nella sua operatività tra gli ospedali di Alessandria e di Casale, è stato efficacemente esportato nel Dipartimento Oncologico Pavese a cui fanno riferimento i pazienti di un’altra area ad alta incidenza di patologia quella di Broni-Stradella.

All’incontro era presente il Sindaco di Casale Titti Palazzetti, a testimoniare la rilevanza del progetto per una città fortemente colpita dalle patologie amianto correlate.