Assemblea dei Sindaci dell’ASL di Alessandria: la strana e divertente metamorfosi del PD

Molinari skydi Riccardo Molinari*

 
L’assemblea dei sindaci dell’ASL di Alessandria ci ha insegnato alcune cose interessanti. Il Pd casalese non dice nulla sullo spostamento della sede legale da Casale ad Alessandria, se lo avesse fatto la giunta regionale passata di centrodestra probabilmente avrebbero chiesto come minimo la secessione provinciale nel nome dell’orgoglio identitario monferrino. Oggi invece per una poltrona, fra l’altro di scarso rilievo, data al sindaco di Casale, cioè la presidenza dell’assemblea, va bene così.

I Pd dell’ovadese e dell’acquese assolutamente muti: gli stessi che hanno animato per 4 anni le cronache locali con mobilitazioni civiche, raccolte firme, convegni per la difesa della sanità e chi più ne ha più ne metta, ora visto che a chiudere gli ospedali davvero, e non solo nella loro testa come in passato, sono Chiamparino e Saitta, hanno perso l’uso della parola.

Il sindaco di Alessandria e Presidente della Provincia, altra pasionaria deiSanità tagli diritti e della salute pubblica quando governano gli altri, non pervenuta.

Onore ai sindaci sia di centrosinistra che di centrodestra del tortonese che per lo meno sono stati coerenti nel contestare la Regione ed il suo piano di ridimensionamento della sanità provinciale non piegandosi in toto ai voleri del grande Partito Stato.

Mi raccomando però, la prossima volta che qualche capopopolo del Pd alzerà sul territorio la bandiera della sanità pubblica, col suo seguito di fasce tricolori mobilitate a chiamata, ricordiamocene tutti di cosa sta succedendo oggi; di certo la Lega Nord se ne ricorderà ed anche la maggioranza dei cittadini.

 

*Vice Segretario Federale Lega Nord
Segretario Provinciale Lega Nord Alessandria