Perché non ripartire dal Capodanno alessandrino? [Il gusto del territorio]

Capodanno-alessandrinodi Eleonora Scafaro

 

Che Alessandria non fosse preparata per l’Expo si era capito. Neanche i turisti che dovevano presentarsi numerosi sulle sponde del Tanaro a vedere i lavori del ponte Meier si sono visti.

Il nostro capoluogo di provincia, in effetti, non offre molto a chi lo vuole visitare.
I musei sono chiusi anche d’estate, quando ci dovrebbe essere l’affluenza maggiore di turisti, e non si capisce bene cosa si può fare in Cittadella.

Il mosaico di Severini, un gioiello della nostra città, collocato nella piazza principale,mosaico racconta la storia delle comunicazioni ma, oggi, è diventato un immondezzaio. Poco può l’amministrazione contro la maleducazione dei cittadini, senza contare che tutta quella spazzatura di certo non invoglia i turisti ad andarlo a vedere.

Ad Alessandria manca qualcosa che la contraddistingua. E le idee non mancano. Basta fare un giro nel centro città e parlare con i commercianti che, seppur piegati dalla crisi, hanno ancora amore per Alessandria e tanta voglia di fare.

“Le idee ci sono, attuarle è un’altra cosa – la riflessione di Katia Andolfi della ‘Porta Blu’, che arriva durante una chiacchierata in un caldo pomeriggio d’estate –. Spesso ci si scontra con le istituzioni anche se si propongono progetti a costo zero. Alessandria ha bisogno di qualcosa che la contraddistingua come, per esempio, una manifestazione che non duri per pochi giorni ma che abbia tanti eventi nel corso dell’anno”.

Una manifestazione “contenitore” da cui nascano eventi fissi durante l’anno, in grado di portare turisti. Un po’ come era stato fatto con la fiera di San Giorgio: attraverso il suo spacchettamento erano nate tante manifestazioni legate ad essa come, ad esempio, FloreALe. Una mostra, un giardino in Cittadella con mostre a tema, vetrine del centro che sbocciavano, concorsi per i balconi meglio addobbati.

“Si potrebbe partire da un evento che nessun altro ha, unico e attrattivo, nato dalla fantasia e voglia di fare di Monica Moccagatta del MezzoLitro: il Capodanno Alessandrino. Da lì, poi, creare tante manifestazioni legate ad esso, durante tutto l’anno”.

Collisioni 1Tortona ha la sua Arena Derthona, che quest’anno ha portato in una piccola città grandi nomi come i Subsonica e Burt Bacharach; Barolo, un comune di 735 abitanti, sfruttando il suo vino e la sua tradizione è riuscita a creare Collisioni, festival musicale e culturale che attrae pubblico da tutta Italia.
E Alessandria? Allargandoci un po’ e guardando alla provincia, il mese di agostosagre è sicuramente quello delle sagre.
Sagre di ogni tipo che poche volte propongono la tradizione enogastronomica piemontese, e troppe volte propongono piatti qualunque, giusto per guadagnare qualche soldo. Inutile proporre, ad esempio, la sagra della pizza, che nulla ha a che fare con la tradizione del territorio.

Va bene tutto, ma poi non lamentiamoci se all’estero conoscono solo il Gavi.

Se si vuole essere attrattivi, se si vogliono portare turisti e fare conoscere la tradizione dobbiamo noi, per primi, imparare a conoscerla e valorizzarla.

castello di rocca grimalda“Castelli aperti” è un progetto che da circa vent’anni prevede l’apertura, da aprile a ottobre, di circa una sessantina di beni architettonici, anche privati, in tutto il Piemonte.
Una rassegna che, ormai, attira molti turisti considerando anche la longevità della manifestazione.

“Castelli aperti” propone anche itinerari con date, elenco delle strutture disponibili e orari per chi vuole conoscere più approfonditamente il territorio.
Peccato, però, che sul sito della manifestazione il link per visualizzare gli itinerari non funzioni, senza contare che molte strutture, a ferragosto, sono chiuse.

E per ultima, ecco la manifestazione dei centauri. Quest’anno c’è chi hacentauri dichiarato settemila partecipanti, c’è chi ha scritto dodicimila ma c’è anche chi fra gli organizzatori, volendo rimanere nell’anonimato, ha anche dichiarato che, ormai, non si fanno i numeri di una volta anche per la mancanza di soldi e per la mala gestione della manifestazione.
Le moto insomma sono sempre meno, e chi viene per il raduno difficilmente si ferma in città qualche giorno in più.

Ma in città c’è anche chi si è organizzato proprio per proporre la giusta offerta per chi vuole fermarsi poco tempo come, ad esempio, l’Hotel Londra che ha camere a ore proprio per il turista “mordi e fuggi”.

La provincia di Alessandria ha così tanti mezzi a disposizione per potere essere polo attrattivo del Piemonte che basterebbe poco per valorizzarli.

L’Expo è un treno che, ormai, è passato e l’abbiamo perso.

Se, però, non si costruisce un sistema – dalle istituzioni, agli uffici turistici, dal singolo produttore di vino, o al singolo proprietario di un infernot – che permetta al turista di visitare l’alessandrino, non si riuscirà mai a esportare il territorio.