Egregio assessore Lombardi, quali sarebbero i passi avanti sull’inquinamento della Fraschetta? [Le pagelle di GZL]

Lombardi nuovadi Graziella Zaccone Languzzi

 
1) A Claudio Lombardi, Assessore all’Ambiente e Salute del comune di Alessandria. Nei giorni scorsi su CorrierAl ho letto questo titolo: “Salute a rischio in Fraschetta? Al via l’ennesimo progetto su otto sobborghi alessandrini”. Periodicamente negli anni i preposti sono partiti con progetti di controllo su un territorio definito nell’articolo “stressato” con la solita conclusione in un puntuale nulla di fatto. Quindi ogni amministrazione nel suo mandato si fa la sua “capatina” di interesse sulla Fraschetta, ora tocca a Rossa. Durante l’amministrazione Scagni si “celebrò” il Progetto Linfa” (progetto provinciale con fondi UE – attorno l’anno 2005), mobilitando i responsabili e competenti dei vari Enti atti alla salute pubblica, l’Università, un’Osservatorio composto dalle solite sigle nazionali ambientali e un Comitato di cittadini (?!?): di tante chiacchiere in quei convegni, quali sono stati i risultati?
Alla amministrazione Fabbio toccò di gestire la scoperta del cromo nel terreno e acqua. In oltre dieci anni dal Progetto Linfa e dal 2008 quando si è “scoperto” cromo e altro nel terreno a nessuno è venuto in mente di stilare un elenco di casi di mortalità territoriale causate da tossicità ambientale? E’ stato fatto e tenuto nascosto? Ce ne siamo fregati? Oggi, esiste una logica nell’imporre ad un territorio già martoriato di accogliere terra da scavo, senza vere garanzie sul fatto che nelle cave non entreranno di straforo rifiuti pericolosi (giacché siamo in Italia, non dimentichiamolo)? Di chi dovremo fidarci riguardo a tali garanzie? Della sindaca? Dell’attuale governatore regionale? Di Lombardi? Di ASL, ARPA, Università? Di chi ci dovremmo fidare? Ditecelo!
Il brutto voto che dò a Lombardi ha una motivaziobe precisa: oltre ai soliti Enti preposti, perché non coinvolgere in questo nuovo progetto anche Lino Balza, un vero conoscitore di tale situazione di cui noi cittadini ‘senza voce’ abbiamo massima stima e fiducia? Perché non utilizzare il materiale di ricerca di Medicina Democratica, e perché tale esperienza non deve essere presa in considerazione dai preposti pubblici? Perché i cittadini vengono snobbati e non considerati, anzi semmai ritenuti rompiballe? Essere cittadini senza potere non significa essere ignoranti o incapaci di esprimere dubbi. Dopo aver acquisito conoscenza delle varie situazioni ambientali che lo riguardano, a volte il cittadino ne sa una goccia in più del preposto, ma questo non è ammissibile nello scarso pensiero di “lor signori”. Purtroppo devo riconoscere di vivere in una democrazia inquinata ed incompiuta, dove si ritiene in diritto di conoscenza solo chi assunto in determinate cariche. La “scoperta” da parte di privati del cromo nel territorio spinettese nel 2008 la dice lunga sui controlli fatti o mai fatti a ritroso nel tempo. Sulla Fraschetta la storia infinita continua….
Voto: 2

2) Alla Regione Piemonte per non aver ancora provveduto alAlluvione Bormida Alessandria risarcimento (nonostante la dichiarazione dello stato di calamità) dei cittadini privati e delle imprese danneggiate dal maltempo nell’autunno 2014 nella zona nord di Alessandria, fra cui la frazione di San Michele e la sua Chiesa. Dal Comune di Alessandria-Ufficio Protezione Civile per il 2014 è stato fatto tutto il lavoro utile come dettato dalla Regione Piemonte: compilazione schede denuncia danni, consegnate da tempo alla stessa. Dal sito del Comune si legge (come in effetti è accaduto) che nei primi mesi del 2015, i danneggiati privati e imprese sono stati richiamati per ricompilare nuovamente un modulo della Regione Piemonte con dati aggiuntivi entro e non oltre il 31 marzo 2015, come se cittadini ed imprese avessero niente di meglio da fare. Finalmente in questi giorni una notizia buona e una cattiva. La buona notizia: il Parlamento Europeo ha dato il via libera a Strasburgo allo stanziamento di 56 milioni di euro per il Fondo di solidarietà per le alluvioni che nell’ottobre e novembre scorsi hanno colpito Piemonte, Liguria, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna, provocando undici morti e l’evacuazione di tremila persone. II 42 per cento dei danni riguarda la Liguria, il 12 per cento il Piemonte, l’8 per cento la Lombardia, il 21 per cento l’Emilia Romagna e il 17 per cento la Toscana. La cattiva notizia: leggendo i vari comunicati dei parlamentari che annunciano tale notizia, non c’è una riga che parla di risarcimenti ai privati e imprese, e al momento nessuna notizia dal fronte Regione Piemonte si esprime in questo senso. Si attende e si spera che una parte dei fondi destinati al Piemonte possano aiutare le persone che in quella ennesima tragedia naturale hanno perso beni personali, con seri danni alle case e alle attività.
Voto: 2
Anonimo3) Dieci in pagella più applauso a Carletto, agli anonimi e a chi usa nickname di fantasia. Carletto è un commentatore anonimo del web che la scorsa settimana ha criticato la mia scelta di dare voto 2 al “monumento” alessandrino Eco. Mi ha tacciato di essere incolta e ignorante, naturalmente senza firmarsi, che sarebbe invece una onesta pratica quando si critica. Ogni settimana all’uscita delle pagelle metto sempre in conto di scontentare qualcuno, mica me la prendo, ma non accetto l’anonimato di chi mi contesta in modo pesante. Carletto suo malgrado nell’attaccarmi mi ha fornito lo spunto per parlare di questi individui che giudicano con disprezzo le persone che mettono faccia e nome e nel contempo non accettano di essere a loro volta giudicati nascondendosi dietro un virtuale paravento. Commentare con critica a viso aperto mi pare sia solo un gesto civile e segno di maturità. Qualcuno potrebbe chiedere perché 10 e non un voto inferiore: nella mia rubrica si può ottenere un massimo voto anche per un peggior comportamento, ad oggi non avevo ancora avuto l’occasione, e Carletto è il primo a “beccarsi” il bel voto al contrario che non è certo un premio. In effetti questo massimo voto Carletto se l’è guadagnato per il “coraggio di non avere il coraggio” nel prendersi la responsabilità di quello che scrive nei commenti non firmandosi. Carletto attacca, accusa, offende e lancia le sue rampogne celato dietro ad uno pseudonimo. Il commentatore anonimo con questo comportamento rende possibile quel tipo di bullismo online che per certi versi ferisce se viene diretto a persona sensibile. L’anonimo tale comportamento non lo utilizzerebbe se fosse faccia a faccia con la persona da colpire, avendo una personalità vigliacca. Ma Carletto nel web non è il solo, di “coraggiosi al contrario” ce ne sono parecchi: piccole persone codarde e opportuniste che pretendono e impongono il diritto all’anonimato convinti di essere nel giusto. Agli anonimi dico: uomini si nasce, cittadini si diventa solo rispettando regole civili e onestà individuale.
Voto: 10