“Terraescuola”, un progetto di responsabilizzazione alimentare per i giovani

terraescuola_rizzello“L’università del Piemonte Orientale sta diventando sempre più un catalizzatore di eventi importanti e questo è stato uno di quelli. Progetti come questo hanno ricadute efficaci anche sulla didattica”: ha esordito così Salvatore Rizzello, direttore del DIGSPES (Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale) nel presentare “Terraescuola” progetto nato con la collaborazione dell’Associazione MonferraLto e Last srl.

Il progetto, sostenuto da Provincia di Alessandria, Camera di Commercio, Fondazione CRAL, Comune di Alessandria e Asl Al, ha visto la sua conclusione lo scorso 28 maggio, con l’ultimo laboratorio di formazione specifica per gli insegnanti che ha coinvolto l’istituto comprensivo “Caretta” di Spinetta Marengo, cui afferiscono Scuole dell’Infanzia, Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado di Spinetta, Litta Parodi, Castelceriolo e San Giuliano Vecchio.

Un progetto nato con l’intento di far crescere e responsabilizzare le nuove generazioni in materia di cibo ed abitudini alimentari e per rinnovare il legame tra individuo e natura attraverso un percorso scolastico. Percorso che si è articolato in diversi laboratori svolti in collaborazione con Asl, Provincia di Alessandria e Associazione Valli di Mezzo che hanno fornito agli insegnanti elementi specifici per elaborare percorsi didattici sperimentali all’interno delle classi.

Tali laboratori si sono svolti a cadenza settimanale, tenuti da membri ed esperti afferenti a Last, Associazione MonferraLto e Asl. Il percorso affrontato ha visto un’analisi di tutta la storia simbolica del cibo, e del  suo valore ancestrale legato al significato profondo della vita e alle mutazioni sociali e storiche che influenzano continuamente il legame uomo-terra, uomo-cibo, partendo da un excursus di tavole e dipinti legato alla storia dell’arte medievale, moderna e contemporanea fino ad arrivare alle moderne immagini pubblicitarie.

Rifacendosi al modello del “quadrilatero del cibo” (cibo come identità, come simbolo, come corpo e salute e come consumo) “Terraescuola” ha veicolato l’obiettivo principale dell’Università ossia “propagare alta formazione e farsi promotrice di politiche di coesione con il territorio di riferimento” come spiegato dagli organizzatori (presenti, fra gli altri, oltre al professor Rizzello, anche Sonia Del Medico di LaSt e Associazione MonferraLto e Monica Fonti, dirigente scolastico dell’istituto “Caretta”).

Gli obiettivi principali di “Terraescuola” sono stati poi elaborazione di partenza per il progetto “NICE – Nature in Cooperative Education”,finanziato nell’ambito del bando 2014 del programma Erasmus+ e nato dalla collaborazione con l’associazione MonferraLto coinvolgendo partner internazionali quali l’agenzia di sviluppo territoriale Sotla (Slovenia), Paragon Europe, organizzazione maltese attiva nella progettazione europea e l’Ente inglese East Riding of Yorkshire Council e che ha visto la propria presentazione lo scorso 12 e 13 marzo.

Al centro del progetto la promozione, tra insegnanti e studenti, della conoscenza ed importanza del sistema agroalimentare attraverso comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi, consumi alimentari, sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente.

In questo senso “NICE” vedrà l’alternarsi di momenti formativi classici, come quello frontale e cattedratico, ad altri più laboratoriali ed esperienziali. Tra gli obiettivi prefissati: creazione di una piattaforma e di un archivio virtuale realizzati con un sito web 2.0, la Banca delle Esperienze, strumento centrale di riferimento sia per i formatori che per gli utenti del progetto; ricerca da parte di ogni partner delle esperienze più significative in ambito di progetti ed attività con le fattorie didattiche o in ambito di educazione agroalimentare condotte nelle scuole del proprio territorio di riferimento; creazione di un sito web capace di diffondere e valorizzare le potenzialità dei contenuti del progetto; iscrizione all’Albo dei docenti-Formatori (NICE BOOK) per i docenti, o le scuole, che al termine dell’esperienza svolta saranno in grado di arricchire il patrimonio della Banca delle Esperienze con migliorie o nuovi laboratori.

Il progetto NICE si svilupperà nei prossimi tre anni, con una metodologia di implementazione ed una fase di monitoraggio che godranno delle supervisione di un Comitato Scientifico formato anche da membri del DiGSPES.

Roberto Cavallero