Il Monferrato che guarda al futuro [Controvento]

Monferrato nuovadi Ettore Grassano

Mentre siamo frastornati da cronache nazionali di ruberie e malaffare che metterebbero ko anche il più inguaribile degli ottimisti, è bello vedere che sul nostro territorio ci sono ancora, nonostante tutto, persone che ci credono, e progetti che guardano al futuro, e a cui vale la pena dedicare qualche riflessione, finalmente positiva.

Per questo oggi vi proponiamo, come video di giornata, l’intervista a Donato Lanati, enologo e scienziato, ‘padre’ di Enosis Meraviglia, che più volte in questi anni ci è capitato di citare, e di intervistare.

Lanati è il testimonial eccellente di Natal’Esco, manifestazione di cui abbiamo parlato ieri nell’intervista con la presidente alessandrina di Confesercenti, Manuela Ulandi. Il progetto, che sabato e domenica ‘accenderà’ di luci, eventi e appuntamenti 9 comuni nel ‘cuore’ del nostro Monferrato, è interessante perchè tappa di un percorso, di un’idea complessiva di rilancio per così dire ‘dal basso’ (ossia rimboccandosi le maniche, senza aspettare aiuti, regali o prestiti da chicchesia) dell’economia del territorio.
Con la regia intelligente di Confesercenti, ma soprattutto con la partecipazione convinta delle comunità locali: i titolari delle attività produttive (produttori di vino ed enoteche, ristoranti, agriturismo, piccoli artigiani) che provano a fare ‘sistema’, e a presentare il Monferrato, come dice Lanati, come vero e proprio ‘distretto della natura’, e del vivere di qualità.

Solo così, attraverso proposte di ricettività concreta, non fini a se stesse ma tese a creare una rete di accoglienza permanente, sarà possibile (sfruttando l’enorme opportunità legata al riconoscimento degli Infernot come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, senza dimenticare altre attrattive peculiari come la pietra da cantoni) valorizzare un territorio che, per bellezza e ricchezza paesaggistica, enologica e gastronomica, non è certamente inferiore al Chianti, alle Langhe o ad altre zone d’Italia fino ad ora assai meglio ‘promosse’ sul mercato nazionale e internazionale.

Nel video Donato Lanati dice un’altra cosa interessante, ossia che i vini del Monferrato possono e devono essere una leva, ed un biglietto da visita internazionale. Ma che, per ‘sfondare’ davvero, servirebbe un vino leader e, aggiungiamo noi, probabilmente anche qualche grande investitore con le spalle abbastanza larghe e solide per tentare un’operazione di ampio respiro,

Lanati parla di un ‘sogno nel cassetto’, che talora va tenuto nascosto il giusto, per poterlo realizzare. E poichè l’uomo è di quelli concreti, preparati e ottimamente relazionati, consulente enologo in mezzo mondo e con interlocutori di eccellenza, ci piace pensare che il sogno sia già un progetto concreto. Cercheremo di saperne di più, e di raccontarvi le novità, quando ce ne saranno.

Intanto però segnaliamo anche, perchè non lo si può proprio ignorare, che in questo rilancio del Monferrato c’è un ‘buco nero’, che sono le istituzioni. Non i sindaci dei piccoli comuni, si intende: loro sono straordinariamente presenti, e ce la mettono davvero tutta, oltretutto ad un livello puramente volontaristico. E neppure realtà come Camera di Commercio e Fondazione CrAl, che sono state fino ad oggi gli unici ‘motori economici’ del territorio (ma nel 2015 subiranno ad opera del Governo Renzi tagli davvero pesanti: si rilancia così il Paese?). Oltre naturamente al già citato impegno di Confesercenti.

Ma Regione e Provincia dove sono? Possibile che ad oggi chi vive in Monferrato (ma anche in Val Curone, o Borbera, o Lemme, o altre ancora) debba vivere come un miraggio anche la semplice installazione della segnaletica stradale, o addirittura delle transenne per segnalare buche e strade interrotte? Eppure ci raccontano che succede anche questo…