La falconeria al Bimbofest di Montaldo Bormida

Ho appreso dai mezzi di informazione che domenica 4 Maggio a Montaldo Bormida si svolgerà la 5° edizione di Bimbofest, una giornata di festa e intrattenimento organizzata dall’Associazione no profit “Bambini e Ragazzi sulle orme di Don Bisio” e patrocinata dal Comune di Montaldo Bormida.

Così si legge sul sito web http://www.bimbofest.yolasite.com/ “E’ la festa che interpreta in pieno lo spirito che anima l’Associazione, ideare e proporre un evento a favore di tutti i bambini del territorio limitrofo a Montaldo…..una bella giornata per le famiglie con momenti di gioco, svago , creatività e sport. E’ bellissimo vedere tanti bambini che passano da un laboratorio all’altro contenti, interessati, chi colora, chi taglia, chi modella la creta, chi si fa colorare la faccia e diventa un gattino, i falchi poi e gli altri animali catalizzano l’attenzione di tutti… E’ un evento pensato e creato per i bambini, sono loro i veri protagonisti!”

E’ molto importante che si organizzino giornate come questa e credo che ogni Comune dovrebbe farsene carico spesso e volentieri. Poiché sono particolarmente interessata alla presenza di animali negli eventi dedicati all’infanzia, la mia attenzione si è posata soprattutto sui “falchi”: subito non ho capito che fossero falchi veri. Mi sembrava davvero bizzarro proporre la falconeria ai bambini. Invece ne ho avuto la conferma leggendo l’elenco delle attività in cui figura proprio il “laboratorio con i falconieri e i loro rapaci” e tra le attività all’aperto le “prove di volo con i rapaci”. Ho approfondito l’informazione e ho trovato questa spiegazione:

“Dimostrazioni didattiche sul mondo dei rapaci ore 10.30 -19  per bambini  materna elementari e medie.

Saranno a Bimbofest due falconieri con una serie di 5-6 animali fra cui il gufo, la civetta, il barbagianni, la poiana, il falco e l’avvoltoio per rappresentare tutto il mondo dei rapaci ed altri piccoli animali. Il progetto e’ quello di sensibilizzare i giovani a conoscere gli animali e la natura per imparare a rispettarla e viverla con educazione per frequentarla maggiormente. L’impiego degli uccelli rapaci desta un forte interesse nell’essere umano, sono poco conosciuti, rivestono l’anello più importante della catena alimentare, sono utili nei rapporti con l’uomo quindi poterli accarezzare e farli volare in libertà crea un impatto emotivo fortissimo, sensibilizzando soprattutto al rispetto e alla salvaguardia di queste specie in parte a rischio di estinzione. Viene svolta prima una parte di teoria, con la presenza degli animali nel laboratorio all’interno del capannone, i gruppi di circa venti bambini mantengono una maggiore attenzione seguendo una lezione naturalistica su animali veri!! Verranno spiegate le differenze morfologiche, biologiche e di vita fra diurni e notturni, le tecniche di caccia, le tecniche di volo, la vita dei loro cugini selvatici e l’allevamento di quello domestici come quelli che conoscono in questa giornata. Racconteremo cosa vuol dire diventare amici di un rapace. In una seconda parte in area esterna, se compatibile con la sicurezza per i volo dei rapaci, diversamente sempre al coperto, avverrà il contatto diretto tramite un minicorso di falconeria dove si spiegherà l’utilizzo dell’attrezzatura del falconiere, cos’e’ la falconeria, l’arte più antica e più ecologica per andare a caccia, si imparerà a gestire un rapace domestico, a condurlo e farlo volare con noi in totale libertà!”

Ho provato un misto di stupore e sconcerto nel leggere frasi come “…sono utili nei rapporti con l’uomo quindi poterli accarezzare e farli volare in libertà crea un impatto emotivo fortissimo…” “…si imparerà a gestire un rapace domestico, a condurlo e farlo volare con noi in totale libertà!” Chi ha scritto, forse non si rende conto che quei rapaci presenti al Bimbofest non volano in libertà ma sono schiavi dell’umano che li comanda a bacchetta.

E poi ancora “…i gruppi di circa venti bambini mantengono una maggiore attenzione seguendo una lezione naturalistica su animali veri!!” Chi ha scritto forse non sa che gli animali veri stanno bene nel loro habitat: sarebbe mica il caso di tenere una lezione di animali “veri!!” nelle gabbie di un circo o di uno zoo? Non basta che gli animali siamo “veri!!”: devono essere liberi perché un animale in cattività è del tutto snaturato e i bambini vedono in lui comportamenti che non sono quelli autentici.

E concludendo al peggio “…si spiegherà l’utilizzo dell’attrezzatura del falconiere, cos’è la falconeria, l’arte più antica e più ecologica per andare a caccia…” Non riesco proprio a comprendere come si possa dare un senso positivo alla caccia, soprattutto  rivolgendosi a bambini: la caccia è un orrore, un misto di crudeltà, violenza, sopraffazione, ed è profondamente mistificatorio agghindarla con aggettivi come “ecologica”, “sostenibile”, “consapevole”, “nobile” e via aggettivando.

La pratica della falconeria, pur essendo legalmente riconosciuta, prevede di tenere prigionieri animali selvatici: questa è di per sé una contraddizione della natura, una forzatura di un modus vivendi dell’animale. Non vi è nulla di divertente nel vedere un rapace che si esibisce comandato dall’uomo: c’è da provare solo compassione. In una festa in cui ci si propone di divertire insegnando, mi chiedo che valore didattico ci sia nell’insegnare a bambini e ragazzi, che è giusto tenere prigionieri animali rapaci con lo scopo di conoscerli. La falconeria, valendosi del solito alibi della tradizione e della storia, in realtà è una delle purtroppo innumerevoli forme di sfruttamento di animali, mascherato da amore per gli animali stessi. Nessun animale dovrebbe essere sfruttato in nome di nessuna tradizione, cultura e storia.  Dietro la falconeria c’è un consistente commercio di rapaci nati in cattività ma che derivano da uccelli predatori selvatici, considerati protetti dalla Legge 157/92 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio e dalla Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici. I rapaci necessitano di una particolare protezione, vale a dire di misure speciali di conservazione per garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione: il prelievo di esemplari catturati in natura e poi fatti riprodurre incrociandoli tra specie affini è una pratica inconcepibile in un’ottica protezionista di queste specie a rischio. I falconieri giocano la carta della didattica, come se fosse un dono e un piacere offerto alla comunità, mostrando da vicino la bellezza di animali da sempre inarrivabili ma ora purtroppo rinchiusi e sottomessi. In realtà, nulla di ciò che viene mostrato di quegli animali è simile alla loro vera natura che è quella di animali schivi e timorosi verso l’uomo, dal quale sono stati cacciati e uccisi per secoli. Immagino che i falconieri trattino bene i loro rapaci, se per “trattare bene” si intende non far mancare loro cibo e assistenza: io stessa ho visto rapaci sfruttati nella falconeria con un piumaggio folto e curato ma i rapaci non hanno bisogno di prigioni dorate. Credo che i migliori sostenitori della schiavitù siano proprio coloro che trattano bene gli schiavi.

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona (AL)