Il sogno del marinaio [Il Flessibile]

caruso_copertinadi Dario Caruso.

Festa dell’Inquietudine 2014
Countdown: – 4
www.circoloinquieti.it

Cerchiamo di cogliere ogni occasione per celebrare Fernando Pessoa, autore de “Il libro dell’Inquietudine” e ispiratore fin dalle origini del Circolo degli Inquieti.
Tra gli altri scritti, quello intitolato “Il marinaio”che egli definisce un dramma statico in un quadro.

Fernando-PessoaImmaginate una penombra, prima del sorgere del sole.
Immaginate sette giovani ragazze che vegliano un’amica morta.
In attesa dell’alba e rompendo a fatica il silenzio, queste giovani parlano del proprio presente, del passato vissuto e di quello che avrebbero potuto vivere.
Non si pongono la domanda di che cosa sarà ma di che cosa sia o non sia stato.
La prospettiva del futuro è inesistente, non già perché non desiderino un futuro bensì perché si lasciano vivere.
Il punto è il vissuto.

La morte dell’amica coetanea sollecita loro delle confidenze.
Maia, la più loquace, racconta un sogno.
Un marinaio naufraga e approda a nuoto su un’isola.
Al principio le notti e i giorni passano nell’attesa di una nave all’orizzonte che possa trarlo in salvo.
Con il tempo però, sempre nell’attesa, comincia a costruirsi un nuovo passato, lontano dal reale vissuto ma vivo e dettagliato in ugual misura.

Passano i giorni e le settimane e poi i mesi e gli anni.
Quel marinaio è ancora lì.
Il nuovo passato, quello sognato, ha soppiantato il vecchio passato, quello vissuto.
La fuga nel sogno ha avuto la meglio sulla realtà.
La condizione dell’uomo che è ancora capace di sognare è una condizione di privilegio, e non è data a tutti.

Ma non vado oltre.
Nell’ambito della Festa potremo apprezzare “Il marinaio” e analizzare la figura di Pessoa ed i suoi sogni con i massimi esperti.
Sogniamo insieme?

Per ora buona Pasqua.