Ferraris (Cisl): “Venerdì tutti in piazza, per difendere il lavoro. Ma anche il sindacato deve sapersi rinnovare!”

Ferraris Alessio

In occasione dello sciopero di stamattina, vi riproponiamo l’intervista con Alessio Ferraris, segretario provinciale Cisl di Alessandria e Asti. E’ di qualche giorno fa, ma attualissima!

Il conto alla rovescia è cominciato. Manca ormai pochissimo allo sciopero generale di venerdì 15 novembre, che per i sindacati del nostro territorio (ma anche su scala piemontese, e nazionale) sarà una ‘chiamata alle armi’ importante, contro la legge di stabilità “ma anche e soprattutto un modo per ribadire la centralità del lavoro, in un Paese che ormai ha una disoccupazione giovanile da record drammatico, e da allarme rosso”. Alessio Ferraris, segretario provinciale Cisl di Alessandria e Asti, non ha quindi nessuna voglia di buttarla in polemica, “anche se ho letto la scorsa settimana sul vostro magazine le interviste del sindaco di Alessandria Rossa e del presidente della Provincia Filippi, e qualche riflessione certamente me l’hanno stimolata..”. Proviamo allora con Ferraris, persona intellettualmente onesta e amante del dialogo e del confronto, a capire quali sono i ‘fronti caldi’ dell’occupazione locale, a partire dalla situazione della ‘galassia’ di Palazzo Rosso, per arrivare alla ‘polveriera’ del lavoro privato, dalle piccole e medie imprese fino alle multinazionali, che qualcuno ha già definito ‘in allerta pre fuga’, anche se forse si preferisce, al momento, esorcizzare il rischio (concreto, concretissimo) di dismissioni di massa, ‘trattando’ ad oltranza su tavoli nazionali, più che locali.

Segretario Ferraris, uno sciopero per dire cosa? Che siamo in allarme rosso?
Sì, ma non solo: perché quello in fondo già lo sappiamo, lo tocchiamo con mano ognuno nel proprio settore. Lo sciopero di venerdì sarà un modo per sollecitare, al Governo in primis, soluzioni immediate. E non in astratto, ma con proposte concrete.

Quali?
In Europa ci sono evidenti segnali di ripresa, e anche l’intenzione, pur mantenendo dritta laCisl manifestazione barra dei rigore e del controllo dei conti pubblici, di tornare a stimolare investimenti rivolti alla crescita, con particolare riguardo a giovani, infrastrutture e formazione. L’Italia se n’è accorta, e ha intenzione di agganciarsi davvero al carro europeo? A noi, come sindacati confederali, pare che, rispetto allo scandaloso operato del governo Monti, l’esecutivo Letta alcuni passi in avanti li abbia fatti. Ma non bisogna essere timidi, occorre dopo il cambio di passo un’accelerata su due pilastri essenziali: una revisione vera, onesta della spesa pubblica, e la capacità di agire sulla leva fiscale, sulla detassazione del lavoro e la tassazione invece rigorosa delle rendite. Oltre naturalmente alla lotta all’evasione fiscale, che è ancora una piaga importante.

Impiegato pubblicoMa da quanto si parla di riforma della macchina pubblica? Eppure i costi, ben oltre i 900 miliardi di euro l’anno, sono in aumento costante….
Vero, ma l’errore che si fa è pensare che si tratti solo di stipendi, e che il problema si possa risolvere licenziando. Noi diciamo sempre no, con forza, a licenziamenti pubblici o privati, soprattutto un questa fase: chi rimane a piedi rischia davvero, soprattutto se di mezza età, di non ripartire più, con costi sociali, e umani, devastanti. Ma esaminiamola con attenzione, questa macchina pubblica. E scopriremo che il problema vero si chiama efficienza, organizzazione, duplicazione di compiti, scarsa innovazione: ma lo sa quante risorse si spendono solo per l’affitto e il mantenimento, in tutta Italia, di strutture destinate di fatto ad essere enormi magazzini di carta, là dove una digitalizzazione vera, e qualificata, risolverebbe il problema?

Segretario Ferraris, parliamo di casa nostra, e partiamo dal comune diRossa 10 Alessandria e dalla sua galassia, da un anno e mezzo al centro della scena, e degli scontri. Il clima tra sindaco Rossa e sindacati sembra sempre piuttosto teso…
Non la metterei in questi termini. Ho letto dichiarazioni anche recenti del sindaco e del presidente della Provincia che ho trovato ingenerose nei confronti di Cgil, Cisl e Uil, ma guardiamo alla sostanza. Mi pare che, in questo anno e mezzo, i sindacati confederali ce l’abbiano messa davvero tutta per trovare soluzioni reali e concrete, ovviamente nell’ottica solidaristica che ci caratterizza, e che crediamo non solo percorribile, ma anche l’unica accettabile, in un contesto di crescente disagio sociale come quello che tutti conosciamo. Abbiamo dialogato con tutti, siamo stati a Roma a confrontarci in prevalenza con parlamentari e ministri di centro sinistra (ma solo perché quelli dell’altra parte non si sono resi altrettanto disponibili, non per altre ragioni), e alla fine è arrivato un risultato importante, ossia più tempo. Il che non consente ancora di dirsi soddisfatti, perché noi vorremmo anche più risorse per uscire dal tunnel, e su quel fronte i giochi in realtà sono ancora aperti.

Filippi Paolo nuovaRiepilogando però: il comune di Alessandria ha ottenuto un anno di ulteriore proroga, per semplificare, e ha l’obbligo di riequilibrare il bilancio annuale solo dal 2014. Come, però, non è ancora chiaro: voi credete che ci si possa arrivare senza licenziamenti, anche nelle partecipate?
Assolutamente sì: e crediamo che, se c’è volontà vera di confronto alla ricerca di soluzioni condivise, la soluzione spesso si può trovare. Si veda il recente accordo su Atm: e, attenzione, non è desiderio di co-gestione, come ha dichiarato Paolo Filippi: i sindacati fanno la loro parte, come rappresentanza dei lavoratori, e la politica deve saper fare altrettanto, individuando soluzioni. Ma l’unica via d’uscita, in casi come quello di Alessandria, è una forte condivisione, di obiettivi e di strumenti per raggiungerli. I prossimi 12 mesi saranno decisivi: usiamoli al meglio.

Ma in certe partecipate, sottolinea il sindaco Rossa, i costi del personale sono davvero insostenibili, rispetto agli standard dei rispettivi mercati. E, dice sempre il primo cittadino, si tratta di situazioni generatesi nei decenni: quando lei a certi tavoli non c’era, ma i sindacati sì…
Non la metterei sul piano di chi c’era e chi no, a livello personale. Io pure non c’ero, ma come segretario provinciale Cisl rispondo anche del pregresso che riguarda la mia organizzazione, come il sindaco per la sua parte politica. La sostanza, però, è che i sindacati non hanno mai fatto assunzioni, ne pubbliche ne private: e che semmai la responsabilità di certe situazioni va cercata, caso per caso, in una serie di nominativi di dirigenti, presidenti, esponenti politici, probabilmente di ogni colore. Ma non credo che la strada sia girarsi indietro, quando guardare avanti alla ricerca di soluzioni.

Tra queste soluzioni, Ferraris, voi contemplate anche partnership con aziendeAutobus private, o esternalizzazioni di servizi?
In questa fase tutto ciò che può salvare i posti di lavoro, e garantire sviluppo, va considerato. Però attenzione: troppo spesso, anzi quasi sempre, privatizzare aziende pubbliche è la strada per svenderle a soggetti privati, a cui si dice: “te le do’ a poco, e poi licenzi tu”. Questo, diciamolo forte e chiaro, è intollerabile: per tutelare i lavoratori prima di tutto, ma anche a garanzia dei servizi per i cittadini. Che in questi casi regolarmente raddoppiano nei costi, e assai raramente nella qualità.

Tutt’attorno al Comune di Alessandria, e al lavoro pubblico in genere, c’è però il mercato del lavoro privato: che se la passa certamente anche peggio, in tanti casi…
Purtroppo sì. E lì, se non passa la logica di miglioramenti e semplificazioni ‘di sistema’ di cui dicevamo all’inizio, sarà durissima. La disoccupazione giovanile, in particolare, macina un record negativo dopo l’altro, mentre per chi viene espulso dal mondo del lavoro nell’età ‘di mezzo’ c’è il rischio concreto di non ripartire. Però dobbiamo cercare di capire come ragiona un’impresa, piccola media o grande che sia. Non c’è nessun imprenditore, dalla più piccola azienda famigliare alle multinazionali, che ci dica: “me ne vado perché il lavoro costa troppo”, anche se certamente forme di detassazione sono necessarie anche lì. Dalla Germania, per dire, dove il lavoro costa assai più che qui, non scappa nessuno. Oggi chi sceglie di chiudere, e spesso di andare altrove (anche partendo dall’alessandrino), lo fa perché insoddisfatto dall’incertezza, dall’instabilità, dai mille balzelli, dalla scarsa trasparenza e dalla mancanza di infrastrutture.

Sindacati AlessandriaLe risulta che ci siano diverse multinazionali che, presenti sul nostro territorio, stanno meditando l’abbandono?
(sospira e ci guarda in silenzio per qualche secondo, ndr) Mi risulta che ci siano diverse situazioni a rischio, a cui stiamo lavorando, anche a tavoli nazionali. Ma qui il contributo della  buona politica è davvero fondamentale.

Segretario Ferraris, finiamo da dove siamo partiti: lo sciopero. Davvero voi ci credete ancora, come strumento? In fondo, un tempo scioperare significava creare un danno oggettivo alla controparte. Oggi si rischia che qualcuno tiri un sospiro di sollievo, per il risparmio di una giornata di paga…
Non è proprio così, anche se riconosco che talora forse si è anche abusato di questa leva. Ma ci sono casi, e quello di venerdì è fra questi, in cui lanciare un segnale forte e unitario in difesa del lavoro ha ancora senso, eccome. Io sono però fra coloro convinti, questo sì, che il sindacato debba svecchiare, cambiare pelle, inventare nuovi canali di comunicazione, di dialogo soprattutto con i più giovani. Non importa se lavoratori assunti, dipendenti, autonomi, disoccupati o precari: quel che serve è far capire alle generazioni più giovani cos’è un sindacato, perché esiste, e perché il suo ruolo sarà sempre più centrale, in un’epoca in cui il lavoro si precarizza in molti settori. Bisogna trasmettere le idee, i valori e i principi che, in quanto tali, non sono negoziabili, e stanno alla base delle nostre lotte, e le nobilitano. Come farlo? Il dibattito è aperto: certamente la rete, il web, le piattaforme digitali sono canali che dobbiamo imparare ad usare di più, e meglio.

Ettore Grassano