Repetti: “Recepito in Senato il mio emendamento a sostegno degli enti locali in dissesto”

Repetti 2Esprimo piena soddisfazione per l’accoglimento da parte del governo, questa mattina in aula del Senato, del mio emendamento come ordine del giorno.

Entrando nello specifico, il Governo si è così impegnato a rivedere la ripartizione delle somme disponibili previste nel Fondo ordinario  per il finanziamento dei bilanci degli Enti locali, destinate agli Enti locali in stato di dissesto finanziario.

Ad oggi il contributo è ripartito in base ad una quota procapite tenendo conto della popolazione residente, con la clausola che gli enti con popolazione superiore a 5000 abitanti siano considerati come enti di 5000 abitanti. Appare chiaro e condivisibile che il legislatore con questa clausola abbia voluto favorire  gli enti piccoli. In questo modo però venivano penalizzati moltissimo, direi troppo, i comuni di medio-grandi dimensioni come Alessandria.

L’impegno consiste in una più equa distribuzione del contributo, sempre tenendo conto dell’intento del legislatore nel favorire gli enti più piccoli, ma dando anche ai comuni più grandi un aiuto, se non risolutivo, concreto e proporzionato.

Per cui il contributo sarà ripartito per metà secondo la regola precedente, ovvero nel limite dei 5000 abitanti e per la restante metà distribuito sempre fra tutti i comuni, anche piccoli, procapite in base alla popolazione ma senza considerare gli enti più grandi di 5000 abitanti come quelli di 5000.

Mi è parsa una soluzione equa per dare un aiuto effettivo a tutti i comuni, primo fra tutti Alessandria. Ho ricordato infatti che dietro al dissesto di comuni di una certa dimensione come Alessandria, ci sono migliaia di persone, centinaia di famiglie e imprese che vivono una situazione drammatica, il cui destino dipende anche da questi finanziamenti.

EMENDAMENTO
Art. 1

Dopo il comma 16, aggiungere il seguente:
“16-bis. Al comma 1 dell’articolo 3-bis del decreto-legge 10 ottobre 2012, n.174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n.213, il secondo periodo è sostituito dal seguente: “Il contributo è ripartito nei limiti della massa passiva accertata, per il 50% in base ad una quota procapite determinata tenendo conto della popolazione residente, calcolata alla fine del penultimo anno precedente alla dichiarazione di dissesto, secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica. Il restante 50% del fondo viene suddiviso in base ad una quota procapite determinata tenendo conto della popolazione residente sempre calcolata alla fine del penultimo anno precedente alla dichiarazione di dissesto, secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica, considerando però gli enti con popolazione superiore a 5.000 abitanti come enti di soli 5.000 abitanti.”

Senatrice Manuela Repetti
membro Commissione Affari Costituzionali