[BlogLettera] “Non serve aumentare le tasse senza tagliare le spese”

L’editoriale di Ferruccio De Bortoli sul Correre della Sera di domenica e quello di Luca Ricolfi su La Stampa di lunedì 30 aprile (riportato in “Rassegna stampa “ del Sito di Arcipelago) ci ha fatto vincere le ultime “ timidezze “ nell’esporre  quanto stiamo sostenendo da tempo.

Ci rivolgiamo solo ora (a poche ore dal voto) con  queste riflessioni,  principalmente ai cittadini che si recheranno, bontà loro, ad eleggere il nuovo Consiglio Comunale della nostra  città ( Alessandria)  e non ce ne vorranno i 16 candidati sindaci che in gran parte ci conoscono se, a pochi giorni dal voto riteniamo superfluo rivolgerci a loro nell’inutile tentativo di cambiare alcunché del loro programma; Quanto sosteniamo non appaia quindi come   una interferenza al percorso di quanti (…16 candidati sindaco e  più di 900 persone)  si sono gettati  in questa “avventura”..

Ma andiamo con ordine ..
Da tempo sentiamo parlare di crescita, di ripresa; da tempo la “fase due” declamata a più riprese  dal governo ci assilla dalle pagine dei giornali, senza peraltro, (pare) prendere in considerazione un contesto globale nel quale siamo inseriti.
Qualcuno infatti dovrà spiegarci cosa significa ( quali effetti produrrà ..!)  costruire una Banca Mondiale da parte dei paesi che oggi (non nell’800!)  hanno un  tasso di crescita che si avvicina  alle due cifre ( Ultima riunione dei Paesi del cosiddetto  “BRICS”- Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa di qualche settimana fa !)

Qualcuno ci dovrà spiegare come è possibile una “crescita”, una “ripresa” in un sistema che ha un modello ormai obsoleto e non è in grado di “pensare “ ad un nuovo modello.
E’ chiaro che solo rispondendo a queste questioni noi potremo “vedere la fine del tunnel “ ; non prima.

A queste domande (alle loro risposte ..) si lega ovviamente una delle questioni sulla quale  sicuramente gli “economisti” (anche non bocconiani) converranno; il sistema paese è la discriminante per “vedere “ un futuro;
In modo particolare, tutti sono ormai convinti che i tagli mirati  alla  spesa pubblica non hanno effetto recessivo; hanno soltanto costi politici e personali elevati.

Gli Enti Locali, il cosiddetto comparto pubblico da sempre visto, percepito, quando non utilizzato come “ammortizzatore  sociale”  rappresenta una anomalia oggi insostenibile.
Concordiamo pienamente quando si individuano tre ragioni per le quali nulla è cambiato e nulla, forse, muterà nella Pubblica Amministrazione.

Prima ragione …è politicamente più facile aumentare le tasse che ridurre le spese.

Seconda ragione .. che quando  si vuole effettivamente “tagliare” si affrontano prima  studi analitici e non si effettuano tagli lineari indiscriminati.

Terza ragione …il coraggio che chi governa deve avere per indicare situazione per situazione, territorio per territorio, istituzione per istituzione, servizio per servizio (!) dove è indispensabile effettuare i tagli..

Con queste premesse, con quella buona dose di spirito utopico che qualcuno spesso ci imputa veniamo alla questione che ci tocca da vicino: L’amministrazione della nostra città.

Una Amministrazione che si trova oggettivamente in gravi difficoltà finanziarie deve porsi la questione in termini di “analisi dei costi”, servizio per servizio, centro di costo per centro di costo in modo chiaro e trasparente; Trasparente, prima di tutto, nei confronti degli operatori dell’”Azienda Comune”  e ovviamente nei confronti dei cittadini contribuenti.
Ci rifiutiamo di credere che chi legge non consideri, a fronte di servizi erogati (numero, efficacia, ed efficienza degli stessi) l’esubero di personale oggi presente.

Ci rifiutiamo di credere che chi legge non consideri il numero di dirigenti (la cui qualifica peraltro acquisita per anzianità di servizio non “corrisponde” alla  stessa qualifica  nel “privato” ) assolutamente sovra dimensionato in una “azienda” di circa 800 dipendenti.
Ci rifiutiamo  di credere che quanto su detto non venga legato al “prezzo” (450 Euro?!) che i cittadini pagano per far accedere agli asili nido della nostra città i loro figli.
L’analisi che comunemente si fa in ogni sana impresa economica nel momento in cui  si entra in  un periodo di crisi inizia dalla ragione sociale della stessa impresa e giunge ad affrontare una analisi dettagliata  di tutti i centri di costo presenti in azienda.

Categorie come rendimento, efficacia, efficienza sono ancora estranee al comparto pubblico così come la persistente, anomala ed ormai anacronistica differenziazione normativa rispetto al rapporto di lavoro degli operatori del pubblico impiego e del settore privato. Anomalia che rientra  in quel “mercato del lavoro” che continua a “fare uguali i diversi” nonostante “tecnici di chiara fama” si cimentino in criticabilissime  riforme.

Su queste ragioni è indispensabile una presa di coscienza da parte di tutti i cittadini; è necessario che i cittadini si “impossessino” della POLITICA perché se aspettiamo che i Partiti si rigenerino…campa cavallo!

Associazione Arcipelago – Alessandria