Una banca fra le tante

In questi giorni migliaia di correntisti della (ex) Cassa di Risparmio di Alessandria stanno ricevendo una lettera che racconta loro della nuova ‘organizzazione territoriale’, in vigore dal 13 febbraio 2012.

E che c’è mai di strano? Dell’acquisizione della CrAl da parte della Banca di Legnano in fondo si parla da mesi, e la stessa Banca di Legnano è comunque controllata dalla Bpm. A cui di fatto la CrAl appartiene già da tempo.

Eppure un conto è leggere queste notizie sui media, più o meno distrattamente. Oppure non leggerle: sì, perché siamo un Paese dove una minoranza agitata e rumorosa si informa, dibatte e litiga online in tempo reale, ma in cui c’è anche un popolo che non naviga, e legge poco anche i giornali cartacei. Accontentandosi di quella scatola ‘decotta’ e superficiale che è ormai la tv, nazionale o locale che sia.

Altro conto, dicevo, è ricevere una lettera che parla proprio a te, correntista. E ti dice, poche storie, che la tua banca di territorio non c’è davvero più, e che il tuo conto ora è appoggiato all’agenzia xxxx della Banca di Legnano.

Perchè questo c’è scritto nella lettera in distribuzione, e hai voglia ad affermare “le variazioni saranno solo di carattere operativo”.

Eh no: altro che carattere operativo. In questi giorni tutti gli alessandrini stanno davvero prendendo atto che questo territorio, sempre più debole e scalcinato, non ha più una propria banca. O meglio, ne ha tante, tantissime, forse anche troppe. Fra cui anche la Banca di Legnano.

E. G.

Ps: sorvoliamo, naturalmente, su certe formule di rito stile Tafazzi, in cui si ringrazia “per la fiducia riposta in noi”: suvvia, gli italiani nelle banche, come nella politica, non ripongono più nessuna fiducia da tempo. Perché fingere il contrario, rischiando solo di irritarli?