[BlogLettera] Intervento al congresso provinciale API di Gianni Vignuolo, candidato sindaco di Alessandria

È difficile essere brevi quando si è chiamati ad un compito così arduo, quello di amministrare una città, la nostra città. Alessandria.

Non vi nascondo che il compito che mi è stato assegnato è un compito di grande responsabilità, ma allo stesso tempo molto affascinante.

Chi accetta questa sfida, visti i tempi, deve avere almeno due caratteristiche: molto coraggio e un po’ di incoscienza.

Da giugno tutto cambia, questa sarà l’ultima amministrazione che ha utilizzato risorse pubbliche con una certa leggerezza.

Fino ad ora lo Stato ha elargito stanziamenti agli Enti locali a piene mani, facendo lievitare il debito pubblico nazionale costantemente.
Da domani non sarà più così.

Da giugno i sindaci dovranno misurare ogni centesimo che spendono, non solo perché i cittadini saranno più vigili, ma perché il tempo delle spesi folli è finito.

La crisi economica obbliga lo Stato a ridurre i trasferimenti e quindi ai sindaci spetta il compito di centellinare le risorse.
Il sindaco da giugno dovrà assumere il comportamento del buon padre di famiglia.

Quindi, cari amici, diffidate di chi in questi mesi di campagna elettorale promette progetti faraonici, formule magiche o soluzioni semplicistiche.
Sono persone poco serie.

Al contrario noi siamo persone di buon senso, siamo quindi incapaci di fare promesse elettorali impossibili da realizzare e sono certo che questo nostro atteggiamento sarà premiato dall’elettorato.

Nell’intenzione di voto degli alessandrini l’API cresce costantemente, lo sostengono i sondaggi fatti nelle ultime settimane.

Noi siamo percepiti, il terzopolo è percepito come una proposta politica adeguata ai tempi, seri, puntigliosi e preparati alle nuove sfide che il futuro ci riserverà.
Gli Italiani apprezzano molto, nonostante le difficoltà economiche, la serietà e la determinatezza con cui il terzo polo sostiene il governo Monti.

Siamo percepiti come l’unica novità nello scenario cittadino, rispetto a simboli e facce che ricordano la seconda ed alcune addirittura la prima repubblica.

Ed è grazie a questi ultimi e al loro atteggiamento, che la politica è percepita come la vera e sola responsabile della nostra crisi.

Non è vero che i politici sono tutti uguali.

Sono molto preoccupato di questo cattivo sentimento di antipolitica che dilaga nella nostra società.

L’antipolita è sempre stato foriera di grandi danni e il nostro Paese ne ha pagato un prezzo altissimo.

L’antipolitica va combattuta con una buona politica.
Chi ha instillato nelle nostre coscienze il sentimento dell’antipolitica, siede o è stato seduto comodamente per diversi lustri sulle poltrone dei palazzi di governo.
Coloro che soffiano sul fuoco dell’antipolitica lo fanno generalmente solo per interessi personali.

Per arginare il sentimento dell’antipolitica è doveroso non ripetere gli errori del passato e soprattutto guardare al futuro.

Buttiamoci alle spalle le accuse reciproche, lasciamo spazio solo per i nostri  progetti e i nostri sogni.
Quindi mi rivolgo a tutti, ma soprattutto mi rivolgo a quelli più giovani di me, invitandoli ad occuparsi di politica per programmare un futuro migliore.

E’ doveroso che le nuove generazioni prendano coscienza che l’antipolitica è il fallimento della democrazia.
E’ solo con le buone pratiche e parlando di futuro che la politica può cambiare in meglio la società.
Le nuove generazioni hanno la possibilità e la forza di scardinare questo sistema malato.

Il nostro primo compito è quello di guadagnare la fiducia dei nostri concittadini, convincerli che sono sulla strada giusta, infondere in loro un sentimento di coesione e  di collettività e un rinnovato senso civico che col tempo è sfiorito.

Ma i cittadini di Alessandria devono sapere che scegliendo noi alle prossime elezioni anche loro si caricheranno l’onere e l’onore di grandi responsabilità, infatti saranno chiamati a partecipare concretamente a scelte e temi importanti.  Uno su tutti il bilancio comunale.

Solo con la condivisione e la consapevolezza si crea sintesi, sistema ed armonia.

E’ grave per esempio che Alessandria non abbia un treno diretto per Roma.

E’ grave che nel centro urbano passino degli autobus pari a dei tir che fanno tremare gli edifici.

E’ grave che le automobili si infilino nelle vetrine dei negozi del centro storico, intasando e ammorbando l’aria  pari ad una città del nord Africa.

Tutti segnali negativi che rispecchiano il profilo culturale delle ultime due amministrazioni. Alessandria negli ultimi anni è stata una città brutalmente maltrattata ed umiliata.

Se anziché organizzare ronde per la sicurezza si fosse insistito per avere maggiori forze dell’ordine sul territorio, non ci sarebbe degrado nei nostri giardini comunali o in alcune piazze pericolose da transitare.

Bisogna dotare aree pubbliche, piazze e giardini di WI-FI in modo che ognuno sia libero di connettersi in rete gratuitamente.

Utilizzare meglio la Cittadella non solo per mostre e concerti, ma come area verde per la città.

Infatti le aree verdi meritano un’attenzione particolare: devono essere custodite per avere più sicurezza e deve esserci una maggior manutenzione del verde.
I residenti della città guardano alle aree verdi comunali con interesse, ma allo stesso tempo con timore perchè sono poco sicure.

E allora perché non immaginare l’affidamento dei giardini pubblici ai residenti limitrofi che si costituiscano in associazioni onlus, dove genitori e nonni possano prendersi personalmente cura dei  i giardini?

E’ indispensabile accentrare i servizi locali essenziali per i cittadini in 4 macro aziende comunali, le stesse degli anni 70, e mettere fine a questo stillicidio di infinite di aziende.

Da giugno certe operazioni a spese dei cittadini non saranno più tollerate, come ad esempio il sistema della raccolta rifiuti urbani, in origine su strada, poi si è introdotto il sistema di raccolta porta a porta, la giunta cambia colore e si ritorna su strada; questi cambi sono costati ai contribuenti diversi milioni di euro per poi tornare al punto di origine.

La politica locale non deve essere condizionata dai grossi schieramenti nazionali, né confusa con gli stessi.
L’amministrazione locale deve essere caratterizzata da un rapporto diretto tra persone che vivono nello stesso comune.

Chi si candida ad amministrare Alessandria deve essere giudicato per come vuole amministrare il proprio territorio, per i servizi che intende erogare ai propri concittadini e non per il colore politico del suo schieramento.

Gli schieramenti sono espressione del vecchio modo di fare politica, divisi in tifoserie che non portano a nulla di buono.

Sinistra, destra, centro sono concetti che spero siano relegati quanto prima nei libri di storia e spero inoltre si affacci prossimamente un modo nuovo e fresco di amministrare.
E questo solo noi possiamo garantirlo.

Gianni Vignuolo

Ai lavori del congresso provinciale erano presenti altre forze politiche:
sindaco di Alessandria, FABBIO PIERCARLO
vice- presidente provincia, ROSSA RITA
coordinatore provinciale PD, BORIOLI DANIELE
coord. Comunale UDC, TRAVAINO MARCO
FLI, MARCO MENSI
PDCI, MALFETTANI GIANNI
PDL, SCOTTO ANDREA

I lavori congressuali sono stati aperti dal coordinatore regionale On GIANNI VERNETTI e chiusi dalla relazione del coordinatore uscente GIANNATTASIO FRANCESCO.
Molti relatori si sono avvicendati  tra i due coordiantori suddetti, tra cui il responsabile API giovani CICIRELLI GIULIO.

I lavori congressuali si sono conclusi con l’elezione per acclamazione del coordinatore provinciale del suo coordinamento:

coordinatore GIANNATTASIO FRANCESCO

coordinamento: Baldassarre Canio, Digiovanni  Massimo, Caruso Riccardo, Pavone Piergiorgio, Colla Elena, Perissinotto Claudio, Bernardi Laura, Spinolo Claudio, Varosio Danilo, Bianchi Elisa, Cicirelli Giulio e Vignuolo Giovanni.