Parco Castello di Novi: alcune considerazioni sui lavori in corso

di Oscar Poletto*

Oggi, con la Commissione lavori pubblici in loco presso il Parco Castello di Novi ho avuto la possibilità di valutare di persona lo stato dell’arte sui lavori in corso.

Come sapete il PNRR ha assegnato per la riqualificazione e l’accesso al nostro polmone verde ben 3 milioni e mezzo di euro, pari ai vecchi sette miliardi di lire. Non certo bruscolini.

Da questa visita, condotta dal progettista Arch. De Canal di Torino, ne deduco alcune osservazioni da amministratore e da cittadino.

La prima cosa alla quale ho pensato è stato quando la giunta Cabella propose in Consiglio comunale le schede con la richiesta di finanziamento del PNRR. L’attuale vice sindaco Tedeschi e il Sindaco Muliere, allora all’opposizione, giù come i fabbri ferrai a dileggiare quanto predisposto e a chiederci dove volevamo andare con quanto si era approntato. Fatto sta che i tre milioni e mezzo li portammo a casa, oltre ad altri soldi, e certo ora non se ne schifa nessuno. Mi pare.

Il secondo pensiero è stato per tutti i vecchi e gloriosi Sindaci, Assessori e Consiglieri del P.C.I., quello che aveva quasi la maggioranza assoluta in città, dei 19 consiglieri su 40 che oggi avrebbero avuto accusato una sincope; la pista da ballo che fu la balera di decennali feste dell’Unità completamente divelta. Ne esistevano diversi strati, ora tutti all’aria. Se ne poteva fare dell’archeologia politica; in questo frangente ho invitato i nipotini di Stalin presenti a trarne delle reliquie laiche.
Tornando ai tre milioni e mezzo di euro destinato al Parco Castello ora si tratta di spenderli, e spenderli bene ma vedo qualche nuvola all’orizzonte.

Intanto, da subito, bisogna far rispettare l’ordine di servizio emanato da qualche giorno che non permetterebbe ad alcuno di introdursi nel cantiere che non è sufficientemente perimetrato e assicurato all’ingresso. Dentro c’erano persone con cani in sgambamento, podisti di corsa, personaggi improbabili a passeggio e ragazzetti alle prese con le prime effusioni. Non credo sia il caso di dover rispondere di danni a cose e persone in questa fase di clausura dei luoghi.

Ciò che si è potuto osservare in somma è la perimetrazione dei giochi per i bambini in un luogo ben disegnato, con la terra battuta che verrà e i sassetti bianchi che verranno, arredamento d’esterno che senz’altro mal si addice a un luogo che sarà consegnato alla pubblica fede… I giochi già ci sono stati e sono stati tutti distrutti, per il futuro durante il giorno ci vorrebbe un controllo assiduo e di notte una recinzione efficace… Tante telecamere, queste sì, così potremmo a tempo perso guardarci come non auspicabilmente verranno trattati luoghi e cose.

Arredamento d’esterno, dicevo, per la parte ludica mentre per la parte storica ancora non si sa. Sulla frazione più antica, a partire dal bastione del 1500 già casa del custode e a tutta la parte antistante ad essa e alla bella torre, si procederà ad una fase di conoscenza di quanto nel sottosuolo. Da quanto riferito dall’ Arch. De Canal in base a rilievi e documento storici parrebbe che potrebbero rinvenirsi reperti non solo normanni (dell’anno 1000 d.c.) ma addirittura neolitici (qualche migliaio di anni prima di Cristo). Una importante archeologa verrà incaricata di fare queste ricerche e questi scavi intanto…
Intanto il tempo passa e la consegna dei lavori entro il 2026 pare piuttosto improbabile con il rischio della conseguente perdita dei finanziamenti.

Anche qui c’è il capro espiatorio che per il vero in parte ci mette spesso del suo: la Sovrintendenza. Mesi per avere dei pareri ma pare di capire che a volte ce le andiamo a cercare…
A questo punto una considerazione politica va pur fatta.

Allora:
questi soldi dovevamo servire per usufruire meglio del parco Castello e per trovare un modo agevole di arrivarci per tutti, portatori di handicap compresi. Si è risolto il problema? No. La soluzione sarà come al solito le proprie gambe o un bel pulmino (che qualcuno ha già visto) legando l’uso, l’attesa e l’organizzazione del trasporto per poter salire in castello. Cambia nulla o poco.

Poi si è eliminato l’ascensore. Benissimo. Che si fa con i soldi avanzati? Siamo arrivati al disegno del percorso principale, alla rimozione della pista e neppure sulla copertura di quella nuova (ancora da costruire, ovviamente) non c’è ancora chiarezza.
Che c’è di certo? Che ci sono le spese di progettazione, giusto, ci mancherebbe, che poi ci saranno quelle dei rilievi del geologo, giusto, ci mancherebbe e poi?

Non vorrei ci rimanesse il progetto e lo studio del sottosuolo come tanti altri progetti del passato che, pagati, stanno lì a testimoniare ciò che in bene o in male Novi avrebbe potuto o dovuto essere.
Un po’ poco, mi pare.

*consigliere comunale Forza Italia Novi Ligure