theLivery: il teatro a domicilio approda anche ad Alessandria

di Debora Pessot

 

Ormai ad Alessandria se ne parla con curiosità da qualche settimana. Il teatro consegnato a domicilio, progetto theLivery appunto, è diventata una realtà anche qui, e noi siamo stati i protagonisti privilegiati della prima consegna appena sfornata (si veda video in fondo a questa intervista).

Abbiamo anche fatto una chiacchierata con gli ideatori del progetto: Michele Puleio e Luca Zilovich.

The(Live)ry è un nuovo format di delivery teatrale del collettivo teatrale Officine Gorilla, in coproduzione con il Teatro della Juta. Si tratta di una vera e propria performance teatrale presentata davanti alla porta di casa, nei cortili interni, sotto i balconi, nel totale rispetto delle norme sul distanziamento.

Ecco come funziona: si ordina (almeno due giorni prima, chiamando o mandando un whatsapp al numero 349 1689362, oppure via mail a officinegorilla@gmail.com), viene fissato un appuntamento tra le 10 e le 19,30 e un attore, in questo caso Michele Puleio, arriva direttamente a casa per un’esibizione assolutamente esclusiva.
Non esiste un menù, ma il pubblico può scegliere durante la performance tra diverse proposte di drammaturgia contemporanea inedita. Si, perché sono tutti pezzi sono scritti da Luca Zilovich e Michele Puleio. Vi assicuriamo molto divertenti, attuali e arguti.

L’idea in realtà nasce più di 10 anni fa da Ippolito Chiarello, un attore di Lecce fondatore del ‘Barbonaggio teatrale’, un progetto di spettacoli che inizialmente puntava alle piazze italiane, ma che poi è stato portato addirittura in giro per l’Europa. In questo periodo, lo stesso progetto ha subito un’evoluzione e si è trasformato in delivery appunto.

‘Ippolito non è geloso del suo progetto, – racconta Puleio – anzi, vorrebbe creare una rete con altre realtà italiane, lasciando tutti autonomi su come gestirlo e svilupparlo: nome, servizio, offerta teatrale. Diciamo che l’idea è sua, però non è l’unica realtà che esiste in Italia. Un’altra proposta interessante, nata in questo periodo, è quella della compagnia bolognese Kepler-452 che offre spedizioni notturne per città deserte come azione performativa urbana originale aperta a più spettatori, sfruttando lo strumento della trasmissione digitale in remoto in modo creativo e sorprendente, e non come ripiego della fruizione in presenza.’

Luca, chi tra voi due ha avuto l’idea di portare il progetto theLivery ad Alessandria?
L’idea l’ha proposta Michele a me. Eravamo già nell’ottica giusta per creare un servizio di questo tipo, arrivando noi da un’esperienza come il jukebox teatrale che proponiamo da circa sei anni. Penso anche che se il teatro si deve rinnovare, non può farlo online. Non è più teatro, diventa un’altra cosa che potrebbe essere comunque valida, ma non si tratterebbe più di teatro dal vivo.
Il giorno in cui venne Michele a parlarmi di questa idea – continua Zilovich – ho riflettuto sul fatto che le prossime richieste del pubblico saranno legate ad un’esperienza ‘immersiva’ che coinvolga a 360 gradi, in cui è il pubblico stesso a creare il teatro. Un coinvolgimento, quindi, che non è più soltanto visivo e auditivo, ma che potrebbe diventare tattile, olfattivo, con una percezione dello spazio completamente differente rispetto alla sala. È un’idea, questa, che non si può realizzare nell’immediato, sulla quale però varrebbe la pena ragionare e pensare a come strutturarla concretamente. Per questo motivo, quando Michele si è presentato con quella novità, non gli ho detto subito no, come faccio sempre, anzi gli ho addirittura scritto un pezzo’.

‘Si certo, intanto sono io quello che va fuori al freddo, sotto la pioggia, la neve, la grandine, i fulmini ad esibirsi …’ –scherza Puleio.

Sono tutti pezzi scritti da voi?
Per la maggior parte sono stati scritti da Luca, mentre sono miei – racconta Puleio – l’introduzione, l’epilogo e un brano del menù. Infatti, nella consegna è prevista una presentazione, dopodiché l’interpretazione di una poesia, alcune delle quali prese in prestito da autori locali (cito fra tutti Andrea Robbiano del Teatro del Rimbombo). Infine l’esibizione teatrale vera e propria, tutto rigorosamente scelto dal pubblico sul momento, per permettere agli spettatori di partecipare attivamente alla costruzione della performance, di sceglierne gli elementi che ne faranno parte.

Qualche dettaglio pratico?
Al momento le esibizioni sono previste solo in zona Alessandria, ma ci stiamo organizzando per trasferte anche fuori città. – spiega Zilovich – È previsto un biglietto complessivo per nucleo abitativo e il pagamento può essere effettuato sul posto oppure in modo virtuale. Un’altra cosa importante da ricordare è il divieto di riprendere la performance, perché pensiamo che il teatro dal vivo sia lì e in quel momento specifico. Le foto e i relativi tag, invece, sono decisamente graditi. In cambio le Officine Gorilla vi lasceranno un piccolo regalo che rimarrà fisicamente.

Quanti sono gli attori coinvolti?
Al momento sono l’unico attore e, tra l’altro, dovrò pedalare parecchio. Infatti, ove possibile, cercherò di effettuare tutte le consegne in bicicletta proprio perché ci ispiriamo ai servizi di delivery a domicilio. Un altro dettaglio che vorrei sottolineare è che il TheLivery si può regalare. Stiamo addirittura pensando all’edizione San Valentino.

Michele, come vedete il futuro del teatro?
La nostra non è una scelta obbligata dal periodo, anche se proprio la pandemia ci ha permesso di comprendere la libertà di trasformare ogni spazio in un teatro. La nostra drammaturgia e il nostro modo di vedere il teatro parla un linguaggio popolare, che quindi arriva a tutti.
Ci piace immaginare il delivery teatrale come un servizio pubblico di cui la cittadinanza possa usufruire per tutto l’anno in maniera continuativa. Pensa che alcune consegne di Ippolito Chiarello sono state commissionate direttamente dal comune…