L’ospedale di Alessandria e la chirurgia ortopedica ‘su misura’ di Marco Schiraldi protagonisti a Zurigo [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

 

Interventi di chirurgia ortopedica su misura, mininvasivi, personalizzati e con impianti di protesi realizzati con materiali di avanguardia. Ma, soprattutto, interventi eseguiti solo quando è necessario. La struttura di Ortopedia e Traumatologia dell’azienda ospedaliera è da tempo un centro di riferimento per il quadrante sud orientale Alessandria – Asti e per tutto il Piemonte per la chirurgia protesica di primo impianto per l’anca e il ginocchio. Una particolare eccellenza riguarda la chirurgia protesica di revisione, che viene svolta in pochi centri selezionati, in collaborazione con la Banca dell’osso regionale.

Da circa un anno l’ospedale di Alessandria è l’unico in Italia a utilizzare una protesi di preservazione dei legamenti del ginocchio che permette di intervenire senza danneggiare il tessuto connettivo fibroso. A settembre la tecnica e la casistica trattata finora dall’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ sarà al centro di un convegno specialistico che si svolgerà a Zurigo. «Questa metodica – spiega Marco Schiraldi, direttore della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale alessandrino – si utilizza per non sacrificare i legamenti e quando non presentano un danno importante e quindi possono essere preservati. In pazienti giovani è importante farlo per garantire un recupero più rapido ed efficace, mentre in quelli anziani l’operazione risulta di minore impatto, meno dolorosa e più rapida nella successiva fare di recupero».

Si chiamano ‘impianti di superficie’, sono utilizzati in particolare da medici londinesi e proprio nella capitale inglese Schiraldi ha seguito uno specifico corso di formazione. «Quello che viene utilizzato – spiega il responsabile dell’Ortopedia – è un impianto molto simile all’anatomia del ginocchio. L’operazione è delicata perché è necessario scavare l’osso per un certo spessore, quindi si applica la protesi con una procedura innovativa che prevede un accesso meno invasivo, salvando i legamenti». L’impianto utilizza un metallo ceramizzato, composto da una lega che aumenta la durata e la tolleranza. Il costo della protesi si attesta sui 2.500 euro, di poco superiore a quelle normali che valgono 2.200 euro.

Applicazioni e risultati saranno di scena a Zurigo, dove non mancherà comunque un riferimento anche ad altre tecniche chirurgiche adottate in Ortopedia. Una di queste, di cui è stato pioniere Schiraldi, utilizza un impianto da cadavere per la ricostruzione del ginocchio, in collaborazione con la Banca regionale dell’osso. «Uno dei casi pilota – racconta Schiraldi – risale al 2014 quando abbiamo operato una donna che era stata sottoposta in un altro ospedale a un intervento al ginocchio che non aveva dato esito positivo. Il quadro era complesso e apparentemente compromesso. Ma dopo due interventi, la signora, che ha sessantasei anni e rischiava di passare il resto della vita sulla sedia a rotelle, è tornata a camminare, pur con l’aiuto di una stampella, e ha ripreso una normale vita di relazione». Per capire la complessità di questa tipologia di interventi basta pensare al costo: quasi dodicimila euro.

«Quella che oggi si deve fare è una valutazione non solo di budget, che esiste, lo sappiamo, bensì di qualità della vita del paziente. In certi casi non è necessario intervenire, quando esistono soluzioni e terapie alternative, e quando si deve fare si ricorre a tecniche innovative e a materiali di ultimissima generazione. È necessario andare, anche in ortopedia, verso la personalizzazione dell’intervento, sia in relazione all’uso degli impianti, sia dell’approccio chirurgico».

Ad Alessandria la struttura diretta da Marco Schiraldi esegue in un anno mediamente 1.400 interventi e 550 di protesi.