Rifugiati e richiedenti asilo diventano saldatori certificati

Saldatori formati per operare in autonomia che ora guardano al futuro partendo dal lavoro. È il risultato del percorso di formazione e inserimento lavorativo rivolto a richiedenti asilo e rifugiati promosso da Cambalache, la cui fase dei tirocini si è chiusa proprio in questi giorni.

Il percorso, che ha visto protagonisti nove ragazzi dei progetti SPRAR e CAS di Alessandria, è stato realizzato in collaborazione con Confcooperative Asti-Alessandria e con CNOS-FAP di Alessandria che ha messo a disposizione il suo laboratorio di ultima generazione e tre docenti di alto livello, oltre a professionisti dei servizi al lavoro. Il tutto è stato reso possibile dal contributo della Fondazione CRT, nell’ambito del bando Iniziativa Lavoro.

Il percorso, iniziato a giugno, prevedeva una parte di formazione pratica nel settore della saldatura, un servizio di orientamento al lavoro per garantire una migliore conoscenza del settore professionale, una parte di formazione sulla sicurezza sul lavoro, un approfondimento di educazione alla cittadinanza, un corso di italiano intensivo. Appena terminata la fase di apprendimento, i ragazzi hanno iniziato un periodo di tirocinio di tre mesi con orario part-time in diverse aziende del territorio. E per gran parte di loro, sei su nove, ora è arrivato lo sperato rinnovo – per quattro dei quali è stato esteso a tempo pieno – grazie a cui continueranno a lavorare nelle realtà che hanno aperto loro le porte.

L’esito è stato positivo, anche perché in fase di elaborazione del progetto erano state scelte per i tirocini una serie di aziende che fin da subito avevano dimostrato interesse a inserire lavoratori formati e specializzati nei propri organici. Lavoratori che si sono dimostrati all’altezza delle realtà in cui sono andati a operare e che adesso mirano a conseguire il patentino per diventare “saldatore certificato”.
Molto proficua, inoltre, è stata la collaborazione con CNOS-FAP, che proseguirà il prossimo anno in vista di nuovi percorsi anche in altri ambiti professionali.

Il modello dell’intero percorso, benché in un settore decisamente diverso, ricalca quello di Bee My Job, progetto di apicoltura e agricoltura sociale, già riconosciuto come virtuoso in ambito internazionale. L’obiettivo anche in questo caso non è stato solo quello di promuovere la possibilità di nuovi posti di lavoro, ma farlo supportando forme positive di inclusione e il migliore inserimento nella società.