Medicina ad Alessandria? Non è proprio così veloce come si dice. Ma per il corso come per l’Irccs per l’ospedale è il momento degli atti e delle responsabilità [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

Lo sdoppiamento ad Alessandria del corso di Medicina di Novara dell’Università del Piemonte Orientale? “A breve dovremmo avere il parere della Conferenza Stato Regioni”. Perché “è intenzione dell’attuale Rettore ed è l’auspicio del futuro Rettore ampliare la collaborazione con l’ospedale di Alessandria, attraverso quella fra la Scuola di Medicina e il Disit (Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica) di Alessandria”. I 50 posti in più chiesti dall’Ateneo però sono al momento ancora un desiderio perché non è stato superato alcun passaggio istituzionale. Le parole di Gian Carlo Avanzi (già presidente del Corso di laurea in Infermieristica, attualmente diretto da Gianluca Aimaretti, e oggi direttore del Dipartimento di medicina traslazionale di Novara) arrivano al termine della cerimonia di consegna dei diplomi di laurea e della proclamazione dei laureati che è stata ospitata nell’aula magna, stracolma, del Disit. Ancora una volta decine di neolaureati hanno pronunciato il giuramento dell’infermiere e ora sono pronti per l’ingresso nel mondo del lavoro. Invece per il corso alessandrino di medicina i tempi restano incerti. La Conferenza Stato – Regioni convocata per giovedì alle 15.30 nella sede di via della Stamperia a Roma non ha all’ordine del giorno alcun punto relativo all’autorizzazione ad aumentare i posti per i corsi di medicina e sempre per ora questa è l’unica convocazione in calendario. Fino a quando non verrà insediato il nuovo governo e l’attività di tutti gli organismi non tornerà alla normalità è difficile che la situazione si sblocchi.

Quelle che invece non mancano, sempre restando nel campo della sanità, sono le parole della politica. In questi giorni il centrodestra ha riconfermato la contrarietà al processo di accorpamento dell’azienda ospedaliera di Alessandria con l’Asl Al. Che ormai tutti i partiti siano entrati nello spirito della campagna elettorale in vista del rinnovo del consiglio regionale piemontese è un dato di fatto. E così lo scontro inizia ad alzare i toni (la qualità dei contenuti non è però sempre all’altezza dei toni). Peccato che fra ‘accorpare sì o no’ rischiano di passare in secondo piano altri due temi, altrettanto rilevanti: il primo è proprio lo sdoppiamento del corso di laurea di medicina e il secondo è il riconoscimento dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) per l’ospedale di Alessandria.

Il percorso è stato avviato anni fa, sul piano tecnico-scientifico, da Antonio Maconi, responsabile della struttura semplice di Formazione, Promozione Scientifica e Comunicazione dell’azienda ospedaliera. Poi, sul fronte degli atti istituzionali, arriva l’iniziativa di Roberto Sarti che negli ultimi mesi della precedente amministrazione comunale, come consigliere della Lega Nord aveva presentato un ordine del giorno poi votato all’unanimità, proprio sulla istituzione di un Irccs. L’altro esponente politico che ha ancora prima avanzato pubblicamente la proposta durante un convegno all’azienda ospedaliera e l’ha sostenuta ripetutamente è Domenico Ravetti, oggi presidente del gruppo consiliare del Pd e fino a pochi giorni fa presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte.

“Sono convinto che il coinvolgimento di tutte le forze politiche rappresentate in consiglio sia il primo passo per ottenere un risultato concreto” commenta Sarti. “Esiste un problema organizzativo nel sistema sanitario che va affrontato pur con opinioni differenti. Ma il fatto più importante è che sono alla nostra portata alcuni obiettivi che potrebbero cambiare in positivo la storia dei nostri territori. Per questo sono convinto che una classe dirigente all’altezza deve dividersi al tempo delle elezioni, ma non dovrebbe dividersi almeno sul riconoscimento dell’Irccs e sull’apertura del corso di Medicina ad Alessandria” afferma Ravetti.

E visto che le amministrazioni pubbliche devono parlare con gli atti, ecco che Ravetti annuncia di avere “chiesto agli amministratori comunali della provincia di Alessandria di valutare argomenti d’attualità molto lontani dalle campagne elettorali e per sostenere con forza il riconoscimento dell’Irccs e l’avvio dei corsi di Medicina ho proposto di votare in tutti i Consigli comunali una mozione che, una volta approvata, può essere inviata al governo nazionale, alla Regione Piemonte, al presidente dell’assemblea provinciale dei sindaci dell’Asl Al e ai Consiglieri regionali della provincia di Alessandria”. Visto che “è il tempo di fare squadra tutti insieme”, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale ha inviato “una bozza di mozione da integrare o modificare come ritenuto più opportuno”.

Quello che scatta ora è il tempo delle responsabilità.