Radici in Oltregiogo: gli appuntamenti del prossimo week end

Sabato a Francavilla Bisio Oltregiogo Letteratura 2017 CorriereAl 10Attraverso una serie di incontri letterari intitolati “Radici in Oltregiogo”, l’Associazione Oltregiogo si propone di valorizzare la letteratura locale, tematica per cui si è dimostrata nel corso degli anni particolarmente sensibile ed impegnata.

Durante questi appuntamenti, a svolgere il ruolo di protagonisti saranno soprattutto autori, che sono legati e affondano le loro radici nel territorio dell’Oltregiogo.

Gli appuntamenti continuano Sabato 23 Settembre alle ore 21.00 presso i locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso (SO.M.S.) di Basaluzzo, dove il Senatore Federico Fornaro, presenterà l’ultimo lavoro letterario di Paolo Mazzarello dal titolo “L’elefante di Napoleone. Un animale che voleva essere libero” edito dalla Bompiani.

Domenica 24 Settembre alle ore 18.00 presso la Sala Incontro della Biblioteca di Arquata Scrivia, invece Maria Carla Garbarino e Valentina Cani presentano il volume edito in tiratura limitata dall’Università di Pavia dedicato a Maria Teresa d’Austria dal titolo “La Sovrana delle scienze. Maria Teresa d’Austria e l’Università di Pavia”

“L’elefante di Napoleone. Un animale che voleva essere libero” Non è mai stato di Bonaparte, ma il titolo del libro di Paolo Mazzarello lo chiama così: L’elefante di Napoleone. Un animale che voleva essere libero (Bompiani, pp. 182, euro 13).  Infatti ai cittadini di Pavia,dove i suoi resti imbalsamati riposano da due secoli, è noto così.

L’imperatore,che amava in modo particolare la Lombardia, aveva infatti regalato «la bellamummia» alla gloriosa Università in cui aveva insegnato Alessandro Volta, di cui il Bonaparte era quasi devoto, appassionato di scienza qual era.
Il pachiderma da Parigi aveva affrontato il suo ultimo viaggio nel 1805, aveva valicato le Alpi ed è tuttora visibile a Palazzo Botta.

Trattasi, in verità, di una bonaria, simpatica e sfortunata elefantessa, che per caso era stata scelta tra migliaia di esemplari bengalesi per attraversare il mondo e trasferirsi alla reggia di Versailles. Essa era quindi proprietà di Luigi XVI. La voluminosa curiosità esotica era una reliquia dell’Ancien Régime che destava grande simpatia.

La creatura era piaciuta a tutti, sempre, sia da viva sia da morta.
A quei tempi, di elefanti in giro se ne vedevano pochi. Il Re Sole, che come tutti i grandi della terra vantava uno zoo privato.
Il pachiderma era della varietà komarea, mansueta oltre ogni dire, quindi poteva affrontare senza rischi i lunghi mesi di viaggio in mezzo all’oceano per giungere in Europa. Con le sue quattro tonnellate di peso, abituata a una dieta vegetariana a base di erba, cortecce, frutti, semi e piccole piante, salpò il 12 febbraio 1772. L’elefantessa senza nome risalì le sacre acque del Gange per poi giungere in quelle salate in cui mai avrebbe giocato, chiusa com’era nella stiva.

Non si sa se abbia portato con sé miti e leggende che la vedono protagonista nel subcontinente, in cui la sua razza vanta una divinità, Ganesa, portatrice di buona fortuna.

Le cronache del Settecento raccontano il giubilo dei francesi, che mai avevano incontrato un elefante vero, vedendo la attraversare le campagne dopo un viaggio dai tempi biblici. Nel luglio dell’anno successivo la bizzarra carovana era partita a piedi alla volta di Versailles.

Paolo Mazzarello
Nasce a Mornese nel 1955.
Si laurea a pieni voti nel 1980 in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia, successivamente si specializza in neurologia.

Paolo Mazzarello è uno storico della medicina, saggista e scrittore italiano. E’ professore ordinario di storia della medicina, professore a contratto presso l’Istituto Universitario di Studi Superiori e presidente del Sistema Museale di Ateneo di Pavia.

E’ noto per i suoi lavori sul premio Nobel Camillo Golgi e per i suoi saggi narrativi su Lazzaro Spallanzani, Alessandro Volta, Cesare Lombroso e Agostino Bassi. E’ membro effettivo dell’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere e dell’Accademia Europea.

Maria Carla Garbarino
Dal 2000 collabora con l’Università di Pavia per la realizzazione di mostre ed eventi rivolti alla promozione del patrimonio culturale dell’Ateneo. Dal 2007 è curatore del Museo per la Storia dell’Università di Pavia. Si occupa di catalogazione e inventariazione di beni culturali scientifici e di ricerche legate in particolare alla storia della medicina.