Terzo Valico? Non più: forse tunnel dei Giovi, e gestione diretta di Rfi! Concluso il convegno al Centogrigio, tra scontri e annunciati ‘cambi di marcia’

centogrigio-scontriScontri e manganellate sabato mattina ad Alessandria, al Centogrigio, in occasione del convegno sul Terzo Valico, e sulle opportunità connesse per il nostro territorio. Qui ampio materiale fotografico.

Intanto Il nuovo presidente del Cociv, Vittorio Maria Ferrari, appena insediato con il direttore generale Nicola Meistro al vertice del Consorzio, ha dichiarato: “Siamo già al lavoro per garantire la prosecuzione dei lavori, la tutela della sicurezza dei lavoratori e la qualità delle opere in corso di realizzazione nella totale discontinuità manageriale”.

Durante la giornata di lavori, fra incontri tematici, proposte, richieste e annunci, è emersa la volontà di un nuovo scenario, almeno nella narrazione del presidente della Provincia Rita Rossa, del commissario del Governo Iolanda Romano e del rappresentante di Rfi Maurizio Gentile, committente dell’opera.

La nuova parola d’ordine è ‘si cambia marcia’, con l’ipotesi di ridimensionare il Terzo valico camionruolo di Cociv, e di riportare la direzione dei lavori sotto una gestione diretta da parte di Rfi. Altra ipotesi, cambiare il nome dell’opera: tunnel dei Giovi, e non più Terzo Valico. Infine, la promessa di ulteriori risorse per il territorio.

Ad ognuno, in attesa di commenti e prese di posizione ufficiali, le proprie valutazioni.

Prima dichiarazione (in riferimento alle cave alessandrine per il Terzo Valico, alias tunnel dei Giovi), quella di Renzo Penna, capogruppo di Sel in comune ad Alessandria.

Renzo-PennaAfferma Penna: “Dal mandato di arresto della Procura di Roma, riferito all’inchiesta del Terzo Valico, si legge che: “..viola sistematicamente le procedure di sicurezza e di qualità delle opere realizzate grazie alla compiacenza della direzione lavori”.
Per questa ragione e sino a quando non sarà chiarito chi, dove e quando ha “violato sistematicamente le procedure di sicurezza” è necessario che il Comune di Alessandria blocchi, attraverso un’ordinanza, il conferimento dei materiali provenienti dai lavori del Terzo Valico nelle cave del territorio alessandrino. Un provvedimento che, ritengo, dovrebbe valere ed essere adottato per l’intera provincia.
In una realtà, come la nostra, che ha già subito a Casale Monferrato il dramma dell’inquinamento da amianto e delle migliaio di morti da mesotelioma e che registra il primato, nella Regione Piemonte, dei siti da inquinamento ambientale di rilevanza nazionale e regionale (Eternit, Acna, Ecolibarna, Montedison-Solvey…), il “principio di precauzione” si impone. E controlli da parte dell’Arpa e dell’Asl – adeguatamente supportate dalla Regione sotto il profilo organizzativo e finanziario – devono essere ordinati nei confronti dello smarino che, in queste settimane, è già stato versato nelle cave, per verificare la sua, a questo punto possibile, pericolosità per le persone e l’ambiente.”