“Visione periferica”: il romanzo di Luca Bottazzi arriva in libreria

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Chi è Alessandro, il protagonista del romanzo di esordio di Luca Bottazzi, Visione periferica (puntoacapo Editrice, 2016)? Un adolescente come tanti, alle prese con gli innumerevoli problemi della gioventù o piuttosto un ragazzo straordinario che vive e supera nei pochi mesi di un anno scolastico una grande tragedia famigliare e ottiene risultati di eccellenza in più campi?

Non c’è dubbio che il lavoro del giovanissimo narratore novese (nato nel 1997) metta a fuoco una intera generazione di coetanei – non troppo dissimile, mutatis mutandis, dalle altre che l’hanno preceduta – ma riesca anche a cogliere, con rara psicologia, l’essenza più intima di un sedicenne che fatica a relazionarsi con il mondo, con la scuola e gli altri, per rifugiarsi in un mondo interiore tutto suo, fatto di musica, sport, pittura e letteratura, che gli permettono di coltivare la propria interiorità, ma che non intaccano e anzi ribadiscono giorno dopo giorno il suo isolamento. Gli unici agganci concreti sembrano essere la famiglia, soprattutto il fratello maggiore Andrea, e le poche vere amicizie; la stessa scuola, vissuta per lo più come un noioso e inutile rituale, non riesce a colmare il divario con una supposta “normalità” che gli sfugge.

Quando la tragedia minaccerà di travolgerlo del tutto, Alessandro saprà affrontare e superare la crisi per avviare un percorso di crescita basato sulla conoscenza del dolore e sull’autostima, ma anche sulla comprensione di come proprio i suoi interessi più emotivamente sentiti possano diventare parte della sua partecipazione al mondo, dandogli le prime vere soddisfazioni della sua vita.

La “visione periferica” del titolo, più volte citata nel corso del romanzo, relega Alessandro (almeno nella propria conoscenza di sé) ai margini del mondo, ma man mano gli permetterà di comprenderlo e di farne parte.

Luca Bottazzi ha scritto un romanzo intrigante, godibile da tutti (in primis, adolescenti e genitori), scritto con una insospettabile profondità e ampiezza di visione. Senza dubbio l’esordio brillantissimo di una vera carriera letteraria.