Molinari: “Alle amministrative la Lega è la vera alternativa al PD: per Forza Italia la porta è ancora aperta, ma deve scegliere”. E ad Alessandria nel 2017?

Molinari Salvini nuova“A Forza Italia abbiamo inviato un messaggio chiaro: alle elezioni amministrative solo un centro destra unito può vincere in alcune importanti realtà, e altrove comunque ben figurare. La porta la teniamo aperta fino all’ultimo: sta a loro decidere. Certo però si sta perdendo tempo prezioso, mentre altri sono in piena campagna elettorale”. A parlare è Riccardo Molinari, segretario della Lega Nord in Piemonte, e vice di Salvini nella segreteria federale del Carroccio. Alla guida del partito in Piemonte da meno di due mesi (“dopo un congresso vero, intenso e anche ricco di colpi bassi: ora però è davvero tempo di guardare avanti, tutti insieme, o comunque con tutti quelli che vogliono il bene della Lega”) l’alessandrino Molinari non ha perso tempo: presa in mano una situazione ‘stagnante’, e in molti casi addirittura ‘incancrenita’, ha cercato di dare ‘la scossa’, con il supporto e il viatico di Matteo Salvini.

La Lega in Piemonte ha creato un’alleanza con Fratelli d’Italia e con liste civiche locali, e almeno nelle due piazze principali (Torino e Novara) non esclude di poter ancora convincere Forza Italia (“molti quarantenni sono con noi, capiscono la necessità di un fronte comune: come se ne rendono conto gli elettori di centro destra”) a fare un passo indietro, e ad appoggiare candidati comuni: il leghista Alessandro Canelli aCanelli Salvini Novara, il notaio ‘candidato civico’ Alberto Morano sotto la Mole. “Diversa – spiega Molinari – la situazione a Domodossola, altra città piemontese chiamata al voto: lì c’è un confronto aperto, anche con Forza Italia, e in questi giorni speriamo emerga un candidato condiviso da tutto il centro destra. Vorrei che fosse chiaro comunque che l’approccio della Lega, che pure è in questo momento il partito che raccoglie il maggior consenso all’interno dello schieramento di centro destra, non è mai stato ‘imponiamo i nostri candidati’ ma semmai ragioniamo, di città Meloni 3in città, per trovare ovunque il candidato più forte, credibile e spendibile”.

Il caso Roma, con la candidatura a sindaco di Giorgia Meloni, è emblematico: “se Forza Italia ritirasse la candidatura di Bertolaso, e convergesse su di lei, tutti i sondaggi confermano che probabilmente andremmo al ballottaggio. Fare scelte solitarie, o di diverse alleanze, potrebbe aprire la strada al PD, che è tutto dire”.

Dal Piemonte alla capitale, la campagna elettorale è in corso da tempo, e finalmente nei giorni scorsi il governo italiano ha fissato la data delle prossime elezioni amministrative di primavera:  molto ‘tarda’, anzi quasi estate, dal momento che si andrà alle urne domenica 5 giugno, con eventuali ballottaggi domenica 19 giugno.

Il  voto coinvolgerà diversi milioni di italiani in 1.351 comuni, tra cui Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Cagliari e Trieste. In Piemonte sarannoUrna voto 156 i comuni chiamati al voto: di questi 21 in provincia di Alessandria, tra cui Arquata Scrivia, Gavi, Castellazzo Bormida, San Salvatore Monferrato, Castelnuovo Scrivia, Pontecurone. “Un test importante – conferma Molinari -, che quasi ovunque la Lega affronterà appoggiando candidati civici, ovviamente di area. La situazione più politica è probabilmente Arquata, dove si sta cercando la convergenza su un candidato unico di centro destra, che raccolga il testimone dell’esperienza della giunta uscente”.
Comune Alessandria basso altoE Alessandria? E’ vero che alle elezioni comunali di Palazzo Rosso manca ancora più di un anno, ma non è un mistero che manovre esplorative sono già in corso, così come non passa settimana senza che all’elenco di aspiranti sindaci si aggiunga qualche new entry: ultimo caso in ordine di tempo quello di Luigi Boano, dimessosi dalla presidenza di Confcommercio nelle scorse settimane. Ma cosa cova sotto la cenere del centro destra alessandrino? “L’obiettivo – conclude Molinari – è certamente avviare ora un percorso che ci consenta, tra un anno, di mettere in campo non solo un candidato autorevole e unitario, ma anche una squadra solida e un progetto chiaro, per ridare ad Alessandria una speranza e un rilancio, dopo gli anni davvero bui della gestione Rossa. Non credo serva neanche spiegare perché: chiunque viva ad Alessandria sa benissimo qual è la situazione della città, la mancanza di speranza e il senso di abbandono che si percepiscono ovunque. Quindi un nome di candidato sindaco non lo faccio, e davvero credo che ad oggi non esista, anche se alcuni dei nomi che circolano sono di assoluto valore. Dico invece che sicurezza, lavoro, decoro urbano e capacità di attrarre investitori e di ridare fiato e coraggio alle imprese saranno i nostri punti fermi. In più, la necessità di fermare il processo di svendita delle partecipate pubbliche a soggetti extra alessandrini, con l’immaginabile danno per il nostro territorio”.

Ettore Grassano